In un momento in cui la disoccupazione vola al 13,6% e al 46% tra i giovani, parlare di occupazione potrebbe sembrare un azzardo. Fino a domenica 8 giugno, a Teglio Veneto, il festival ETICAmente ci prova: la dodicesima edizione è infatti dedicata al lavoro. Quattro giorni di incontri, spettacoli, laboratori e conferenze per parlare del lavoro, quello che c’è, quello che non c’è più e quello che ci potrebbe essere. L’organizzazione, affidata alla sapiente regia di Ivan Vadori, grazie al sostegno dei comuni di Teglio, Concordia Sagitaria, Portogruaro e all’associazione Slow Food, ha allestito un programma che vede questa rassegna inserirsi nella cerchia delle più importanti in Italia, con un tema senz’altro accattivante.
Ad aprire il festival ieri è stata la filosofa ecologista sudtirolese Gaia Palmisano che ha affrontato il tema“Guardiamo alla crisi con altri occhi”. Oggi, alle 18.30, a raccontare di imprenditori italiani che ce la fanno sarà il giornalista di “Piazza Pulita”, Corrado Formigli. Domani, 7 giugno a Cintello interverranno Federico Morello, blogger e informatico (ore 16) e Alex Corlazzoli, maestro e collaboratore de “Il Fatto Quotidiano” che inviterà a riprendere in mano i nostri sogni dei ragazzi trasformandoli in progetti. Domenica 8 si comincia al mattino a Portogruaro (sala consiliare ore 10), parlando di lavoro utile con Giordano Mancini, rappresentante del Movimento Decrescita Felice e si proseguirà a Cintello parlando del potere della mafia sul lavoro. A concludere la rassegna arriverà il segretario della Fiom-Cgil, Maurizio Landini alle 18.
Un cartellone che è stato arricchito da numerosi spettacoli: il 7, Andrea Scanzi de “Il Fatto Quotidiano” e Giulio Casale faranno il loro tributo a Fabrizio De Andrè, mentre domenica il palco è affidato alla star del pianoforte Remo Anzovino. “Mai come ora il lavoro è diventato un’esigenza di vita. Abbiamo deciso di raccontare – spiega Vadori – storie di donne e uomini che nonostante tutto ce l’hanno fatta e ogni giorno lottano per difendere la loro dignità. Abbiamo deciso di affrontare il percorso a partire dai sogni dei bambini fino a parlare del lavoro nelle fabbriche, raccontato da chi è in prima linea”.
Un festival cui va riconosciuto il merito di provare a mettere in gioco, anche nelle realtà più piccole, la cultura per affrontare un tema difficile e delicato come quello dell’occupazione. Una scommessa contro i tagli sui piccoli comuni, contro la rassegnazione. Una risposta ai dati che vedono il nostro Paese sempre più in difficoltà.