Roma, 9 ott. (Adnkronos) - “E’ tutta una commedia. Tragica, visto che si gioca con le istituzioni”. Lo scrive in un post su X il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva, facendo riferimento all’intervista al ministro Musumeci a La Repubblica. “Pressati da un’opposizione che quasi miracolosamente si ricompatta, e soprattutto da una raccolta firme che sfonda il milione di consensi in un periodo non propriamente agevole come agosto, gli esponenti del destra-centro vanno in tilt. Zaia, ovviamente, va all’assalto e chiede subito le 9 materie extra Lep – ricorda Borghi - Cirio, che brilla sempre per copiare le iniziative altrui, gli va dietro pedissequamente, richiede la Protezione Civile, e sfiorando il ridicolo propone il rilascio dei passaporti su base regionale (sfiduciando nei fatti il suo segretario Tajani che da ministro degli esteri è preposto per legge a questa funzione). Fontana, ovviamente, mette il disco pontidiano del ‘teniamoci i nostri soldi’”.
“Ma al Sud i sodali di Forza Italia si accorgono che se saltano i voti di Sicilia, Calabria e Campania il partito può portare i libri in tribunale. E così Occhiuto, governatore della Calabria, mette un primo stop: ‘niente fughe in avanti senza Lep’. Tradotto: non se ne fa nulla, perchè con questi chiari di luna Giorgetti non ha neanche i soldi per pagare le spese ordinarie, figuriamoci il resto. Tajani, al solito, abbozza e galleggia. A quel punto, Calderoli alla sua maniera incalza, convoca a Roma i presidenti delle Regioni del nord (Emilia esclusa) e rilancia, mettendo sul piatto la Protezione Civile devoluta. Oggi il prode Musumeci si sveglia, e mette subito in chiaro che bisogna rallentare, che l’autonomia non deve partire subito, e che soprattutto lui non cede la protezione civile (anche perchè a quel punto dovrebbe sloggiare!). Una tragicommedia. Sulla pelle del Paese”, conclude Borghi.