Per esprimere il proprio potenziale, anche ai propri elettori, il M5S ha bisogno che parta la legislatura e che il parlamento sia messo in condizione di governare.

Il modello Crocetta non è automaticamente esportabile al Senato perché, a differenza del Premier, il Presidente della Regione Sicilia è eletto direttamente e può vivere di ‘fiducie’ e di maggioranze variabili.

Il Presidente Napolitano ha riconosciuto che un governo di larghe intese è assai improbabile e i numeri sono numeri. Senza il Pdl, al Senato si raggiunge una maggioranza solo in due casi: con una iniziale fiducia (e sottolineo iniziale) di Italia Bene Comune, Lista Monti e M5S oppure con un sostegno (più esile) di Italia Bene Comune, Lista Monti e Lega, ovvero con una combinazione dei due. La posizione della Lega dipenderà (anche) da ciò che farà il Pdl. La lista Monti sembra preferire un vero governo con la Lega piuttosto che qualcosa che inglobi M5S.

E’ ovvio che il profilo del governo possibile risente anche dal profilo della maggioranza che avvierà (e sottolineo avvierà) la legislatura.

Nel blog Programmi in Movimento stiamo dimostrando che, anche oltre i fatidici 8 punti, esiste una oggettiva convergenza programmatica tra Pd e M5S su questioni rilevanti.

Ciò che Bersani ha chiesto oggi a M5S – tramontata l’opzione di una piena partecipazione al governo – è solo una spinta all’automobile, una prima spinta per farla partire. La strada che farà e fin dove si spingerà si vedrà di volta in volta. Solo così il ‘modello Crocetta’ sarà possibile e solo così M5S potrà verificare se davvero una convergenza con il Pd sarà possibile. E viceversa.

Tecnicamente, per spingere l’automobile, ci vuole il voto di fiducia al governo. Non se ne esce. E allora come fare?

Una idea ‘grillina’ ci sarebbe: trasformare i 20 punti M5S nei punti di una ‘patente’ al governo Bersani in un dato orizzonte temporale (un anno? due anni?) con scadenze precise. Ad ogni scadenza se i punti non sono realizzati decadono fino ad esaurirsi e in quel caso scatta la multa, con la caduta del governo. M5S consulterebbe la rete sui punti da togliere (o da aggiungere). Una fiducia a tempo, trasparente e verificabile. Da tutti.

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