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Processo Ruby, B. in riunione col Pdl: accolto il legittimo impedimento

L'accusa aveva chiesto ai giudici di respingere la richiesta di rinvio presentata nei giorni scorsi dal Cavaliere e dai suoi legali, motivata dall'incontro con gli onorevoli del partito. L'udienza è stata quindi aggiornata all'8 giugno

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Secondo i giudici la riunione dei deputati e senatori del Pdl è un impegno istituzionale e pertanto l’udienza del processo Ruby prevista per oggi è rinviata a causa degli impegni parlamentari di Silvio Berlusconi. Il tribunale di Milano ha accolto la richiesta presentata dai legali dell’ex premier per legittimo impedimento dell’imputato a cui si era opposto il pm Antonio Sangermano. Il processo è stato quindi aggiornato all’8 giugno.

Video – Ruby, udienza saltata: B. non risponde

Il legittimo impedimento non vale, invece, per i suoi difensori, gli avvocati e onorevoli del Pdl Niccolò Ghedini e Piero Longo. Per il tribunale i due, nella loro richiesta, non hanno adeguatemente esposto tutti i quesiti per i quali i loro sostituti non potevano essere presenti oggi in aula, nè hanno specificato il perchè non si sono avvalsi di qualcuno tra i numerosi colleghi di studio. 

“Leggiamo su alcuni quotidiani che la riunione odierna dei gruppi parlamentari Pdl sarebbe stata fissata per consentire il rinvio dell’udienza del processo cosiddetto ‘Ruby’ in corso a Milano. L’ipotesi è palesemente risibile”, hanno dichiarato in una nota prima della decisione dei giudici i due avvocati del Cavaliere, che ricordano: “Dall’inizio dell’anno si sono celebrate a Milano nei confronti di Silvio Berlusconi oltre 50 udienze nei vari processi e 13 in quello Ruby”. Per i due avvocati si trattava “di un numero straordinario che non ha precedenti, e che ben fa comprendere la situazione. Nessun impedimento è mai stato addotto da Berlusconi, mentre in alcuni casi quali difensori si è concordato uno spostamento di data per impegni non rinviabili con recupero dell’udienza in data subito successiva”. Ghedini e Longo avevano puntualizzato che “in pratica, tolti i festivi, si è tenuta un’udienza ogni due giorni” e che “neppure con imputati detenuti si è mai visto ritmo simile”. 

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