Le misure di riduzione del disavanzo hanno aggravato la disoccupazione in Francia, così come in Europa. Questa la sostanza delle dichiarazioni del ministro dell’economia Arnaud Montebourg, rilasciate il 23 agosto al quotidiano Le Monde, a seguito delle quali, viste le polemiche, il premier francese Manuel Valls ha deciso questa mattina di presentare le dimissioni. Il presidente Francois Hollande le ha respinte e ha reincaricato il premier, chiedendogli di “costituire un nuovo governo in coerenza con gli orientamenti che lui stesso ha definito per il nostro Paese”, come si legge in una nota dell’Eliseo. I componenti dell’esecutivo saranno presentati martedì mattina. 

Le dichiarazioni di Montebourg – In un’intervista pubblicata sabato dal quotidiano Le Monde, il responsabile dell’Economia, esponente della sinistra del Partito socialista, chiedeva con forza un riorientamento della politica economica del governo e dell’Unione europea, senza risparmiare durissime critiche alla Germania, alla cancelliera Angela Merkel e alla Banca Centrale Europea. Nel secondo trimestre, la seconda più grande economia della zona euro ha ristagnato costringendo il governo a rivedere le stime. Il Pil della Francia crescerà solo dello 0,5% nel 2014, portando il deficit pubblico al 4 per cento, rispetto al preventivato 3,8 per cento. Inoltre il ministro criticava il consolidamento fiscale forzato che è una “assurdità” finanziaria perché rende la stabilizzazione della finanza pubblica impossibile. Per il ministro, così gli europei così si gettano tra le braccia dei partiti estremisti. Ma in mattinata, ai microfoni di Europe 1Montebourg ha detto di non essere rammaricato per le sue dichiarazioni, che – aveva sottolineato – “non hanno violato la solidarietà di governo“. 

Per Valls, che si situa alla destra del Ps, si tratta della prima crisi di governo dopo la sua nomina a marzo, seguita alle dimissioni di Jean-Marc Ayrault, dopo il disastro elettorale della gauche alle elezioni amministrative. Nel governo, il principale alleato di Montebourg è il ministro dell’Educazione nazionale, Benoit Hamon, che domenica si è allineato sulle posizioni del ministro dell’Economia. In serata, dall’entourage del primo ministro è stata fatta filtrare l’informazione che – per Manuel Valls – era stato “passato il limite”.

La lettera di Filippetti – A rifiutare di entrare in un eventuale nuovo esecutivo è Aurelie Filippetti, responsabile della Cultura con il governo di Jean-Marc Ayrault, che era stata confermata al suo posto nel primo governo Valls, a marzo. E’ fra quattro ministri “frondisti” indicati in uscita dal governo, insieme con Montebourg, Hamon e Taubira. La Filippetti, nella lettera indirizzata al presidente Francois Hollande e al premier uscente e incaricato Manuel Valls, scrive di preferire “la lealtà ai propri ideali” al “dovere di solidarietà” al governo. “C’è un dovere di solidarietà – scrive la ormai ex ministra – ma c’è anche un dovere di responsabilità di fronte a coloro che ci hanno reso ciò che siamo. Scelgo, per parte mia, la lealtà ai miei ideali”. Un messaggio che sembra destinata a far molto discutere.

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