In attesa di capire se l‘ipotesi di una fusione con A2a potrà andare in porto, e in che tempi, Iren punta sul “ricambio generazionale”. La società torinese dell’acqua, dell’energia e dei rifiuti ha concluso un accordo con Cgil, Cisl e Uil per incentivare la pensione anticipata di 300 lavoratori su 4.500 totali e assumere al loro posto circa 180 persone, soprattutto giovani con contratto di apprendistato, entro il 2016. “Le aziende ex-municipalizzate a Torino hanno 12-13mila dipendenti, Fiat ne ha 7mila. Era necessario operare una razionalizzazione”, ha spiegato Francesco Profumo, presidente del gruppo, a margine di un dibattito su mercato e competitività a Stresa.

La nota diffusa dal gruppo spiega che “l’incentivazione, che sarà a totale carico del gruppo Iren e senza oneri per gli istituti previdenziali, consentirà al personale più anziano attualmente occupato di andare in pensione fino a 24 mesi prima della data di maturazione, colmando in parte il ritardo nella cessazione del rapporto di lavoro venutosi a determinare dopo la riforma del sistema previdenziale. L’uscita dei lavoratori più anziani favorirà il ricambio generazionale: a oggi gli occupati del gruppo Iren con età inferiore ai 40 anni sono meno del 15%, mentre i lavoratori con più di 50 anni d’età sono oltre il 50%, con ricadute che il gruppo vuole contrastare anticipatamente”.

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