Il capogruppo dell’Idv alla regione Lazio Vincenzo Salvatore Maruccio, nei confronti del quale oggi sono scattate delle perquisizioni, è indagato per peculato. Al politico vengono contestati assegni, prelievi in contanti e bonifici dai conti del gruppo in suo favore senza motivazioni o con motivazioni generiche. La Guardia di Finanza ha perquisito gli uffici del capogruppo e hanno acquisito documentazione relativa ai fondi a disposizione dei partiti anche nella sua abitazione. L’inchiesta nei confronti di Maruccio sarebbe scattata in seguito ad una segnalazione di movimenti bancari sospetti inviata dalla Banca d’Italia alle Fiamme Gialle. La Procura di Roma ha così disposto le perquisizioni nei confronti dell’esponente dell’Idv – l’unico ad avere accesso ai conti del gruppo – che sono state eseguite oltre che nelle sue abitazioni a Roma e negli uffici della Pisana, anche a Maierato, in Calabria. Lo scandalo delle Regioni, insomma, non avere fine: sono 10 a oggi i consigli regionali sotto l’esame di Guardia di Finanza e Procure di mezza Italia. A questo si aggiungono altre inchieste parallele come quella per voto di scambio che ha toccato addirittura la giunta Formigoni o quella della Corte dei Conti di Torino che indaga sulla nuova sede-grattacielo della Regione Piemonte.
I pm: “Si è appropriato di 700mila euro del partito”
Il capogruppo dell’Idv alla Regione Lazio, secondo i pm, si è appropriato di 500mila euro dei fondi destinati al partito. Secondo quanto accertato dai magistrati il politico si sarebbe girato il denaro su propri conti in Italia.Oltre ai cinquecento mila euro in bonifici l’attività di indagine riguarda anche altri 200mila euro che sarebbero stati prelevati dai due conti correnti regionali dell’Idv nell’ultimo anno. In totale quindi il consigliere si sarebbe appropriato di 700mila euro. I bonifici sarebbero stati effettuati negli ultimi due anni.
Oltre venti bonifici senza giustificazione per un totale di 581 mila euro. Si tratta di denaro movimentato negli ultimi due anni e prelevato dal conto del gruppo alla Pisana acceso presso il Credito Artigiano. Per i bonifici sotto la lente degli investigatori spesso manca la causale o viene utilizzata la dicitura “restituzione anticipazioni”. Gli inquirenti ora attendono che le Fiamme gialle completino l’attività di sequestri negli uffici alla Pisana e in due abitazioni di cui una a Roma in via Duodo, a pochi passi da San Pietro.
Maruccio: “Non ho nulla da nascondere”
Maruccio sembra però sicuro di sé. “Non ho nulla da nascondere, chiarirò ogni cosa” spiega. “Le risorse del gruppo sono state utilizzate da me solo per fare attività politica – L’ormai ex consigliere dell’Italia dei Valori ha scritto a Di Pietro definendo le sue dimissioni da segretario regionale del partito irrevocabili: “Preferisco affrontare da privato cittadino l’iter processuale certo di dimostrare la mia estraneità”. “Rispetto alle accuse che mi vengono mosse – prosegue – chiarirò ogni cosa nelle sedi opportune e ai magistrati inquirenti, ai quali ho già messo a disposizione la documentazione contabile. Da oggi sono un privato cittadino e intendo come tale difendermi nel procedimento penale a mio carico”.
Di Pietro: “Lo abbiamo fatto dimettere: la politica non aspetti le inchieste”
Maruccio si è dimesso dal partito, da coordinatore regionale dell’Idv, dal suo ruolo di capogruppo e da consigliere regionale. La decisione dopo l’ultimatum del presidente del partito Antonio Di Pietro. “Gli avevamo dato tre ore di tempo per farlo. La magistratura svolga il suo compito”. Maruccio non ha fatto aspettare altro tempo. “La magistratura accerterà i fatti e bene fa – prosegue il leader dell’Idv – Ma è certo che gli abbiamo dato tre ore per sospendersi, per dimettersi da tutti i suoi incarichi. Questa è la risposta che la politica deve dare. Ci auguriamo che i partiti facciano così dopo quello che è accaduto in Lombardia e a Reggio Calabria”. “La politica – aggiunge – non può più vivere come in questi vent’anni facendo finta che nulla accade e aspettando la magistratura nel cui lavoro confidiamo e a cui esprimiamo la nostra solidarietà”. Di Pietro oggi ha convocato d’urgenza l’ufficio di presidenza del partito.
Di Pietro, a tambur battente, mette sul web un videomessaggio che parte dagli “eventi sconvolgenti che fanno passare in secondo piano anche i drammatici eventi di Tangentopoli”, cioè lo scioglimento del comune di Reggio Calabria, l’arresto dell’assessore a Milano e “a Roma, un nostro consigliere regionale Idv” accusato di peculato. Di Maruccio “fino a ieri non abbiamo avuto mai nulla da obiettare per come ha svolto la sua attività”, ma “immediatamente abbiamo deciso, per dare il buon esempio, che con un’accusa del genere deve dimettersi dal partito, da capogruppo alla Regione, da coordinatore regionale Lazio e da consigliere regionale”. Qui Di Pietro parla allo stesso Maruccio: “Caro Vincenzo, mi viene da piangere a dirlo, sai bene, sei avvocato anche tu, che l’innocenza deve valere fino a sentenza passata in giudicato, ma una cosa è la tua storia giudiziaria personale e altra è la credibilità della politica e delle istituzioni. Devi correre dal tuo giudice e farti giudicare come ho fatto io che ero a Istanbul, ministro in carica nel lontano 1996 e mi sono dimesso dopo 12 minuti 12″.
Borghesi: “Siamo sconvolti”
“Oggi siamo tutti sconvolti dalle agenzie di stampa che ci coinvolgono direttamente circa l’indagine sui fondi della Regione Lazio”. E’ sgomento il vicecapogruppo dell’Italia dei Valori alla Camera, Antonio Borghesi. “C’è in corso quanto necessario a verificare ogni eventualità di reato – scrive su facebook – Da un punto di vista morale, etico e soprattutto politico sarà mia unica e primaria esigenza consegnare al Paese la più profonda anima dell’Italia dei Valori che mi vanto di rappresentare insieme a degnissimi colleghi e al nostro Presidente. Per noi che rappresentiamo nelle istituzioni il consenso del popolo la legge non è uguale per tutti: è più uguale”.
La collega: “Denaro solo per fini politici”
“Il denaro veniva utilizzato solo per finalità politiche e collettive” assicura la collega del gruppo consiliare dell’Idv Giulia Rodano. “Noi abbiamo già ammesso pubblicamente l’errore politico nell’aver sottovalutato l’aumento dei fondi per i gruppi. Io stessa l’ho scritto – dice – E’ un errore politico serio per l’Idv. Ma tra questo e la dimensione dell’uso illegale o illegittimo ce ne corre. Io sono stata assicurata che i fondi del gruppo sono stati utilizzati solo per finalità politiche il gruppo ha pagato per le iniziative sulla sanità, o per l’affitto della sala per una iniziativa della cultura”. A chi le chiedeva chi gestisse i soldi, e se ci fosse una figura di tesoriere, Rodano ha risposto: “Il capogruppo, penso. Il nostro è un gruppo piccolo, non c’è un tesoriere tra i consiglieri. Io comunque non ho mai avuto idea di ammanchi. Rendicontazione? Io non l’ho vista, ma c’è. Ci sono le fatture, ma io non le ho pagate direttamente”.
Il Riesame: Fiorito resti in carcere. Inchieste destinate ad allargarsi
Ma ora l’inchiesta potrebbe allargarsi. anche se questo fascicolo pare indipendente dalla principale delle inchieste, nell’interrogatorio di garanzia Franco Fiorito ha esplicitamente detto che il sistema della “spartizione riguardava tutti”, precisando anche che il lievitare degli emolumenti in base al cumulo delle cariche – ritenuto illegittimo dagli inquirenti- “era prassi anche negli altri gruppi”. Proprio oggi, peraltro, il tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di revoca del carcere per l’ex capogruppo regionale laziale del Pdl, accusato di essersi appropriato di un milione e 380mila euro dei fondi destinati al partito.
Zingaretti: “In Regione per cambiare tutto”
La reazione arriva anche dal presidente della Provincia Nicola Zingaretti, candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra: “Sostegno pieno alla magistratura – scrive su facebook – affinché indaghi e faccia piena luce su tutto quello che è accaduto alla Regione Lazio. Politicamente, da parte mia, come ho già detto, non guarderò in faccia nessuno. Vado in Regione per cambiare tutto”.