La notizia che molti attendevano da tempo è arrivata quando in Italia erano le 14: il Cnt, dopo otto mesi di scontri con le truppe fedeli a Muammar Gheddafi, ha annunciato che la cattura del rais. E, poco dopo, ha reso nota la sua morte. Finisce così, dopo un assedio finale durato, secondo il Cnt, circa 90 minuti, la storia di un regime totalitario protrattosi per  40 anni, da quel lontano 27 settembre del 1969 in cui Muammar Gheddafi prese il potere con un colpo di Stato.

A dispetto delle voci susseguitesi nelle scorse settimane, che lo davano in fuga nei Paesi vicini e, secondo alcuni, addirittura in Sudamerica, il Colonnello si trovava a Sirte, sua città natale e roccaforte dei lealisti. Era nascosto in un tunnel scavato sotto un’autostrada, e quando è stato scoperto ha detto: “Non sparate”.

Le prime informazioni riferiscono di un ex rais ferito alle gambe  ma ancora vivo. Elemento che sarà poi confermato da un filmato, diffuso qualche ora più tardi, che mostra un uomo ferito, insanguinato, con indosso una camicia sbottonata. Le immagini descrivono momenti convulsi durante i quali il rais viene trascinato verso un pickup da un gruppo di combattenti e fatto sdraiare sul cofano. Sulle modalità della sua morte si rincorrono versioni dei fatti discordanti.

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