Il mese scorso una falsa foto del presidente del Venezuela Hugo Chavez intubato fece il giro del mondo e costrinse il quotidiano spagnolo El Pais a scuse formali. Sarà stato questo episodio a convincere il governo venezuelano a dare notizie e foto del politico, rieletto con un plebiscito lo scorso ottobre, ma poi volato nuovamente a Cuba per curare il cancro. Un mese dopo l’elezione Chavez era ripartito per L’Avana e da allora di lui si erano avute solo poche e inverificabili informazioni.
“E’ cosciente e le sue facoltà mentali sono intatte, ma registra un’insufficienza respiratoria” fa sapere il governo venezuelano in un incontro stampa e nelle immagini diffuse si vede Chavez che “sta leggendo l’edizione di ieri del quotidiano cubano Granma. Nelle foto Chavez si trova “con le figlie, con il suo sorriso e amore per il popolo del Venezuela. Sono immagini che danno tranquillità”. Le sue precarie condizioni gli avevano impedito di prestare giuramento come previsto il 10 gennaio, ma la Corte Suprema aveva “congelato” cerimonia concedendogli tutto il tempo possibile.
Dalle immagini però è emerso tra l’altro che il leader di Caracas è stato tracheotomizzato. A mostrare le foto è stato in ministro, nonché genero del presidente del Paese sud-americano, Jorge Arreaza. Vi si vede un Chavez con il volto leggermente gonfio ma sorridente. Il ministro ha spiegato che Chavez respira attraverso una cannula, inseritagli appunto mediante tracheotomia, e che accusa quindi una certa difficoltà nel parlare.
Negli ultimi giorni le indiscrezioni sullo stato di salute erano diventate incontrollate. Un giornalista venezuelano Nelson Bocaranda nel suo blog Runrunes, nel quale da mesi offre versioni sullo stato del leader “bolivariano” molto diverse a quelle diffuse dalle autorità di Caracas citando fonti mediche anonime aveva sostenuto che da due settimane Chavez era stato portato “in una suite presidenziale nel piano superiore dell’ospedalle modello cubano” dopo aver registrato un miglioramento dell’infezione polmonare della quale soffriva dopo l’intervento di dicembre, la quarta operazione in 18 mesi per un tumore. “Ora, a causa di una nuova infezione il presidente Chavez è stato inviato d’urgenza all’Unità di Terapia Intensiva del Centro di Specialità Mediche e Chirugiche, noto come CIMEQ”, scrive Bocaranda, pur segnalando che “questo passo indietro nella salute del malato si è già visto in altre occasioni e allora è stato superato”. Il vicepresidente venezuelano, Nicolas Maduro, si era limitato a dire che Chavez “è sottoposto a trattamenti complementari, che sono complessi e duri”, ma che “devono chiudere il ciclo della sua malattia”.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez