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Quelli che pisciano sulla Costituzione

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“Fascisti su Marte” titolava una divertente commedia di e con Corrado Guzzanti. A giudicare da alcuni episodi recenti i fedelissimi mussoliniani sono ancora tra noi e non sono sbarcati sul pianeta rosso (che poi sarebbe una lampante contraddizione).

– A Mezzegra nel Comasco il prete don Luigi Barindelli ha benedetto la lapide dove furono fucilati Benito Mussolini e Claretta Petacci il 28 aprile del 1945.
– A Catania, un altro sacerdote, padre Antonio Lo Curto ha celebrato in ricordo del Duce. “Ho sognato i nostri governanti impiccati all’altare della patria” ha esclamato tra le risate sue e dei parrocchiani (speriamo non tutti).
“Io piscio sopra al 25 aprile, ai partigiani e a tutti coloro che tradirono”. Frase apprezzata da Agnese Valente, capogruppo Pdl a Crevalcore che ha cliccato “Mi piace”, sulla pagina facebook di un conoscente che ritraeva un bimbo nudo con la suddetta didascalia.
– Sabato scorso a Lecco, sul luogo della fucilazione di 16 tra ufficiali e sottufficiali della Rsi, ha partecipato alla cerimonia anche il consigliere comunale del Pdl Giacomo Zamperini, che non ha resistito alla tentazione di fare il saluto romano.
– A pochi giorni dalla Liberazione a Modena scritte di ispirazione fascista sui muri della facoltà di Ingegneria.
– Lo stesso giorno sono comparse alcune scritte sui muri del Liceo Ulivi, a firma Casa Pound. Le frasi, accompagnate da svastiche, croci celtiche e fasci littori.
– A Santeremo in Colle, in provincia di Bari, proprio il 25 aprile si tiene il comizio del movimento “Fascismo e Libertà” in vista delle prossime amministrative.
– Alzi gli occhi per guardare il numero dell’autobus su cui salire e al posto delle cifre sul display trovi la scritta “Onore al duce”. Succede a Roma.

La Costituzione italiana nasce dalla Resistenza al nazifascismo. L’apologia del fascismo e la “riorganizzazione del disciolto partito fascista” è un reato previsto dalla legge. Perché non viene fatto rispettare? Perché nessuno lo ricorda?

Il governo regionale della Baviera ha deciso di ripubblicare nel 2016 il “Mein Kampf” in versione pensata appositamente per le scuole. Al contrario di coloro che, dai nazisti ai legali di Nicola Cosentino (vedi alla voce “Il Casalese”) i libri li vorrebbero bruciare anziché leggerli penso che neanche la biografia di Adolf Hitler vada distrutta.
C’è da augurarsi tuttavia che ad accompagnarne la lettura non siano insegnanti revisionisti o nostalgici del nazifascismo.
“Un giorno il fascismo sarà curato con la psicanalisi”
scriveva Ennio Flaiano.
Oggi accontentiamoci di curarlo con l’educazione alla memoria.

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