Matteo Maffucci (cantante del duo Zero Assoluto) – dalle pagine di Vanity Fair – allerta le donne italiane a prepararsi all’evento sportivo ormai alle porte, ovvero i Mondiali di calcio.

Orsù donne, bisogna farsene una ragione. Perché la kermesse planetaria, ai signori uomini – come promette il cantante tra le righe dell’articolo – “cambia ogni priorità, ogni desiderio” trattandosi infatti ” della quintessenza del piacere per ogni appassionato di calcio”.

Pazientate donne, pazientate. Perché nonostante “vi siate sorbite tutte le partite di campionato e tutte le partite di Coppa, LORO [il maiuscolo è dell’autore] non ne hanno mai abbastanza”. E visto che il carrozzone Mondiale è certo “condizionerà l’umore” di milioni di uomini italiani, è bene mettere le mani avanti.

Le parole del cantante romano, non sono affatto esagerate né spiritosamente intimidatorie per il benessere di molte coppie in giro per il mondo, ma una proiezione piuttosto verosimile di quello che avverrà da qui a un paio di settimane.

A. si sposa il 21 giugno. La prima domanda che i suoi amici le hanno fatto quando ha annunciato la notizia è stata: “Gioca mica l’Italia quella sera?”. Quattro anni fa, durante la cena di matrimonio di C., quasi tutti gli uomini stavano davanti allo schermo nel bar adiacente il ristorante, a guardare Italia – Paraguay.

B., al parco giochi mi racconta: “Se non è allo stadio quando la squadra gioca in casa, è incollato alla televisione. Adesso è peggio di prima, perché le partite sono alla domenica ma anche al sabato e al lunedì. E poi c’è la Champions. Io esco con la bambina e vado a fare un giro per la città, ma preferirei che venisse con noi qualche volta”.

M., cassiera in banca, dice: “Allo sportello alcuni clienti si lamentano che non hanno un lavoro o che vengono pagati poco, poi però comprano i biglietti in tribuna da cento euro”.

Se è vero che il Mondiale sarà il fulcro della vita di molti uomini, allora è possibile che non si accorgeranno se durante quelle quattro settimane, la mensa proporrà carne Simmenthal e tonno in scatola come se piovesse, o se per una sopraggiunta sindrome del tunnel carpale le camicie non verranno stirate. E che dire di quelle lancinanti emicranie notturne che colpiranno a cavallo tra giugno e luglio?

Altrimenti, l’altra via – ben nota alle generazioni passate – è quella che suggerisce la scrittrice italiana Costanza Miriano, cattolica convinta, sposata con quattro figli; e cioè servire il proprio sposo e obbedirlo, come scrive nel suo primo libro Sposati e sii sottomessa.

A ognuna il suo.

A me sembra però difficile credere che l’articolo di Maffucci e “La partita di pallone” di Rita Pavone, abbiano più di cinquant’anni di distanza.

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