L’abbattimento dell’orsa Daniza provoca un profondo dolore in tutti coloro che amano sinceramente la natura. E credo che nessuno si possa bere che sia stato solo un maledetto incidente. Di quell’orsa era già stata decretata la fine prima ancora che fosse uccisa. Era vista solo come un pericolo ed un danno all’economia ed al turismo in particolare. Adesso un bel boicottaggio contro il Trentino forse non sarebbe cosa malvagia. Ma io trarrei da questa vicenda alcuni brevi spunti sul clima, in generale, che si sta instaurando in questi anni di fronte al ritorno dei selvatici sulle nostre Alpi, in particolare sì l’orso (Daniza ad onor del vero fu importata dalla Slovenia), ma soprattutto – stante il suo oramai esteso areale – il lupo.

Partiamo dalle pubbliche amministrazioni. Anziché adottare un atteggiamento di reale tutela nei confronti di questi animali che hanno diritto di vivere tanto quanto noi, esse o se ne lavano le mani od addirittura ne propongono gli abbattimenti. Anni fa la regione Piemonte finanziò un progetto (“Progetto lupo“), a favore di questa specie, salvo poi abbandonarlo e proporre addirittura di aprire la caccia, ed a tal fine chiese uno specifico programma di abbattimento al Ministero dell’Ambiente. Operazione questa smaccatamente dettata da scopi elettoralistici.

Chi in montagna ci vive poi – salvo rare eccezioni – ha un atteggiamento di aperta ostilità nei confronti del ritorno dei predatori. Esemplari avvelenati o sparati non dico che sono all’ordine del giorno, ma sicuramente sono numerosi. Anziché battersi per avere cani da guardiania o recinzioni elettrificate adatte per proteggere i capi di bestiame, i nostri valligiani non perdono occasione per lagnarsi delle perdite subite. “Il lupo deve tornare ad avere paura dell’uomo“, si legge sbrigativamente su uno dei siti “pastorali” e nemmeno dei più agguerriti. Che poi significa – ancora una volta – riaprire la caccia. Cos’altro?

E veniamo agli organi di informazione. Ad agosto ampia eco per un attacco di lupi al Sestrieres. Ancor più di recente è capitato che un organo di stampa locale abbia dato a caratteri cubitali la notizia che sarebbe stato avvistato un orso in Bassa Val Susa. Una colossale bufala, ma tant’è… Invece qualche mese fa, sempre a carattere cubitali, la locandina di un giornale questa volta nazionale riportava la ben poco credibile notizia che dei lupi avrebbero tentato di aggredire un pastore. L’informazione insomma non fa che alimentare il clima di sospetto, peggio, di paura che circonda questi splendidi animali.

Per quanto mi riguarda, in memoria dell’orsa Daniza io invito tutti a guardarsi il magnifico film di Werner Herzog, Grizzly man, storia di un umano che amava a tal punto i grizzly da voler vivere con loro e morto logicamente sbranato dagli stessi.

 

Articolo Precedente

Consumo del territorio, arrivano i ‘matrimoni per la Terra’

next
Articolo Successivo

Capodogli spiaggiati a Vasto: come il nostro mare diventa inospitale

next