Abbiamo litigato subito. O meglio lui ha litigato con me.

Sottotitolo: Io non sono riuscito a incazzarmi con lui perché ero troppo impegnato con una ribollita da favola.
Occhiello: A proposito del chiodo di Renzi e delle truffe dei falsi poliziotti.

Una sera, a Firenze, sono andato a trovare il Picchi al Teatro del Sale. Con Fabio siamo amici dal liceo. Mi siedo a una tavolata e dopo 10 minuti mi trovo che il tipo seduto di fronte a me inizia a darmi addosso senza motivo. Gli rispondo come merita, lui si alza e se ne va. Io chiedo agli altri commensali: “Ma chi è questo sbullonato?” E uno mi risponde: “Il prossimo sindaco di Firenze.”
Questo per dire che Renzi, a pelle, mi sta simpatico come la sabbia nel letto.

Comunque mio malgrado devo dire che (anche se ci ho provato) non ho potuto far a meno di godere mentre stracciava Alfano alla presentazione del libro di Vespa. Bisogna ammettere che è il primo segretario del Pd che ha compreso la differenza tra la tv e le lavatrici (che hanno anche loro un oblò di vetro ma se ci parli dentro non arrivi alle grandi masse).
Renzi è anche un temerario, visto che dice: in 30 giorni faccio questo, in 60 quest’altro.
E si capisce pure quel che dice!
Come ha scritto Gomez lo giudicheremo dai fatti.
In fondo mi sono sbagliato spesso nei giudizi. Ad esempio la prima volta che vidi dei disegni di Andrea Pazienza dissi: “Questo non sa disegnare!”. A mia discolpa posso precisare che vidi la serie di vignette sulla rivolta di Bologna, che fanno proprio schifo ancora adesso. La cosa peggiore che lui abbia mai disegnato.

Quindi sono sempre disposto a ricredermi.
E aggiungo che avere un leader progressista che cambia completamente stile potrebbe essere utile. La forma ha la sua importanza.
Oggi in Italia abbiamo bisogno prima di tutto di dare una smossa al modo di pensare, all’umore nazionale. Il primo ostacolo alla ripresa economica è che siamo immersi in un brodo pessimista.
Quindi visto che a Renzi gli sono antipatico a pelle posso permettermi di offrirgli un suggerimento senza passare per verminoso strisciante di fronte al leader.
A volte per cambiare l’umore del popolo non servono grandi gesti, servono piccole azioni che rompano la sequenza abituale. Abbiamo bisogno di grandi riforme, ma per arrivarci dobbiamo innanzitutto cambiare la nostra visione. E i sogni precedono le azioni. E dobbiamo farla finita con una serie di micro eventi/simbolo dello strapotere dei furbastri (propongo l’Azione Riformatrice Simbolista).

Faccio un esempio.

Dieci anni fa ricevo la telefonata di un tale che mi dice: “Sono del sindacato di Polizia…”. E mi spiega che se mi abbono al mensile della Polizia mi regalano un autoadesivo che appiccico all’auto così quando la Polizia mi ferma capiscono subito che sono un loro fan e non mi danno la multa. Ora devo ammettere che tra me e la polizia non ci sono sempre stati buoni rapporti. Ad esempio, non è stato carino da parte loro accusarmi di alcuni attentati incendiari. Sono dovuto scappare in Francia. Poi sono tornato indietro quando mi sono reso conto che nessuno mi dava la caccia. Infatti si erano accorti che gli attentati di cui mi accusavano non solo io non li avevo realizzati, ma non erano proprio mai stati fatti. Quindi hanno dovuto ammettere che non potevano arrestarmi per un crimine che non era mai stato commesso. La giustizia ogni tanto funziona (so che non ci credi ma è andata proprio così).

Comunque  ho sufficiente stima della Polizia di Stato per non poter credere che un sindacato dei poliziotti organizzi un’estorsione simile e ho mandato a quel paese il falso poliziotto. Dopodiché, siccome penso vada difesa l’onorabilità delle Forze dell’Ordine faccio un esposto in questura.
Passa qualche tempo e la stessa voce mi telefona dicendomi: “Fo, qui è il sindacato dei Carabinieri…”. E mi chiede di pagare 148 euro per abbonarmi alla rivista dei Carabinieri con adesivo annesso. Lo mando a quel paese. Dopo qualche tempo lo stesso tipo mi telefona spacciandosi per finanziere. E l’anno dopo mi ritelefona ancora rispacciandosi per poliziotto.

Giudicando veramente vergognoso questo tipo di imbroglio infamante verso gente che fa il suo mestiere rischiando la pelle (malpagati!) e pensando che la mia denuncia fosse caduta nel nulla per via che non erano riusciti a rintracciare i truffatori, questa volta accetto di abbonarmi, do il mio indirizzo e il gaglioffo mi dice che mi manderà un vaglia postale precompilato. T’ho fatto, penso. E quando arriva il vaglia vado in questura e lo consegno insieme a una circostanziata denuncia. Aspetto che qualcuno mi convochi per testimoniare al processo invece non succede niente. Passano 3 anni e ieri mattina squilla il cellulare e una voce nuova mi dice: “Fo, qui è il sindacato di Polizia.” Merda! Ma allora non li hanno arrestati tutti!?!

La colpa di questo non è della Polizia ma delle leggi che in Italia puniscono in modo ridicolo la truffa (non rischi la galera in nessun caso!). La colpa è anche del fatto che la Polizia ha reati ben più gravi dei quali occuparsi e ha pochi mezzi…
Però vorrei far notare che questo tipo di reato provoca un enorme danno di immagine alle forze dell’ordine. Non è solo un reato, è uno schiaffo morale! Certo, se da anni vanno avanti a fare ‘sta truffa vuol dire che c’è una parte consistente di italiani che ha il cervello solo per separare le orecchie. Ma comunque il fatto che della gente faccia i soldi infangando il buon nome dei difensori dello Stato è una cosa che una società civile non può tollerare.
È la tipica situazione nella quale prima di passare alle grandi riforme bisogna mettere a fuoco l’immagine che dai con azioni piccole.
Che ne pensi Renzi? Dici ai tuoi di varare domani mattina, entro mezzogiorno, una leggina che punisca in modo draconiano chi si spaccia per agente per turlupinare gli sprovveduti? E poi telefoni al capo dell’aviazione militare e gli dici di mandare gli F35 a bombardare questi truffatori? Così la smettono (ti rendi conto che adesso puoi dare ordini all’aviazione? E vuoi non approfittare?)

Nb
Prima che si scatenino i bufali dello stalker digitale vorrei chiarire che so benissimo che il segretario del Pd non comanda sull’aviazione militare. Comunque se te sei il Generale Giovanni Aereoplanini e ti telefona Renzi in videochiamata con addosso il chiodo alla Fonzie e ti chiede se per favore puoi bombardare qualcuno, tu non lo fai? E che ti costa accontentarlo? E per i facinorosi aggiungo anche che so bene la differenza tra sottotitolo e occhiello. Ma mi confondo sempre.

Articolo Precedente

Verona, a Natale il vescovo dice messa e poi cede la parola al sindaco Flavio Tosi

next
Articolo Successivo

Milleproroghe: uomini delle Istituzioni contro le Istituzioni

next