Mediaset aveva in mente un nuovo reality in cui insegnanti precari avrebbero provato ad alfabetizzare ex partecipanti del Grande Fratello e di altri programmi simili. Un’impresa disperata visto che parliamo di programmi in cui la cultura dei concorrenti è come la maggiore età delle escort di Berlusconi: un optional.

Al vincitore sarebbero andati 150 mila euro. Che equivalgono a 10 anni di stipendio. O ad una decina di proiezioni di Baaria ad Arcore. In pochi giorni è scoppiato un casino che ha fatto saltare la messa in onda. Ora che il programma è stato annullato, gli autori Mediaset dovranno riparare su un’altra categoria disperata con cui fare un reality. Non sarà facile: avranno l’imbarazzo della scelta.

Tutto è iniziato quando i docenti che si sono lamentati della spettacolarizzazione del precariato scolastico hanno invitato i colleghi precari a non presentarsi ai casting per boicottare un programma che, a loro dire, avrebbe ulteriormente umiliato una categoria falciata dai tagli di Tremonti e ridicolizzata dall’avere per ministro una come la Gelmini.

Ancora con questa storia dei tagli alla scuola pubblica? Ma i tagli alla scuola pubblica erano necessari, altrimenti lo Stato dove li andava a prendere i soldi per quella privata? E i docenti di religione? Quella è gente che mangia, abituata a un certo menù: mica li puoi mandare alla mensa scolastica e mettergli in mano un tramezzino con la porchetta. Bisognava aumentargli lo stipendio, era necessario.

Se i soldi non li prendi dalla scuola pubblica da dove li prendi? Dagli evasori fiscali, dai beni confiscati alle mafie? Certo, sarebbe solo l’inizio, il primo passo. Inizi a multare gli evasori fiscali e poi senza nemmeno accorgertene ti ritrovi con le strade asfaltate, gli ospedali che funzionano e Dario Fo in prima serata. Non scherziamo.

Naturalmente i libri di storia del reality sarebbero stati quelli rivisti e corretti da Gabriella Carlucci in modo da offrire ai concorrenti una visione oggettiva della storia e di come Berlusconi abbia sconfitto la mafia, curato il cancro e aiutato Ruby a non prostituirsi più offrendole un lavoro a progetto.

E poi c’è un’altra questione. Tutti sempre a prendersela con Mediaset che fa dei programmi trash sfruttando il dolore e il bisogno solo per arricchirsi. Ma cosa vi state inventando? Nel 2009 Mediaset ha dichiarato un utile netto di soli 272 milioni di euro, mentre nel 2010 è passato a 352. D’accordo, è entrato qualche spicciolo in più, ma me lo dite come si fa a campare così?

Mediaset non rende abbastanza, Berlusconi non ce la fa ad arrivare alla fine del mese. Tra bunga bunga e quorum da raggiungere in Parlamento i soldi spariscono. Le prostitute costano. E anche quelle del bunga bunga mica te la regalano.

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