Scontro incandescente in Aula alla Camera tra Renato Brunetta e Laura Boldrini. Durante la seduta parlamentare, il capogruppo del Pdl alla Camera annuncia querela nei confronti della deputata Carla Ruocco, del Movimento 5 Stelle. “L’onorevole Ruocco” – esordisce Brunetta, rivolgendosi al presidente della Camera, Laura Boldrini – “nella serata di ieri, sotto la sua presidenza e anche in mia presenza, terminava il suo intervento con le seguenti parole: «Con questo ordine del giorno potete e dovete fare qualcosa di utile, finalmente. Se non lo fate non smentirete voi stessi e” – continua – “ci dovrete riconoscere che, pur sedendo negli scranni, siamo differenti, ontologicamente differenti, con buona pace del vostro grande Presidente Brunetta, capo indiscusso del gruppo unico dell’affare, del malaffare, delle larghe intese e dell’inciucio»”. L’esponente del Pdl chiede alla Presidenza una censura, riservandosi di tutelare la propria onorabilità nelle sedute opportune. Laura Boldrini replica condannando un certo di tipo di “considerazioni inopportune” e dichiarandosi dispiaciuta del fatto che vi sia stata un’offesa. E aggiunge: “Tutti quanti dovremmo evitare di usare un linguaggio offensivo, perché questo non aiuta né dentro né fuori da questa Assemblea”. Il capogruppo Pdl si ribella e urla: “Signora Presidente, le chiedo di censurare queste frasi, lei, come me, in quel momento era presente. Nessuno di noi due se ne è accorto, ma ora abbiamo il verbale e pertanto le chiedo di censurare”. “Non mi piace però neanche questo tono” – controbatte la Boldrini, supportata dagli applausi del M5S e di Sel – “perché neanche questo tono mi appare appropriato. Lasci a me la decisione sul fare o non fare ciò che mi concerne. Vedrò anche io il verbale e mi regolerò di conseguenza”. Dopo qualche minuto, il presidente della Camera ribadisce: ” Presidente Brunetta, non ho ritenuto neanche appropriato il modo e il tono con cui lei si è rivolto nei miei confronti. Quindi” – prosegue – “inviterei anche in questo caso a riflettere, non rispetto a me personalmente, ma comunque rispetto alla Presidenza, se vogliamo parlare di buone maniere“. E precisa: ” Capisco la sua indignazione, ma ciò nonostante ritengo che anche la forma vada salvaguardata“. Lapidaria la risposta di Brunetta, che annuncia: “Querelerò per diffamazione Carla Ruocco e auspico che in quest’Aula non si utilizzino più”

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