Così ho deciso di alzare bandiera, non per arrendermi, ma almeno per riuscire a mettermi in mezzo e gridare Arimortis, come si faceva da piccoli quando estenuati da un gioco non si riusciva a venirne a capo. Da quando ho cominciato a ragionarci la situazione è peggiorata, anche se qualche segnale si intravede, Adriano Sofri ne ha parlato su La Repubblica e sul ponte di Brooklyn sono apparse delle misteriose bandiere bianche che non hanno mancato di allarmare la polizia di New York.

Certe idee circolano e si coagulano nei posti e nelle menti più diverse. Ma andiamo con ordine. Luglio 2014 resterà  impresso a lungo nella nostra memoria, per l’escalation verso l’orrore. Ognuno di noi potrebbe citare un episodio per confermarlo. Ma i quattro ragazzi, tre israeliani e un palestinese (giusto accomunarli) assassinati per rappresaglia e il Boeing 777 diretto a Kuala Lumpur della Malaysia Airlines colpito da un missile sui cieli dell’Ucraina (298 morti) rappresentano un punto di non ritorno. Mi domando che cosa potremmo fare per costringere gli invasori intraterrestri a fermarsi, a far tacere le armi, a ritirarsi. Questa volta non ci sto, non voglio schierarmi con o contro Israele, la Palestina, la Russia, l’Ucraina, Bashar al-Assad, i ribelli siriani, le primavere e gli autunni della democrazia in Nord Africa

Durante la guerra del Vietnam, Thich Nhat Hanh, una delle massime autorità del buddismo, cercò di interporsi fra Vietnam del Nord e Vietnam del Sud, tra Vietcong ed esercito americano. Gli americani lo consideravano un comunista e i nordvietnamiti un servo degli americani. A guerra finita non gli fu più consentito di svolgere la sua attività monacale nel suo paese, il Vietnam.

Oggi, se vogliamo la pace dobbiamo essere considerati contemporaneamente comunisti, servi degli americani, filoassadiani, ribelli, filoisraeliani, filopalestinesi. Non possiamo più schierarci stiracchiando la bandiera della pace da una parte e dall’altra, per far prevalere uno dei colori. Sventoliamo una bandiera bianca, almeno per invocare una pausa, forse arrendendoci e divenendo ostaggi di fronte a questa cocciuta, stupida, incontenibile voglia assassina, otterremo qualche cosa. E’ un gesto ultimo, disperato ma anche di speranza, sventoliamo la bandiera bianca, senza urlare, in silenzio, riducendo l’aggressività attorno a noi, in fin dei conti facendo ruotare il disco di Newton la visione dei colori li trasforma in un unico bianco. Basta iniziare a girare la manovella.

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