“L’annullamento dei matrimoni non sia un giro di affari, ma la giustizia sia gratuita”. Prima di incontrare i fedeli presenti in piazza San Pietro per la tradizionale udienza generale del mercoledì, Papa Francesco ha chiesto ai membri della Rota Romana di stare “molto attenti” affinché “le procedure di nullità matrimoniale non siano entro la cornice degli affari”. Bergoglio non ha fatto mistero che “ci sono stati anche scandali pubblici. Io ho dovuto congedare dal tribunale una persona, tempo fa, che diceva: ‘10mila dollari e ti faccio i due procedimenti, il civile e l’ecclesiastico’. Per favore, questo no!”. Il Papa ha confermato anche che nel recente Sinodo dei vescovi sulla famiglia si è discusso di come “snellire i processi” di nullità matrimoniale “per un motivo di giustizia. Giustizia, perché i procedimenti siano giusti, e giustizia per la gente che aspetta da anni una sentenza. Alcune procedure – ha sottolineato Francesco – sono tanto lunghe o tanto pesanti che non favoriscono, e la gente lascia”.

Le procedure di nullità matrimoniale non siano entro la cornice degli affari

Il Papa ha spiegato anche che al Sinodo alcune proposte hanno sottolineato la necessità della gratuità dei processi perché “quando sono attaccati l’interesse spirituale a quello economico, questo non è di Dio. La madre Chiesa – ha precisato Bergoglio – ha tanta generosità per poter fare giustizia gratuitamente, come gratuitamente siamo stati giustificati da Gesù Cristo. Questo punto è importante: staccate, le due cose”. Sulla lunga durata dei processi di nullità matrimoniale pendenti alla Rota Romana, il Papa ha fatto l’esempio del tribunale interdiocesano di Buenos Aires che si occupa dei procedimenti di primo grado di 15 diocesi argentine. “Credo che la più lontana di esse – ha spiegato Francesco – sia a 240 chilometri di distanza dalla capitale. Non si può, è impossibile immaginare che persone semplici, comuni vadano al tribunale: devono fare un viaggio, devono perdere giorni di lavoro. Dicono: ‘Dio mi capisce, e vado avanti così, con questo peso nell’anima’. E la madre Chiesa deve fare giustizia e dire: ‘Sì, è vero, il tuo matrimonio è nullo’. Oppure ‘no, il tuo matrimonio è valido’. Ma giustizia è dirlo. Così loro possono andare avanti senza questo dubbio, questo buio nell’anima”.

Durante l’udienza generale in piazza San Pietro, Francesco è tornato nuovamente a condannare i carrieristi nella Chiesa. “L’episcopato non si compra. È triste – ha affermato il Papa – quando si vede un uomo che cerca questo ufficio e che fa tante cose per arrivarci e poi quando ci arriva si pavoneggia e vive soltanto per la sua vanità”. Bergoglio ha spiegato che l’episcopato non è “una posizione di prestigio, una carica onorifica, ma un servizio. Non dev’esserci posto nella Chiesa per la mentalità mondana. La Chiesa non unita al vescovo è una Chiesa malata”. E rispondendo indirettamente agli attacchi dei “cardinali contestatori” che sostengono che la Chiesa oggi sia una nave senza timone”, il Papa ha affermato che “quando Gesù ha scelto e chiamato gli apostoli, li ha pensati non separati l’uno dall’altro, ognuno per conto proprio, ma insieme, perché stessero con lui, uniti, come una sola famiglia”.

“Anche i vescovi – ha aggiunto Bergoglio – costituiscono un unico collegio, raccolto attorno al Papa, il quale è custode e garante di questa profonda comunione, che stava tanto a cuore a Gesù e ai suoi stessi apostoli. Com’è bello, allora, quando i vescovi, con il Papa, esprimono questa collegialità. Lo abbiamo sperimentato recentemente nell’assemblea del Sinodo sulla famiglia”. Parole che si ricollegano a quanto Francesco aveva affermato recentemente invitando le gerarchie ecclesiali a “non lottare l’una contro l’altra”, mettendole in guardia dalla rivalità e dalla vanagloria che sono due tarli che rendono debole la Chiesa”. Al termine dell’udienza, alla quale erano presenti anche l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia e il sindaco Piero Fassino, il Papa ha annunciato che il 21 giugno 2015 sarà nella capoluogo piemontese per l’ostensione della Sindone e per onorare San Giovanni Bosco nel bicentenario della nascita. Un pensiero particolare di Bergoglio, infine, anche per gli ammalati di Sla: “Auspico che tutta la società civile sostenga le loro famiglie ad affrontare tale grave condizione di sofferenza”.

Twitter: @FrancescoGrana

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