La situazione resta preoccupante: previsioni meteo pessime per Genova e i comuni vicini dopo l’alluvione che giovedì notte ha ucciso Antonio Campanella e messo in ginocchio una parte della città. Mentre prosegue l’allerta massima (fino a mezzanotte), gli angeli del fango e i volontari tornano spontaneamente – a distanza di tre anni dall’alluvione del 2011 – per le strade della città: uno di loro, mentre gira con un carrello pieno di bottiglie d’acqua che distribuisce gratuitamente agli altri, dice all’emittente Primocanale: “Devo farlo perchè nessuno ci aiuta, e così dobbiamo arrangiarci. E’ incredibile ma è così.”

“Mancano pale e stivali – aggiungono altri volontari – Noi vorremmo aiutare a togliere il fango dalle strade ma non abbiamo gli strumenti per farlo”. Rabbia e sfiducia, dunque, da parte dei cittadini che si sentono abbandonati e costretti a fronteggiare il disastro da soli. Intanto il Cardinale Bagnasco ha spiegato che “domenica prossima ci sarà una raccolta nelle chiese” e che “i vescovi hanno stanziato un milione subito”.

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