Nel giorno dei funerali di Boris Nemtsov, una grande folla ha reso omaggio all’oppositore russo ucciso venerdì scorso vicino al Cremlino. Intanto sul caso piovono le gravi accuse del blogger anti-Putin Alexiei Navalny: “Ritengo che Nemtsov sia stato ucciso dai servizi segreti o da un’organizzazione pro-governativa su ordine delle autorità politiche del Paese (incluso Putin)”.

Alla commemorazione erano presenti anche alcune autorità del governo di Mosca (non il presidente e il primo ministro). Non c’era invece Anna Duritskaya, la giovane modella ucraina che si trovava in compagnia del fidanzato la notte in cui fu ucciso. La ragazza ha lasciato la Russia alla volta dell’Ucraina. Alla cerimonia non ha potuto partecipare l’europarlamentare lettone  Sandra Kalniete, cui non è stato concesso di entrare in territorio russo. Il presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz, ha giudicato il caso come un affronto alle relazioni diplomatiche tra Russia ed Ue.

I funerali. Sono migliaia le persone che hanno iniziato a rendere omaggio a Nemtsov. La camera ardente per l’ex vice premier russo è stata aperta nel centro Sakharov, a Mosca. Alla cerimonia hanno deciso di non partecipare né Putin, che pur ha condannato il delitto definendolo un “brutale assassinio”, né Medvedev. Presenti i vice premier Arkadi Dvorkovich e Serghiei Prikhodko, la portavoce del premier Dmitri Medvedev, Natalia Timakova, l’ex premier Mikhail Kasianov, ora all’opposizione, l’ambasciatore Usa John Tefft, che ha portato le condoglianze di Barack Obama.

Accanto alla bara la madre di Nemtsov, l’ex moglie e i figli. La camera ardente è allestita in una sala molto semplice in mattoni con foto in bianco e nero. Massiccia la presenza della polizia, la camera ardente è blindata con metal detector all’ingresso e transenne per le file. Molti dei presenti hanno indossato dei nastri neri in segno di lutto o stringono un suo ritratto. Alle esequie è presente anche Serghiei Kirienko, ora a capo dell’agenzia nucleare russa RosAtom, e capo del governo nel 1998, ai tempi di Eltsin.

Boris Nemtsov sarà sepolto oggi in un cimitero alla periferia di Mosca, lo stesso dove 9 anni fa venne interrata un’altra voce critica del regime, la giornalista Anna Politkovskaia, anche lei freddata a Mosca da un killer con una pistola Makarov. Le esequie sono state vietate all’amico Alexiei Navalny, il blogger anti Putin che sta scontando 15 giorni di carcere per disturbo della quiete pubblica: una corte ha respinto la sua richiesta di sospendere la pena per partecipare alla cerimonia funebre, sostenendo che non è un parente né ha presentato circostanze esclusive. Qualche ora dopo i funerali, Navalny ha lanciato le durissime accuse contro Putin riguardo all’omicidio dell’amico Nemtsov.

La compagna di Nemtsov. Non c’era la modella ucraina Anna Duritskaya, che subito dopo l’agguato, in cui si trovava accanto a Nemtsov, ha raccontato all’emittente privata russa Dozhd di essere stata portata via per essere interrogata dalle autorità russe in un posto che non ha riconosciuto e di cui non è stata informata. Un interrogatorio durato tutta la notte, fino al mattino, e senza l’assistenza di un avvocato o del consolato che aveva chiesto. La polizia, ha poi riferito, ha copiato tutte le informazioni contenute nel suo telefono ed esaminato tutto ciò che aveva con sé. “È accaduto tutto alle mie spalle…non li ho visti” aveva raccontato precisando solo che quando si è girata ha visto solo un’auto di colore chiaro che ripartiva.La Duritskaya, che aveva dichiarato di volere tornare nel suo Paese, è partita in mattinata alla volta di Kiev.

Il caso dell’europarlamentare Kalniete. I funerali hanno causato anche una polemica diplomatica con l’Unione europea. Il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz ha definito “un affronto alle relazioni Ue-Russia e al lavoro delle istituzioni democratiche il ripetuto e arbitrario rifiuto di far entrare in territorio russo parlamentari eletti, come testimoniato dal caso dell’europarlamentare Sandra Kalniete“. Un rifiuto del quale chiederà conto alle autorità russe “nei termini più forti, esigendo una spiegazione ufficiale”. “Le restrizioni da parte della Russia nei confronti di individui europei selezionati vengono applicate senza il minimo raziocinio o preavviso”, ha denunciato Schulz in una nota, sottolineando come questo “contraddica duramente il modo in cui vengono applicate le restrizioni di viaggio dell’Ue nei confronti di cittadini russi”.

E ancora, secondo il presidente dell’Europarlamento, il divieto di ingresso per la europarlamentare lettone “è doppiamente grave, perché in momento in cui si chiede moderazione e buona volontà, l’amministrazione russa continua a premere tutti i bottoni che vanno nella direzione opposta della de-escalation”.

Le reazioni internazionali all’omicidio. Intanto, il presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha decorato Nemtsov con l’onorificenza dell’Ordine della Libertà. “Per noi, Boris sarà sempre un patriota della Russia e un amico dell’Ucraina. Ha dimostrato con la sua vita che è qualcosa di compatibile, basta volerlo”

Sull’omicidio di Nemtsov è intervenuto ancora Barack Obama nel corso di un’intervista con Reuters: “È un segno di un peggioramento del clima in Russia. Questa è un’indicazione di un clima, almeno dentro la Russia, nel quale la società civile, i giornalisti indipendenti, le persone che cercano di comunicare su Internet, si sono sentiti sempre di più minacciati, limitati. E sempre di più le sole informazioni che il pubblico russo riesce a ottenere passano attraverso i media controllati dallo Stato.

Il presidente Usa ha chiesto un’indagine completa sull’omicidio di Nemtsov: “Non ho idea in questo momento esattamente di cosa sia successo. Quello che so è, più generalmente, è che la libertà di stampa, la libertà di riunione, la libertà d’informazione, i diritti civili di base e le libertà civili in Russia sono in una condizione molto peggiore adesso rispetto a quattro, cinque anni fa”, ha detto Obama che aveva incontrato Nemtsov durante un viaggio a Mosca nel 2009.

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