E’ nato oggi il Dag – Digital Advisory Group, un gruppo composto inizialmente da oltre 30 organizzazioni, aziende private e pubbliche e università, determinate a contribuire allo sviluppo dell’economia digitale del nostro paese, ma aperto a tutti coloro vogliano collaborare a modificare lo status quo in cui versa l’Italia.

L’iniziativa promossa dall’American Chamber of Commerce in Italy grazie al contributo scientifico e analitico della McKinsey & Company, si pone l’obiettivo di favorire iniziative orientate allo sviluppo dell’economia digitale del nostro Paese attraverso 12 interventi prioritari che consentiranno non solo di costruire il futuro digitale dell’Italia, ma anche di dare nuovo impulso alla crescita e di creare lavoro.

L’economia digitale crea valore in quattro modi: incrementando il Pil e, di conseguenza, accelerando lo sviluppo economico del paese; creando posti di lavoro; favorendo la crescita e le esportazioni delle aziende, soprattutto delle Pmi; offrendo agli utenti di Internet un surplus di valore derivante dai benefici aggiuntivi che la Rete mette a disposizione gratuitamente.

Alcuni esempi concreti.

Nonostante il rallentamento degli anni Duemila, l’economia digitale italiana ha registrato un impatto positivo diretto sul Pil, pari a quasi il 2%. Nel 2010, si stima che il contributo diretto di Internet al Pil italiano sia ammontato a circa 30 miliardi di euro, una cifra che include i consumi privati e pubblici, gli investimenti privati e pubblici legati all’Ict e la contribuzione netta alla bilancia commerciale.

Il pieno sfruttamento del potenziale di Internet potrebbe alimentare anche in Italia la crescita economica, offrendo un apporto apprezzabile al Pil anche nell’immediato futuro. Già dal 2005 l’economia digitale italiana cresce a un tasso 10 volte superiore a quello del Pil, e ha contribuito nello stesso periodo al 14% della crescita complessiva.

Oltre al contributo diretto, Internet ha un importante impatto indiretto sul Pil: il cosiddetto “effetto Ropo” (“Research Online, Purchase Offline”). Si tratta di un comportamento di consumo ormai entrato nelle nostre abitudini, per cui gli acquisti vengono effettuati mediante i canali tradizionali dopo aver individuato e valutato le alternative sul Web. In Italia, il fenomeno Ropo nel 2010 è stimato in circa 20 miliardi di euro.

Internet ha già avuto un impatto positivo sull’occupazione in Italia: negli ultimi 15 anni sono stati creati circa 700 mila posti di lavoro collegati al Web. Di questi, il 60% è direttamente collegato a Internet, sia nei settori altamente digitalizzati, che in quelli più tradizionali. Il rimanente 40% è costituito dai posti di lavoro “indotti”, ovvero quelli creati in tutti i settori economici a supporto indiretto dell’economia digitale.

Come ha dimostrato il McKinsey Global Institute, esiste una stretta correlazione tra il livello di utilizzo di Internet di un’impresa e la sua capacità di crescere. Le aziende “ad alta intensità di Web” hanno registrato un tasso di crescita elevato, fino a quasi il 10% annuo, rispetto alla sostanziale stagnazione di quelle “a bassa intensità di Web”.

Internet migliora anche la redditività, sia stimolando il fatturato sia abbassando il costo del venduto e riducendo le spese amministrative, grazie all’aumento della produttività. Le imprese italiane che hanno assegnato più del 5% dei propri dipendenti a mansioni correlate alle tecnologie digitali hanno riportato un margine operativo del 50% superiore a quello delle società con scarsi investimenti in Internet.

Oltre all’impatto economico, Internet ha cambiato le nostre vite, consentendoci di accedere a molti servizi gratuiti finanziati dalla pubblicità online, che rappresentano per gli utenti un valore aggiunto rispetto al passato. Una ricerca di mercato, condotta in tutta Europa da McKinsey e Iab Europe nel 2010, ha rilevato che in Italia nel 2009 tale surplus di valore è ammontato a circa 7 miliardi di euro, ovvero 21 euro al mese per famiglia connessa.

Ecco, il Dag vuole contribuire alla crescita del Paese e chiama a raccolta tutti coloro i quali sono convinti che se non sono le Istituzioni a impegnarsi direttamente nello sviluppo di Internet in Italia, allora la soluzione è che lo facciano insieme le imprese, le associazioni e tutti i professionisti consapevoli dell’enorme valore aggiunto creato da Internet.

Per chi volesse maggiori informazioni o fosse interessato a partecipare, questo è l’indirizzo email a cui scrivere: info@digitaladvisorygroup.it

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