Milano ospita un career day non tradizionale, riservato a persone con disabilità, stranieri e transgender. L’idea è nata otto anni fa, rendendosi conto delle “difficoltà di un non vedente durante un career day tradizionale”, spiega uno degli organizzatori. Da una parte una trentina di aziende pronte a offrire posizioni commerciali e informatiche, dall’altra i candidati (circa 300) che arrivano muniti di curriculum e che per presentarsi, dovevano avere come titolo di studio un diploma o una laurea. L’evento è stato aperto per la prima volta anche ai transgender, ma sono in pochi a presentarsi. C’è poi chi si lamenta che le offerte di lavoro non siano rivolte solo a categorie protette e chi reputa questo un vantaggio: “Io auspico che le aziende mi scelgano non perché sono in sedia a rotelle, ma per quello che ho nella testa”. Tra le opportunità anche l’analisi e la valutazione del proprio curriculum. Per aiutare le persone audiolese, erano a disposizione alcuni interpreti Lis (lingua dei segni italiana), presenti sia durante i colloqui di lavoro sia durante i momenti di consulenza di Francesca Martelli

Articolo Precedente

Termini, Dr Motor vuole altro tempo. Passera concede gli ultimi 15 giorni

next
Articolo Successivo

Articolo 18, facciamo un po’ di chiarezza

next