I portavoce del Movimento 5 Stelle eletti in Europa hanno deciso di restituire ai cittadini italiani una parte del loro stipendio. Gli eurodeputati devolveranno 1000 euro mensili delle loro indennità personali “al sostegno di iniziative e servizi che facilitino il rapporto di cittadini e piccole medie imprese con l’Unione Europea”. A dare l’annuncio sono stati gli stessi eurodeputati M5s sul blog di Grillo dopo che l’argomento era stato sollevato nel talk show Piazza Pulita. In un’intervista al responsabile comunicazione, Claudio Messora, il giornalista aveva messo a confronto la scelta dei grillini di non restituire parte dello stipendio e la decisione di Podemos, partito degli Indignados spagnoli, che invece ha imposto ai propri europarlamentari l’impegno a percepire un’indennità di massimo 2mila euro.
Gli eurodeputati, come spiegato nel regolamento del parlamento europeo, guadagnano 8mila euro lordi (ovvero 6250 netti) a cui aggiungere 304 euro al giorno di diaria e 4mila 299 euro per le spese generali. Il Movimento 5 stelle come da codice di comportamento, chiede ai suoi parlamentari eletti in Italia di restituire metà dello stipendio e la diaria non rendicontata (fino adesso sono stati devoluti ad un fondo per la piccola e media impresa oltre 7 milioni di euro). Una clausola che non era invece inizialmente prevista per gli eletti in Europa a causa delle spese previste che “sarebbero state superiori”. Tra le norme previste invece: il contributo di 1000 euro per finanziare lo staff della comunicazione e la possibilità di restituire parte della diaria non rendicontata. La scelta però ha scatenato numerose polemiche, soprattutto tra gli attivisti 5 stelle. Per questo oggi la decisione in una nota congiunta: “Nel rispetto dei regolamenti del Parlamento Europeo”, scrivono gli eurodeputati M5S, “che prevedono che ogni altra indennità (per spese generali o per assistenza parlamentare) riconosciuta al deputato e non integralmente utilizzata per i fini per i quali viene stanziata debba essere restituita esclusivamente al bilancio del Parlamento europeo stesso. Informazioni che siano state diffuse omettendo o travisando quanto sopra sono da ritenersi false e non rappresentative delle volontà dei portavoce del Movimento 5 Stelle in Europa”.