La cronaca del 20 marzo 2011

 

23.34 – Casa Bianca: “Gheddafi non sta rispettando il cessate il fuoco”

Muammar Gheddafi non starispettando il cessate il fuoco e le operazioni in Libia continuano. E’ quanto dichiarato a Rio de Janeiro dal consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Tom Donilon.

23.30 – Casa Bianca: “Prima ottima giornata con partner della coalizione”

Visti i risultati ottenuti, “possiamo dire che la prima giornata di attacchi” in Libia è stata “una prima ottima giornata in cooperazione con i nostri partner”. Lo ha detto a Rio de Janeiro il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Tom Donilon. La seconda fase dell’operazione in Libia, guidata da altri partner della coalizione dopo gli Usa, scatterà nei prossimi giorni, non nelle prossime settimane.

23.02 – Gates: “La leadership della colazione potrebbe essere Gb e Francia”

Il segretario alla Difesa americano, Robert Gates, ha confermato oggi che gli Stati Uniti sono pronti a fare un passo indietro nella guida delle operazioni militari in corso in Libia, e che non è ancora chiaro se la leadership sarà franco-britannica, nell’ambito di un meccanismo della Nato. Gates ha ha fatto alcune dichiarazioni a bordo di un aereo militare in volo verso la Russia. Il segretario alla difesa Usa  ha precisato che una decisione al riguardo non è ancora stata presa, ma ha aggiunto anche che potrebbero esservi resistenze da parte dei Paesi della Lega Araba a prendere parte a operazioni militari sotto la bandiera della Nato.

23.00 – Radio dei ribelli, forze di Gheddafi respinte a su di Bengasi

La radio dei rivoltosi, ‘Voce della Libia liberà, ha affermato oggi che i ribelli hanno respinto le forze pro-Gheddafi nella periferia sud-ovest di Bengasi e le hanno circondate presso il porto di Al-Zwitinah, 130 chilometri a sud della città nell’est del Paese. Lo riferisce la Bbc sul suo sito online.

22.55 – Rimorchiatore italiano, ansia per marittimo ischitano

Si era imbarcato a bordo del rimorchiatore sequestrato 10 giorni fa l’ischitano Giovan Giuseppe Iapino, 31 anni, sposato e con un figlio. “Per anni è stato imbarcato come operaio motorista sulle nostre navi, sulla rotta Ischia – Napoli e viceversa, con la qualifica di operaio motorista – spiega il direttore generale della Medmar, Salvi Monti – ed avendo necessità di rinnovare la qualifica professionale di ufficiale di macchina si è imbarcato sul rimorchiatore Asso 22 nei giorni scorsi”. Il 9 marzo Iapino, residente nel Comune di Barano, si era recato negli uffici comunali per i documenti di imbarco.
Sull’isola d’Ischia di ora in ora sale la tensione e la preoccupazione per la sorte dell’equipaggio dell”Asso 22′ ed in particolare per Giovan Giuseppe Iapino.

22.40 – Missione compiuta, i Tornado italiani tornano alla base

Missione compiuta per i quattro Tornado Ecr italiani decollati da Trapani a partire dalle 20 per partecipare alle operazioni aeree sulla Libia: tutti e quattro i jet sono appena tornati alla base. I Tornado hanno “portato a termine la loro missione di soppressione delle difese aeree presenti sul territorio libico” è quanto sottolinea lo Stato maggiore della Difesa.

22.19 – Gb: “Gheddafi viola la risoluzione, le operazioni continuano”

Il colonnello Muammar Gheddafi continua a violare la risoluzione Onu. Pertanto le operazioni militari della Gran Bretagna contro di lui continuano. Lo ha fatto sapere un portavoce di Downing Street.

22.09 – Rientrati 2 tornado italiani dopo rifornimento in volo

Sono rientrati alla base di Trapani-Birgi due Tornado Ids che hanno “accompagnato”, rifornendoli in volo, i quattro Tornado Ecr (equipaggiati per neutralizzare i sistemi anti-aerei nemici) entrati in azione questa sera sul territorio libico.

22.06 – Portavoce degli insorti: “Ottomila i nostri morti

Dall’inizio della ribellione contro il regime di Muammar Gheddafi, sono stati uccisi 8 mila libici che hanno aderito alla rivolta. Lo ha detto all’emittente panaraba Al Jazira il portavoce degli insorti, Abdel Hafiz Ghoga. “I nostri martiri sono stati più di ottomila”, ha affermato.

22.00 – Pentagono: “Attacchi aerei hanno avuto successo”

Gli attacchi aerei condotti sulla Libia da Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti hanno avuto “molto successo”. Lo ha detto al Pentagono l’ammiraglio William Gorney. La contraerea di Muammar Gheddafi è stata resa “inefficace” e la no-fly zone è operativa. “Crediamo che le forze di Ghedddafi siano isolate e in stato di confusione”, ha ribadito Gortney nel corso di un briefing con la stampa sulle operazioni in corso nel Paese nordafricano. La coalizione, conclude Gortney, “non insegue Gheddafi”, ovvero il Colonnello non è nella “lista degli obiettivi” da colpire.

21.51 – Pentagono: “Attivi anche Italia, Belgio, Qatar e Canada”

Le Nazioni attualmente coinvolte in azioni attive sulla Libia in ottemperanza della risoluzione Onu 1973 sono attualmente sette: Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Italia, Belgio e Qatar. Lo ha detto al Pentagono l’ammiraglio William Gortney.

21.48 – Esplosioni nel centro di Bengasi

Detonazioni e colpi di arma da fuoco sono riecheggiati nel centro di Bengasi, la citta’ della Cirenaica roccaforte dei ribelli libici. Il frastuono è durato una ventina di minuti circa, intorno alle 22 ora locale.

21.45 – Rimorchiatore italiano intercettato, torna a Tripoli

Il rimorchiatore italiano ‘Asso 22’, della società napoletana Augusta, è stato intercettato da un elicottero della coalizione internazionale durante la navigazione da Tripoli verso una piattaforma petrolifera e ha invertito la rotta. Questa sviluppo confermerebbe che l’equipaggio -otto italiani, due indiani e un ucraino- potrebbero trovarsi sotto la minaccia di uomini armati saliti a bordo nel porto di Tripoli ieri pomeriggio.

21.35 – Pentagono: “Non ci risulta ci siano vittime tra i civili”

Al Pentagono “non risulta” che le operazioni della coalizione internazionale in Libia abbiamo fatto vittime tra i civili. Lo ha detto, nel corso di un briefing, il vice ammiraglio William Gortney. “Nessun aereo   della coalizione” aggiunge Gortney, “tra quellli che hanno preso parte ai raid sulla Libia è stato abbattuto dalla contraerea del regime”.

21.34 – Opposizione: “Il cessate il fuoco è messa in scena”

“L’annuncio del cessate il fuoco entrato in vigore questa sera, dato dalle forze armate libiche attraverso una conferenza stampa a Tripoli, era solo una messa in scena per l’occidente”. E’ quanto si legge sul sito dell’opposizione libica ‘al-Manara’. “C’è stata oggi pomeriggio una conferenza stampa a Tripoli nella quale le forze armate hanno annunciato un cessate il fuoco a partire da questa sera – si legge – ed hanno anche proposto di dare vita ad una marcia pacifica su Bengasi per dare vita ad una riconciliazione nazionale tra gente di Tripoli e di Bengasi”. Il sito libico si chiede “come mai la conferenza stampa non è stata trasmessa dalla tv di stato di Tripoli? Come mai non è stata seguita nemmeno dalle tv satellitari come al-Jazeera e al-Arabiya. La sensazione è che si sia trattata di una messa in scena per i media occidentali e i loro governi”.

21.32 – Esplosioni anche a Bengasi

Esplosioni isolate e forti colpi di contraerea si sono sentiti negli ultimi 20 minuti nel centro di Bengasi. Lo riferisce l’inviato della Reuters confermando notizie della tv di Stato libica.

21.22 – Cnn: “Fumo vicino a palazzo Gheddafi”

La Cnn ha riferito che una forte esplosione si è sentita a Tripoli nella zona in cui si trova il palazzo di Muammar Gheddafi da dove si è innalzata una colonna di fumo. Subito dopo è entrata in azione una “pesante risposta contraerea”.

21.20 – Tv di Stato: “Contraerea libica in azione a Tripoli”

La contraerea libica è entrata nuovamente in azione nella capitale libica, Tripoli. Lo ha annunciato la tv satellitare ‘al-Arabiya’. Secondo la concorrente ‘al-Jazeera’, prima dell’entrata in funzione della contraerea sono state udite forti esplosioni in città.

21.05 – Conferenza stampa del Pentagono

“In base alla risoluzione 1973 abbiamo colpito gli obiettivi con 110 missili. I raid sono stati effettivi e anche il lancio di missili a lunga gittate è stato eseguito. Nessuna attività difensiva da parte del regime, colpiti tutti gli obiettivi. Vicino a Misurata ieri sera due bombardieri hanno effettuato un attacco. Colpite anche le piattaforme usate per voli civili. Tutte le missioni sono state di successo. Le forze del regime si trovano in difficoltà”, ha dichiarato il vice ammiraglio Usa, Bill Gorney. La città di Bengasi “non è ancora completamente al sicuro da attacchi” delle forze di Gheddafi, ha detto ancora Gortney rispondendo alle domande dei cronisti. Inoltre “aerei Usa, britannici e francesi sono al momento impegnati nell’attuazione della ‘no-fly zone’, ha affermato il portavoce americano dell’operazione militare in un briefing in cui ha precisato che “nei prossimi giorni forze di altri paesi si uniranno allo sforzo”.

21.03 – Gheddafi proclama il cessate il fuoco. L’Onu: “Verificheremo”

Muammar Gheddafi ha proclamato un nuovo cessate il fuoco, ma l’Onu è scettica. Il cessate il fuoco unilaterale arriva dopo quello proclamato venerdì scorso dal leader libico e che, secondo la coalizione internazionale, è stato violato con l’avanzata militare su Bengasi e Misurata. Riferendosi alle precedenti violazioni del cessate il fuoco, Ban Ki Moon ha detto che Tripoli “ha continuato ad attaccare la popolazione civile”. La nuova offerta, ha aggiunto, “va verificata”. Se davvero Gheddafi ferma le operazioni militari, ha concluso, “si può cominciare a negoziare”. Il segretario generale del Palazzo di Vetro ha auspicato che il governo libico “mantenga la parola”.

21.00 – Arrivati in Libia i 6 tornado partiti da Trapani. Due tornano indietro (quelli per le operazioni di rifornimento in volo)

20.51 – Calma a Tripoli, ma si attendono altri raid

Si registra una situazione di calma a Tripoli, dopo che le forze armate hanno proclamato un cessate il fuoco a partire dalle 21 ora locale. Lo riferisce l’inviata della tv satellitare al-Jazeera, spiegando che, per il momento, non si sentono aerei nei cieli della città nè colpi di arma da fuoco. Secondo la reporter, i colpi sparati poco fa dalla contraerea nei pressi della caserma-bunker del colonnello Muammar Gheddafi erano una reazione di nervosismo dei militari a probabili nuovi raid aerei notturni contro le loro basi.

20.48 – Sei i tornado italiani partiti da Trapani. Trenta minuti per raggiungere la Libia

Sono arrivati a sei i tornado Ecr italiani decollati in poco meno di 25 minuti dall’aeroporto militare di Trapani Birgi. Gli ultimi tre velivoli, arrivati proprio oggi a Trapani Birgi, sono decollati a distanza di pochissimi secondi l’uno dall’altro. Dovrebbero arrivare in poco meno di trenta minuti in Libia i sei tornado Ecr italiani decollati questa sera dalla base militare di Trapani Birgi. Questi velivoli raggiungono 400 miglia in un’ora e la Libia dista circa 200 miglia dalla Sicilia, quindi i tornado dovrebbero solcare i cieli della Libia intorno alle 21 ora italiana.  Gli otto aeroplani messi a disposizione sono, secondo quanto si è appreso, quattro Tornado Ecr e quattro caccia F-16: due Tornado Ids, che non fanno parte del dispositivo, verranno però impiegati per le operazioni di rifornimento in volo.

20.45 – Francia e Turchia frenano Nato, nuova riunione alle 22.30

Gli ambasciatori della Nato si riuniranno nuovamente stasera per cercare di superare l’impasse determinato – riferiscono fonti – dalla richiesta della Turchia di rivedere la preparazione dei piani di intervento dell’Alleanza in Libia e dal mantenimento, da parte della Francia, di una posizione di contrarietà all’assunzione di un ruolo di comando delle operazioni militari da parte dell’organizzazione atlantica. “La delegazione turca ha chiesto la sospensione delle discussioni per potere consultarsi con la propria capitale”, hanno indicato le fonti. “Il consiglio atlantico (Nac) a livello di ambasciatori tornerà a riunirsi alle 22.30”

20.29 – Pentagono, lanciati 124 missili Usa

Gli Stati Uniti hanno lanciato finora 124 missili tomahawk contro la Libia. Lo hanno confermato alla Cnn fonti del Pentagono. Il Pentagono ha annunciato un briefing a breve per fare il punto della situazione per quanto riguarda le operazioni in corso in Libia.

20.24 – Usa: “Estrema attenzione su armi chimiche in possesso di Gheddafi”

Gli Stati Uniti sono consapevoli della disponibilità di armi chimiche del regime libico, in particolare di gas-mostarda, e stanno “vigilando con estrema attenzione” su un loro eventuale impiego, sebbene finora non sia stato colto alcun segno in tal senso. Lo ha dichiarato l’ammiraglio Mike Mullen, capo dello stato maggiore interforze di Washington. “Muammar Gheddafi ne ha una scorta, una quantità significativa”, ha proseguito Mullen, intervistato dal network televisivo ‘Cbs’, “Si tratta di un ammontare con il quale potrebbe causare parecchi danni”. Secondo l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche, dopo aver aderito nel 2004 alla Convenzione internazionale in materia, la Libia avrebbe distrutto il 55 per cento delle sue riserve di gas-mostarda, iniziando l’anno scorso e proseguendo fino allo scoppio dell’insurrezione, il mese scorso: tuttavia, malgrado gli sforzi a suo tempo compiuti per uscire dall’isolamento diplomatico, il regime di Tripoli nel complesso ne possiederebbe ancora oltre 11 tonnellate.

20.14 – Riprendono i raid inglesi

Aerei britannici stanno prendendo parte all’ultima ondata di attacchi contro le forze del regime libico. Lo confermano al Guardian fonti della Difesa di Londra. Non è chiaro, al momento, dove gli aerei britannici stiano concentrando i propri attacchi. In precedenza, il ministero della Difesa britannico aveva annunciato che un certo numero di caccia Typhoon erano atterrati nell’aeroporto di Gioa del Colle e che la base della Raf di Akrotiri, a Cipro, continua a fornire il suo sostegno all’operazione.

20.00 – Decollati tre tornado italiano da base di Trapani Birgi

Sono tre i Tornado italiani decollati in pochi minuti dalla base militare di Trapani Birgi dove ha sede il 37° stormo dell’Aeronautica militare. I velivoli Ecr sono partiti a distanza di pochissimi minuti l’uno dall’altro per raggiungere, a quanto si apprende, la Libia. Bocche cucite sulla destinazione. Dagli ufficiali presenti alla base militare non arrivano conferme sulla destinazione del volo in Libia. Confermato solo il decollo dei tre Tornado a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro. Non è escluso che in serata possano partire altri velivoli.

19.56 – In arrivo domani da Oslo 6 caccia -bombardieri F-16

Decolleranno domani dalla Norvegia i primi dei sei caccia-bombardieri F-16 messi a disposizione dalle autorità di Oslo per la missione internazionale contro il regime libico. Lo ha annunciato un portavoce delle Forze armate norvegesi, generale Per Egil Rygg, secondo cui il Paese scandinavo invierà sul teatro operativo anche centoventi tra piloti, tenici, personale di sicurezza e addetti alla comunicazione. “La Norvegia si assume le sue reponsabilità”, ha detto il generale, “Contribuiremo all’applicazione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu”.

19.54 – Forze armate libiche ordinano cessate il fuoco a proprie truppe

Il portavoce delle forze armate libiche ha tenuto una conferenza stampa e ha letto un comunicato: “In rispetto della dichirazione dell’Onu e in riferimento alla risoluzione 1973 le forze armate chiedono a tutte le unità militari di sospendere a partire dalle ore 21 di questa sera ogni attività militare”

19.37 – Contraerea Gheddafi risponde al fuoco

E’ cominciata la seconda fase degli attacchi della coalizione internazionale sulla Libia. La contraerea libica è entrata in azione nei pressi di Bab al-Aziza, il quartiere di Tripoli dove si trova il bunker di Muammar Gheddafi. Diversi giornalisti hanno anche visto traccianti illuminare il cielo della capitale libica.

19.22 – Cnn: “Tripoli sotto attacco”

Un attacco aereo è in corso suTripoli. Lo riferisce la Cnn. Secondo testimoni, è entrata in funzione la contraerea.

19.19 – Rimorchiatore verso “destinazione sconosciuta”

“Noi non abbiamo possibilità di rintracciare l’unità che probabilmente è monitorata al centro, a livello ministeriale, ma io questo non lo so”. E’ quanto ha detto l’ammiraglio Domenico Picone, comandante della Capitaneria di Porto di Napoli parlando del sequestro del rimorchiatore d’altura avvenuto nella mattinata di oggi. Picone ha confermato che l’Asso 22 oggi pomeriggio ha ripreso il mare, come riferito dal rappresentante dell’armatore a Tripoli, “per destinazione sconosciuta”.  “Noi abbiamo il compito di seguire la situazione – ha spiegato ancora Picone – perchè a bordo ci sono dei marittimi italiani”.

18.45 – Francia: “15 aerei con bersagli a terra”

Sono ”una quindicina” gli aerei francesi “impegnati oggi in attacchi contro bersagli a terra” in Libia. Lo ha reso noto lo stato maggiore francese nel corso di una conferenza stampa a Parigi. Il colonnello Thierry Burkhard, portavoce dello stato maggiore, ha precisato che “sono stati impegnati oggi oltre una quindicina di aerei, per un ampio ventaglio di capacità aria-aria e aria-terra”. Gli apparecchi hanno portato a termine operazioni “di difesa aerea ma anche di appoggio a terra, di rifornimento, di controllo aereo e di sorveglianza”. Ma lo sforzo della giornata “ha riguardato il capitolo attacchi a obiettivi a terra”.

18.31 – Regime: “Stiamo rispettando il cessate il fuoco”

Il ministero della Difesa libico ha smentito le notizie relative a nuovi combattimenti in corso a Bengasi e dintorni, affermando che le forze governative stanno rispettando il cessate il fuoco proclamato venerdi’ sulla base della risoluzione adottata la sera prima dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu: lo ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale ‘Jana’. Oltre che a Bengasi, attacchi dei lealisti sono stati denunciati anche su Misurata.

18.22 – Rimorchiatore, a bordo militari libici

Il rimorchiatore Asso 22, fino alle 13 trattenuto nel porto di Tripoli, sta dirigendosi al largo, rotta Nord Ovest, con a bordo gli 11 membri dell’equipaggio e “persone che si sono dichiarate appartenenti ad autorità portuali e militari libiche”. Lo conferma in una nota la società armatrice Augusta Offshore.

18.16 – Francia: “Non prevediamo uso di basi italiane”

Per il momento l’aeronautica francese “non prevede di operare dalle basi italiane”: lo ha detto il colonnello francese Thierry Bukhard, nel corso di una conferenza stampa a Parigi.

17.56 – Francia: “Raid efficaci, nessuna vittima civile”

Fino a questo momento il “dispiegamento dei nostri mezzi non ha conosciuto opposizione” da parte del regime libico di Muhammar Gheddafi. “Se non abbiamo sparato è perchè dove siamo stati non c’era nessuna minaccia contro la popolazione civile. Questo dimostra che per ora la nostra azione è efficace”. Inoltre “i raid dell’aeronautica francese non hanno causato la morte di nessun civile libico”, ha detto a Parigi il colonnello francese Thierry Bukhard, nel corso di una conferenza stampa a Parigi

17.56 – L’Italia congela beni per 7 miliardi a Gheddafi

L’Italia, in attuazione della risoluzione 1973 approvata il 17 marzo dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, ha congelato beni di Gheddafi o di entità libiche per 6-7 miliardi di euro. Lo ha reso noto il rappresentante permanente italiano presso le Nazioni Unite, ambasciatore Cesare Maria Ragaglini.

17.42 – Caccia danesi in missione su Misurata

I sei caccia F16 danesi decollati alle 15 da Sigonella, avevano come destinazione Misurata in Libia. La notizia di ambienti militari circola insistentemente tra le tante troupe televisive che si trovano davanti al cancelli del 41esimo Stormo a Sigonella in Sicilia.

17.29 – Londra: “Aerei Gb saranno basati a Gioia del Colle”

I Typhoon e i Tornado britannici impegnati nell’operazione contro le forze di Gheddafi saranno basati nella base di Gioia del Colle, in Puglia. Lo ha annunciato il ministro della difesa britannico, Liam Fox, precisando che ci saranno ulteriori raid “se sarà necessario”, nei prossimi giorni, con l’obiettivo di “paralizzare” la capacità del regime libico di attaccare i civili. “E’ ovviamente più facile poter aver accesso a basi più vicine agli obiettivi e al luogo della no-fly zone”, ha dichiarato Fox in una intervista alla BBC. Nelle prime ore di oggi, i Tornado britannici, decollati e poi tornati alla base di Marham, hanno effettuato missioni in cui sono stati sganciati missili da crocieta contro la contraerea libica, dopo che ieri erano entrati in azione i sottomarini di classe Trafalgas britannici, con i Tomahwak. Si è trattato, oggi per i Tornado, della missione più a lunga distanza da quando non erano entrati in azione nelle Falklands, ed è stata resa possibile grazie al sostegno degli aerei per il rifornimento in volo VC10 e Tristar e degli aerei da ricognizione E3D e Sentinel.

17.22 – Nave militare in Cirenaica scarica aiuti umanitari

E’  giunto nel porto di Derna – in Cirenaica, a est di Bengasi – e sta scaricando aiuti umanitari, il pattugliatore Libra della Marina militare. Al termine delle operazioni, che si stanno svolgendo regolarmente, la nave tornerà in Italia.

17.22 – 3mila militari Usa mobilitati a comando Us Navy Napoli

Nessun commento dai Comandi dellaUs Navy stanziati a Capodichino sulle operazioni in Libia scattate nel tardo pomeriggio di ieri.  I circa 3 mila militari americani appartenenti alla Nsa (Naval Support Activity), il supporto logistico della VI flotta Usa e della Nato, ed ai Comandi aeronavali e sottomarini della Us Navy sono mobilitati nella condizione di guerra, ma le misure di sicurezza esterne alla base sembrano quelle ordinarie. L’ Operazione “Odissey Dawn”, scattata ieri con il lancio di missili sulle postazioni della contrarea libica da bordo di unità navali Usa, è guidata dall’ammiraglio Samuel J.Locklear, capo delle forze navali americane in Europa ed Africa. Locklear è anche responsabile del JFC Naples Command della Nato. Fonti della Us Navy a Capodichino sottolineano, tuttavia, la differenza tra Marina Usa e forze della Nato, che, al momento non sono entrate in azione.

17.20 – GB: “Il comando passi alla Nato entro pochi giorni”

La Gran Bretagna auspica che il comando e controllo dell’operazione contro la Libia sia strasferito “entro i prossimi giorni” alle strutture della Nato, pur chiarendo che quella in corso “non è una missione della Nato”. A parlare in questi termini, è il ministro della difesa, Liam Fox, in una intervista alla Bbc, ricordando che sono in corso a Bruxelles riunioni del Consiglio Nord Atlantico proprio per discutere dell’eventuale assunzione di un ruolo formale, da parte dell’Alleanza atlantica e le sue strutture di comando, nell’intervento contro le forze di Gheddafi. “E’ ancora una coalizione dei volonterosi delle Nazioni Unite, coalizione che vuole difendere i libici, ma ci coordineremo, si auspica, attraverso le strutture di comando e controllo di cui la Nato già dispone”, ha affermato Fox. “Dipende tutto dal raggiungimento del consenso da parte di tutti i paesi della Nato”, ha sottolineato.

17.09 – Il rimorchiatore italiano lascia il porto di Tripoli e va verso piattaforma petrolifera

Ha lasciato il porto di Tripoli il rimorchiatore italiano Asso 22 della società napoletana Augusta che era stato bloccato ieri sera da uomini armati e si sta dirigendo verso una piattaforma petrolifera: non è scortato da navi libiche, ma è presumibile che a bordo vi siano gli stessi uomini armati che oggi hanno fermato l’equipaggio. 16.46 – Usa: “Impiegati anche aerei militari Qatar”

Dispiegati oggi sul teatro delle operazioni, nelle vicinanze della Libia anche gli aerei militari del Qatar che prenderanno parte all’operazione contro le forze di Gheddafi. Lo ha reso noto l’ammiraglio Usa, Mike Mullen, capo degli stati maggiori riuniti degli Stati Uniti, in una intervista all’emittente televisiva americana Cbs. “Altri paesi stanno facendo lo stesso, ma lascio a loro la parola per annunciare la forma con cui si impegnano nell’intervento”, ha aggiunto.

16.41 – Fonte governativa libica: “Base aerea Al Watyah colpita ieri da raid”

I raid della coalizione dei volenterosi la notte scorsa hanno colpito la base aerea Al-Watyah, 170 chilometri a sud-ovest di Tripoli. Lo hanno riferito una fonte militare libica anonima, spiegando che alcune contraeree sono state danneggiate nei bombardamenti.”Non ci sono stati altri danni nella base”, ha concluso la fonte. La notizia è stata confermata anche dalla tv di Stato.

16.40 – Partiti da Sigonella i 6 caccia danesi F16

Sono partiti in missione dalla base di Sigonella i sei caccia F16 danesi che da ieri sono in prima linea nel conflitto bellico della Libia. Sono i primi a decollare da una base italiana e secondo fonti militari si sono diretti verso la Libia. Gli aerei, giunti nello scalo siciliano ieri pomeriggio, sono i primi a decollare da una delle sette basi sul suolo italiano messe a disposizione dal governo nazionale alla Nato, impegnata nei raid aerei in Libia

16.27 – Testimoni: “Elicotteri di Gheddafi mitragliano Misurata”

Prosegue la battaglia nel centro di Misurata tra le brigate fedeli a Muammar Gheddafi e i rivoltosi. Secondo quanto riferisce un testimone alla tv araba ‘al-Jazeera’, elicotteri militari appartenenti alle truppe di Gheddafi stanno sparando all’impazzata lungo via Tripoli, l’arteria che dalla periferia occidentale porta nel centro della città.

16.20 – Rimorchiatore, gli 8 italiani stanno bene

A bordo del rimorchiatore dell’Augusta Offshore sequestrato a Tripoli vi sono anche i marittimi Salvatore Boscarino, 50 anni, Antonino Arena, di 35 e Graziano Scala, 33 anni, (le età non sono confermate) che sarebbero tutti e tre di Pozzallo (Ragusa).  La moglie di Boscarino avrebbe sentito l’ultima volta il marito ieri sera e l’uomo le avrebbe detto che stavano tutti bene e che erano stati sequestrati da gendarmi libici. Il sindaco di Pozzallo Giuseppe Sulsenti, che sta seguendo la vicenda attraverso la Farnesina, esprime forte preoccupazione per i concittadini e si dice vicino alle famiglie. Il rimorchiatore Asso 2 faceva la spola tra Italia e piattaforme petrolifere dell’Eni nelle acque libiche trasportando personale e materiale.

16.15 – Chiuderà domattina alle 8.30 l’aeroporto di Trapani

Chiuderà domani mattina alle 8.30 l’aeroporto civile ‘Vincenzo Florio’ di Trapani Birgi. E’ la decisione presa questo pomeriggio dopo un incontro avvenuto presso la base militare del 37° stormo di Trapani Birgi tra i vertici dell’Aeronautica e quelli dello scalo civile. “Ancora non c’è una comunicazione ufficiale – spiegano dall’Airgest – ma l’aeroporto chiuderà domani alle 8.30 dopo i primi due voli che partiranno regolarmente”. All’incontro alla base militare ha partecipato anche il presidente dell’Airgest Salvatore Ombra.

16.07 – Vicario Tripoli: “Temo che Gheddafi non cederà”

“Io spero in una resa, ma credo che Gheddafi non cederà “. Così il monsignor Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario Apostolico di Tripoli ha commentato la crisi in Libia. “Io non l’ho sentito direttamente in questo frangente, ma ho avuto modo di interpellare diverse persone e in ogni caso conosco le posizioni e anche la psicologia di Gheddafi – afferma Martinelli – e non credo in una sua resa. Anzi penso che l’uso della forza ne accentui la reazione. A mio giudizio si è dato il via a un gioco sbagliato”, sottolinea Martinelli, secondo il quale sarebbe stato opportuno tentare ancora la “via diplomatica, negoziale” per risolvere la crisi, mentre si è dato il via ad una azione militare “troppo in fretta”.

16.05 – Scomparse due giornalisti di France press

Da venerdì si sono perse le tracce di due giornalisti della France Press. Dave Clark,38enne reporter e Roberto Schmidt, fotografo di 45 anni, sono scomparsi sabato mattina mentre lavoravano nella regione orientale di Tobruk. Con loro c’era anche un altro fotografo, Joe Raedle dell’agenzia Getty Images. Clark era arrivato in Libia da Parigi l’8 marzo mentre Schmidt dipende dalla sede di Nairobi ed era arrivato il 28 febbraio.

16.04 – Cominciata distribuzione armi ai civili

Come annunciato, il regime libico ha iniziato a distribuire armi alla popolazione civile, nel tentativo di contrastare gli attacchi della coalizione internazionale.

16.01 – Usa: “Missili hanno colpito 20 obiettivi su 22”

Gli attacchi missilistici americani contro la Libia hanno centrato almeno venti dei loro bersagli su un totale di 22 presi di mira: lo ha annunciato Africom, il Comando Militare Usa per l’Africa, che ha sede a Berlino. “Sembra che, per quanto concerne i bombardamenti, le cose siano andate bene”, ha commentato un portavoce di Africom, capitano di corvetta James Stockman. “Abbiamo colpito strutture integrate della contrarea e postazioni per missili terra-aria vicino a Tripoli, Misurata e Sirte”, ha precisato. Alle operazioni partecipano tra gli altri bombardieri ‘stealth’ B2, caccia F15 ed F16. Dal canto suo il capo di stato maggiore interforze statunitense, ammiraglio Mike Mullen, ha affermato che la coalizione internazionale punta a eliminare “all’incirca entro domani” ogni supporto logistico per le forze fedeli a Muammar Gheddafi. “Direi che la ‘no fly-zone’ stia funzionando con efficacia”, ha sottolineato ancora Mullen.

15.59 – Regime: “Almeno 64 i civili uccisi in raid”

Almeno 64 civili sono stati uccisi e 150 feriti nei raid delle forze della coalizione internazionale. Lo denunciano fonti mediche libiche citate dall’emittente al Arabia. Questa mattina, i militari libici denunciavano la morte di 48 civili.

15.59 – Abc: “Utilizzati anche bombardieri B2”

Fonti del Pentagono hannoriferito alla Abc che nei raid aerei di stamani sulla Libia le forze armate americane hanno anche utilizzato tre bombardieri B2, che hanno sganciato 16 bombe ciascuno. “Non è ancora ufficiale – ha detto la fonte del Pentagono alla Abc – ma tutte le indicazioni portano a dire che i B2 sono stati efficaci contro gli obiettivi che hanno colpito”. Il Pentagono ha finora ufficialmente confermato che nei raid aerei di oggi le forze Usa hanno utilizzato caccia AV-8B Harriers, partiti dalla portaerei Kearsarge, e US Navy EA-18G Growlers, partiti da basi della coalizione. I Growlers hanno fornito “supporto eletrtronico” mentre gli Harriers, della 26/ma Marine Expeditionary Unit (MEU), hanno condotto gli attacchi veri e propri. “Proteggere popolazione innocente e condurre operazioni congiunte è quanto siamo chiamati a fare” ha detto il comandante della 26/ma MEU, colonnello Mark J.Desens. “Le nostre forze stanno facendo entrambe le cose”.  Ieri invece erano stati lanciati sulla Libia 112 tomahawk Usa, missili a lunga gittata e ad alta precisione. Pesano circa 1.300 kg, sono lunghi circa 5,6 metri e hanno un diametro di mezzo metro. Possono raggiungere una velocità di circa 800 km/h e secondo gli esperti militari “possono colpire da lontano la tua cucina” da una distanza di 2.500 chilometri.

15.57 – Londra: “Non escludiamo raid contro Gheddafi”

I raid militari contro la Libia hanno avuto fino a ora “un grande successo”. Lo ha affermato il ministro della difesa britannico, Liam Fox, liquidando come “un esercizio di propaganda” la notizia diffusa da fonti libiche dell’uccisione di decine di civili e non escludendo a priori la possibilità che il colonnello Gheddafi sia l’obiettivo di raid. “C’è una differenza -ha tuttavia precisato- fra il considerare qualcuno obiettivo legittimo di un raid e dare l’ordine per questo raid. E’ necessario per questo mettere in conto cosa accadrebbe ai civili nella zona, a quello che potrebbe accadere in termini di danni collaterali”. “Scegliamo i nostri obiettivi per minimizzare, per quanto sia umanamente possibile, le vittime civili”, ha assicurato Fox, sottolineando il suo auspicio che entro domani al massimo uno o più paesi arabi prenderanno parte dell’azione militare. “E’ molto importante dimostrare al mondo arabo che non è solo l’Occidente ad agire, ma una coalizione internazionale”, ha affermato. “La Libia non è l’Iraq”, ha aggiunto, parlando della possibile durata della ‘no fly zone’ prevista dalla risoluzione dell’Onu 1973.

15.53 – In corso i funerali delle vittime dei raid di ieri

Sono in corso a Bengasi, in Cirenaica, i funerali delle vitime degli scontri avvenuti ieri in città con le brigate di Muammar Gheddafi. Una decina di bare sono state portate nella piazza che si affaccia sul lungomare della città dove decine di civili e miliziani armati hanno eseguito la preghiera rituale sui defunti. Intanto fonti dei ribelli confermano alla tv araba ‘al-Jazeera’ che le brigate di Gheddafi si sono ritirate verso Ajdabiya, anche se cellule di miliziani fedeli al regime potrebbero ancora essere presenti nella periferia della città.

15.48 – Flotta Messina sospende partenza per Tripoli

“Restiamo in attesa degli avvenimenti per capire come operare nei prossimi giorni”: così il comandante Armando Cervetto, direttore operativo della flotta Messina di Genova, che ha regolari collegamenti con la Libia, spiega la situazione attuale. “La nostra ultima nave che era impegnata nell’area, la Jolly Blu – spiega Cervetto – è partita, comunque, da Tripoli giovedì e, attualmente, non abbiamo altre navi nei porti del Paese”. “Saremmo dovuti ripartire mercoledì, sempre con la Jolly Blu, per Tripoli, ma abbiamo sospeso la partenza – prosegue il comandante -. Non riusciamo ad avere notizie di prima mano sulla situazione visto che non riusciamo più a comunicare con i nostri agenti, in Libia. Fino a venerdì, infatti, riuscivamo a parlare normalmente col nostro corrispondente a Tripoli mentre non eravamo già più in contatto con quello di Bengasi, mentre adesso non riusciamo a contattare nessuno dei due”.

15.28 – Abc, figlio di Gheddafi: “Non colpiremo voli civili nel Mediteranneo”

Le forze di Muammar Gheddafi non attaccheranno i voli civili sul Mediterraneo. Lo ha detto Seif Al-Islam, figlio del rais, in una intervista all’Abc.

15.15 – Abc, figlio di Gheddafi: “Sorpresi dai bombardamenti Usa”

Quelli messi in atto sulla Libia sono “bombardamenti di Obama” e il figlio di Gheddafi, Seif al-Islam, si è detto “sorpreso” della decisione presa dal presidente degli Stati Uniti: “Pensavamo fosse una brava persona e un amico del mondo arabo, invece sta bombardando la Libia”. E’ quanto Seif Gheddafi ha detto alla giornalista americana della Abc Christiane Amanpour, che riporta il contenuto dell’intervista sul suo sito. “Ieri siamo stati sorpresi che americani, britannici, francesi abbiano attaccato cinque città. Abbiano terrorizzato la gente, specialmente donne e bambini”, ha detto Seif Gheddafi, negando che le forze libiche abbiano condotto attacchi contro civili. Nello stesso tempo ha ribadito che sono “terroristi” coloro che a Bengasi si oppongono alle forze libiche.

15.04 – La Russa: “Nostri aerei da oggi sotto unico comando”

Gli otto aerei messi a disposizione dall’Italia per l’intervento in Libia “si aggiungono agli altri assetti forniti dalle altre nazioni che partecipano e da oggi compiranno le loro azioni sotto un unico comando che è a Napoli”. A riferirlo è stato il ministro della Difesa Ignazio La Russa a In mezz’ora.

14.53 – La Russa: “Pronti a intervenire”

”Siamo a disposizione per un’evacuazione del personale del rimorchiatore bloccato in Libia con ogni strumento possibile”. Lo ha detto il ministro della Difesa La Russa intervenendo a “In 1/2 h” su Rai 3.  “Abbiamo saputo oggi del rimorchiatore – ha aggiunto -. E’ rientrato volontariamente in porto per rifornimento e lì gli è stato impedito di ripartire. E’ una situazione delicata che la Capitanerie e la Farnesina stanno seguendo. Quando e se ce lo chiederanno interverremo, ma non dipende solo dalla Difesa”.

14.49 – Usa: “Ora puntiamo a tagliarte rifornimenti”

Con i raid aerei americaniportati oggi “con successo” sulla Libia si è conclusa la seconda fase dell’operazione ‘Odyssey Dawn’, “ma l’operazione prevede molte fasi, e procederemo ora a tagliare le linee di rifornimento di Gheddafi”: lo ha detto alla CNN il comandante degli Stati Maggiori congiunti delle forze armate americane, ammiraglio Mike Mullen. “Dopo gli attacchi di oggi, puntiamo ora a tagliare le linee di rifornimento di Gheddafi – ha detto Mullen -. Nei prossimi giorni prevediamo poi di fare un passo indietro e di lasciare alle forze della coalizione la leadership delle operazioni” ha detto Mullen. “La missione Odyssey Dawn va avanti. Tutto dipende da ciò che farà Gheddafi”. “L’obiettivo della missione – ha ribadito l’ammiraglio Mullen – non è quello di rimuovere Gheddafi, ma di proteggere i civili”. Secondo Mullen “le forze di Gheddafi “sono sparpagliate in modo abbastanza significativo tra Tripoli e Bengasi”. “Ora cercheremo di tagliare loro i rifornimenti”, ha aggiunto, sottolineando tuttavia che l’operazione Odyssey prevede “molte fasi” e che con il bombardamento di oggi si è conclusa solo la seconda fase della missione. “Tutto dipende da ciò che farà Gheddafi” ha ripetuto l’ammiraglio.

14.49 – La Russa: “Da oggi a disposizione 8 aerei. Pronti a compiere azioni”

Gli otto aerei italiani messi a disposizione dall’Italia per le operazioni in Libia “si aggiungono agli altri assetti forniti da tutte le altre nazioni che partecipano e da oggi compiranno le oro azioni sotto un unico comando, che è a Napoli”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, intervenendo a “in 1/2 h” di Lucia Annunziata su Rai Tre.

14.43 – Usa, cacciata di Gheddafi non è priorità

L’obiettivo principale della coalizione dei volenterosi è proteggere i civili libici con la no fly zone e non necessariamente cacciare Muammar Gheddafi. Lo hanno precisato i vertici militari americani.

14.30 – Al Jazira: “Brigate Gheddafi a Misurata sparano contro qualsiasi cosa”

Le brigate fedeli a Muammar Gheddafi sono entrate nel centro di Misurata dopo aver percorso tutta via Tripoli, l’arteria che collega la periferia occidentale con il centro della città. Secondo quanto riferisce un portavoce dei rivoltosi in collegamento telefonico con la tv araba ‘al-Jazira’, i militari di Gheddafi aprono il fuoco contro qualsiasi cosa si muova in strada e cercano di fare terra bruciata intorno a loro. Almeno tre carri armati sono stati visti entrare nella piazza principale della città. Nonostante la forza militare delle brigate del regime i ribelli cercano di resistere nel centro della città. Secondo i testimoni, ci sono stati diversi morti. Due per i cecchini, appostati sui tetti. “I cecchini sono appoggiati dai quattro carri armati, che stanno pattugliando la città. Sta diventando molto difficile per la gente uscire”. Testimoni affermano inoltre che “alcune imbarcazioni stanno circondando il porto impedendo agli aiuti di raggiungere la città” di Misurata. Abdelbasset, portavoce dei ribelli in città, ha detto inoltre: “Si combatte fra insorti e le forze di Gheddafi. I loro carri armati sono nel centro di Misurata. Ci sono così tanti morti che non possiamo contarli”.

14.28 – Forze Gheddafi bloccano porto di Misurata

Le forze fedeli a Gheddafi sono entrate nella città insorta di Misurata, 200 km a est di Tripoli, dove sono incorso combattimenti, e hanno bloccato il porto cittadino con le loro imbarcazioni, fermando gli approvvigionamenti: lo dicono testimoni residenti.

14.09 – Aeroporto Trapani chiude al traffico civile

L’aeroporto civile ”VincenzoFlorio” di Trapani, che dista 15 km dal capoluogo, è attiguo alla base del 37simo stormo dell’Aeronautica militare. Alcune piste sono in comune. La principale compagnia aerea interessata dalla chiusura dell’aeroporto trapanese è la “Ryanair” che collega con voli low cost la Sicilia con le principali destinazioni europee oltre che con altre città italiane. L’aeroporto di Trapani Birgi, insieme con la base di Sigonella e con l’aeroporto di Pantelleria, è al centro delle attività dell’aeronautica Nato che interessano il conflitto in Libia. Oggi nell’aeroporto sono arrivati quattro velivoli Euro Fighter 2000 dallo stormo di Grosseto. Ieri erano giunti altri aerei militari che ora sono schierati: gli Awacs, una sorta di radar volanti, gli F16, i Tornado, gli F18 canadesi.

14.00 – Innalzato a Fiumicino il livello di attenzione e vigilanza

Innalzato anche all’aeroporto diFiumicino il livello di attenzione e vigilanza, peraltro da tempo già su standard elevati, a seguito dell’inizio dei raid aerei occidentali sulla Libia. L’ulteriore stretta sui controlli e sui livelli di sicurezza è una delle misure decise dal Dipartimento di pubblica sicurezza e dalla Direzione centrale per l’Immigrazione e delle Polizie di frontiera. L’aumento della sorveglianza, anche con attività di prevenzione, riguarda in particolare i cosiddetti obiettivi sensibili, i voli delle compagnie considerate a rischio, i controlli dei documenti dei passeggeri e delle aree di accesso alla zona aeroportuale.

13.54 – Regime: “Distribuiremo armi a un milione di libici”

“Saranno distribuite nelle prossime ore armi a un milione di persone, uomini e donne, in tutta la Libia”. E’ quanto riferisce una fonte del regime libico citata dalla tv satellitare ‘al-Arabiya’. Poco prima la tv di stato aveva invitato la popolazione a recarsi nelle sedi dei Comitati popolari dove è in corso la distribuzione delle armi.

13.48 – Gheddafi: “Italia traditrice”

L’Italia ha tradito la Libia e ilsuo popolo: lo ha detto oggi il colonnello Muammar Gheddafi durante il suo messaggio alla Tv di Stato libica. “Italia, sei traditrice”, ha affermato Gheddafi che ha esplicitamente accusato di tradimento anche la Gran Bretagna, la Francia e gli Stati Uniti.

13.37 – Brigate Gheddafi sequestrano lavoratori in impianto petrolifero

Le brigate del colonnello libico Muammar Gheddafi hanno occupato questa mattina l’impianto petrolifero della zona di al-Nafura, nel sud del paese, sequestrando 100 lavoratori che si trovavano al suo interno, tra cui anche diversi stranieri. Secondo quanto riporta il sito dell’opposizione libica ‘al-Manar’, l’impianto, che si trova 300 chilometri a sud di Ajdabiya, è ora sotto il controllo degli uomini di Gheddafi che hanno anche occupato il vicino aeroporto che dista solo 4 chilometri dai giacimenti di petrolio. La stessa fonte rende noto che le brigate di Gheddafi hanno occupato anche la zona di Aijla e di Gialo, sempre nel sud del paese, e si dirigono verso l’impianto di petrolio di Sarir.

13.36 – Regime: “Sale a 64 bilancio vittime raid aerei”

E’ salito a 64 morti il bilancio delle vittime dei raid aerei condotti dalla coalizione internazionale a partire da ieri pomeriggio sulla Libia. Lo rende noto una fonte del regime di Tripoli alla tv satellitare ‘al-Arabiyà.

13.33 – Gb, Fox: “Arabio in campo nei prossimi giorni”

I paesi arabi della coalizione diOdissey Dawn muoveranno i loro “asset militari” nei prossimi giorni. Lo ha detto il ministro della difesa britannico Liam Fox. Secondo Fox la presenza degli arabi è “vitale” per dimostrare che si tratta di uno sforzo internazionale, non dell’Occidente che impone la sua volontà.

13.12 – Gheddafi a Tripoli arma i civili per rispondere a raid

Il regime di Tripoli starebbe armando anche i civili nel disperato tentativo di rispondere agli attacchi aerei della coalizione internazionale. “Abbiamo ricevuto una telefonata alle 3 del mattino, nella quale si chiedeva a tutti di andare nelle strade”, afferma una donna dalla capitale libica, secondo quanto riporta la Cnn. “Ai civili è consentito prendere fucili mitragliatori e armi anti aeree per sparare contro gli aerei”, ha spiegato la donna.

13.09 – Francia, portaerei salpa da Tolone

E’ salpata alle 13:00 da Tolone,nel sud della Francia, la portaerei nucleare Charles de Gaulle, che appoggerà le incursioni aeree dell’aviazione di Parigi già in corso da ieri. “Le operazioni francesi continuano – ha detto un portavoce del ministero della Difesa a Parigi – gli aerei sono sul posto”.Il portavoce non ha confermato la partenza, insieme alla Charles de Gaulle – unica portaerei a propulsione nucleare in possesso della Francia – di una fregata che potrebbe andare a raggiungere le due fregate francesi che già operano nelle acque del Mediterraneo, al largo della Libia.

13.00 – Sondaggio Sky, 56 per cento degli italiani teme ritorsioni libiche

Il 56% dei partecipanti alla domanda del giorno di Sky Tg24, alla luce dell’autorizzazione dell’Onu ai raid aerei sulla Libia, teme ritorsioni contro l’Italia da parte di Gheddafi. Il 44% degli aderenti alla rilevazione, invece, non crede a questo tipo di rischio. Il canale all news diretto da Emilio Carelli attraverso il servizio active, il sito www.skytg24.it e gli sms, consente quotidianamente, a chi lo voglia, di dare la propria opinione su una fra le principali notizie del giorno. Per chi desideri farlo attraverso la tv è sufficiente utilizzare i tasti del telecomando Sky. La rilevazione non ha alcun valore statistico, in quanto aperta a tutti e non basata su di un campione elaborato scientificamente. Ha quindi l’unico scopo di dare la possibilità di esprimersi sui temi di attualità.

12.56 – Sappe: “39 i detenuti libici presenti in Italia”

“Non vi è alcuna segnalazione di intemperanza da parte dei detenuti libici detenuti in Italia, che sono per fortuna un numero contenuto – 39 alla data del 28 febbraio scorso. La Polizia Penitenziaria ha la situazione sotto controllo la situazione, ma credo sia altrettanto evidente ed inevitabile che l’Amministrazione Penitenziaria richiamerà ad una particolare attenzione gli Agenti del Corpo impiegati nella prima linea delle sezioni detentive. Baschi Azzurri della Penitenziaria, sia detto per inciso, che sono ancora in gravi carenze organiche”. Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe. Capece sottolinea ancora una volta che, oltre alla situazione in Libia, a preoccupare sono anche le proteste in Egitto e negli altri Paesi africani: “Oltre alla Libia, l’inasprimento delle tensioni in Egitto, Tunisia ed Algeria potrebbe avere risvolti preoccupanti anche all’interno delle carceri italiane, considerati l’altissimo sovraffollamento delle celle e l’altrettanto elevato numero di detenuti stranieri, originari di quei Paesi. Detenuti che non riescono a contattare i propri familiari nei Paesi di origine e, quindi, sono inevitabilmente in apprensione e, quindi, più nervosi. Alla data del 28 febbraio scorso, nelle 208 carceri italiane erano ristretti 480 detenuti di nazionalità egiziana, ben 3.106 tunisini e 861 algerini. Oggi abbiamo in Italia ben 24.865 detenuti stranieri, il 40% circa dei quasi 70mila detenuti sono stranieri. Percentuale, questa, che in alcuni istituti del Nord arriva addirittura a raggiungere l’80% dei presenti. E questo accentua già, di per sè, le criticità con cui quotidianamente devono confrontarsi le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria. Le notizie in arrivo dai Paesi di origine possono essere un ulteriore grave elemento di tensione che devono essere costantemente monitorate dal personale di Polizia penitenziaria”.

12.53 – 19 caccia Usa contro truppe rais e contraerea

Pentagono ha confermato che raid aerei sono stati condotti stamani dall’aeronautica militare contro forze di terra di Gheddafi. I fighter AV-8B utilizzati per i raid aerei – ha precisato il Pentagono – sono della 26/ma Marine Expeditionary Unit. Si tratta di velivoli in grado di decollo verticale. Nei loro raid contro postazioni di terra libiche gli Usa hanno utilizzato anche Navy Growlers, jet ultra moderni che rappresentano l’evoluzione dei fighter F18 Super Hornet.

12.48 – Decine di veicoli militari di Gheddafi distrutti fuori Bengasi

E’ possibile vedere decine di veicoli militari delle brigate di Muammar Gheddafi distrutti lungo la via che porta da Bengasi ad Ajdabiya. Lo riferisce la tv satellitare ‘al-Arabiya’, secondo la quale i veicoli sarebbero stati
distrutti dai raid aerei compiuti ieri nella zona contro le truppe del regime.

12.43 – Da Sigonella pronti a partire sei caccia danesi

Sono pronti a decollare dallapista della base dell’Aeronautica militare di Sigonella (Catania) sei caccia danesi F16 arrivati ieri. Lo ha reso noto il tenente colonnello Rocco Massimo Zafarana, dell’ufficio pubbliche relazioni della base di Sigonella, che ha incontrato i giornalisti insime col comandante del centro addestramento equipaggi, Paolo Bruno. Zafarana ha detto che la ”base italiana di Sigonella, sede del 41simo stormo dell’aeronautica militare, ha il compito di fornire il massimo supporto alle forze internazionali che vengono a schierarsi qui per operazioni inerenti la crisi libica”.  “Lo stormo – ha aggiunto – opera col velivolo Atlantic, un pattugliatore aereo antisommergibili”.  “Continuiamo a svolgere la nostra attività – ha proseguito – e la nostra base servirà da supporto. Non sappiamo se arriveranno altri aerei da altri Paesi. Noi siamo pronti ad ospitarli e a dar loro tutto il supporto di cui hanno bisogno”.

12.37 – La Russa: “Adesione ufficiale Italia a coalizione notifica Onu”

“L’Italia ha ufficialmente notificato al segretario generale dell’Onu e alla Lega araba la sua adesione alla coalizione che dà seguito alla risoluzione dell’Onu per la salvaguardia dei civili in Libia”. Lo ha annunciato il ministro della Difesa Ignazio La Russa parlando con i giornalisti a margine della visita milanese del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

12.29 – Testimoni a Cnn: “Molti incendi a Tripoli e Misurata”

Una testimone oculare che vive aTripoli in una telefonata alla Cnn ha riferito che numerosi incendi sono in corso nella capitale libica. Un altro testimone ha riferito di una situazione analoga a Misurata.
Secondo le due testimonianze, a bruciare sarebbero le postazioni antiaeree di Gheddafi. Ma a Misurata le forze pro-Gheddafi avrebbero dato alle fiamme alcuni depositi di carburante prima di allontanarsi dalla città.

12.28 – Portaerei Garibaldi nel canale di Sicilia

La portaerei Garibaldi naviga da stamane nelle acque del canale di Sicilia e si è unito ad altre due navi della Marina Militare italiana – il cacciatorpediniere Andrea Doria e la fregata Euro – completando così lo schieramento predisposto per la difesa del Paese. Nel canale di Sicilia operano inoltre la nave rifornitrice Etna che è al comando di un gruppo navale, lo Standing Nato maritime group e il pattugliatore Libra. La portaerei Garibaldi imbarca sei aerei Harrier a decollo verticale, elicotteri e un gruppo di marò del Reggimento San Marco.

12.27 – Attentatore di Lockerbie trasferito a Tripoli

L’attentatore di Lockerbie Abdelbaset al Megrahi è stato trasferito dalla sua casa di famiglia nel distretto Nuova Damasco di Tripoli in una unità al sicuro quando sono cominciati i bombardamenti dell’operazione Odissey Dawn sulla Libia. Lo riporta il Mail on Sunday. “Sappiamo che l’Occidente sta mettendo a punto bersagli e il Fratello al Megrahi è certamente alto sulla lista”, ha detto al Mail una fonte del regime di Gheddafi.
La fonte, che nel 2009 ha partecipato ai negoziati per il rilascio dell’attentatore da una prigione scozzese, ha aggiunto che “risolverebbe un problema per l’Occidente se Megrahi venisse tolto di mezzo. Noi faremo il possibile per proteggerlo”. Vicini di Megrahi hanno confermato il trasferimento: “Il governo non lo vuole qui: è troppo pericoloso”.

12.25 – Comandante Usa: “Fatti grandi progressi, a Bengasi Gheddafi fermato”

L’ammiraglio americano Mike Mullen ha dettol che “in 24 ore sono stati fatti significativi progressi” e che a Bengasi le forze di Gheddafi sono state fermate.

12.24 – Rimorchiatore, sorella armatore: “Stiamo lavorando”

“Stiamo lavorando, vi daremo informazioni appena possibile”. Lo ha detto ai cronisti Paola Mattioli, sorella dell’ad Mario, giungendo nella sede della compagnia armatrice del rimorchiatore sequestrato a Tripoli.
Alla domanda sulle condizioni di salute dei marittimi, la Mattioli ha risposto di non avere ancora notizie da divulgare: “Capisco che dobbiate svolgere il vostro lavoro, ma lasciate a noi il tempo per fare il nostro”.
Nella sede della Augusta Offshore spa è atteso ora l’arrivo dell’amministratore delegato.

12.20 – Brigate Gheddafi nel centro di Misurata, 10 morti e 40 feriti sul campo

I carri armati della brigate fedeli a Muammar Gheddafi hanno raggiunto poco fa il centro di Misurata, in Tripolitania. Lo ha annunciato un testimone contattato all’edizione araba della Bbc. Parlando degli scontri in corso oggi tra i soldati del regime e i ribelli che difendono il centro cittadino, la fonte ha parlato di “un vero e proprio massacro in corso”, sostenendo che si contano 10 morti e 40 feriti sul campo.

12.16 – Comandante Usa: “Nessuna indicazione su uso armi chimiche da parte di Gheddafi”

Il comandante americano Mike Mullen ha detto che “non vi sono indicazioni che Gheddafi si stia orientando sull’uso di armi chimiche”.

12.15 – Questo pomeriggio funerali a Tripoli delle vittime di ieri

Si terranno questo pomeriggio nel cimitero dei martiri del quartiere di al-Hani, a Tripoli, i funerali delle vittime dei raid aerei compiuti ieri sulla capitale libica. Lo ha annunciato la tv di stato libica secondo la quale le cerimonie funebri inizieranno subito dopo la preghiera del pomeriggio. Secondo fonti libiche sono 48 le persone uccise ieri in tutto il paese dai raid aerei dei paesi alleati.

12.10 – Da Europol allarme criminalità, inviati 2 team in Italia

Allarme di Europol: un’ondata di migrazioni alimentata dalle crisi in Libia e Nordafrica rischia di fornire manovalanza alla criminalità organizzata e al terrorismo e per questo sono stati inviati due team di ispettori in Italia. Lo ha riferito il direttore della polizia europea, Rob Wainwright, che in un’intervista a Focus ha sottolineato il rischio che la situazione esplosiva nel sud del Mediterraneo “indebolisca l’efficienza di quei Paesi nella lotta al crimine e la loro capacità di venire a capo della minaccia criminale”.  Il funzionario britannico ha sottolineato che negli ultimi anni i Paesi africani della costa occidentale, orientale e meridionale sono diventati importanti punti di smistamento di droga e migranti illegali provenienti da Africa e Asia. L’attuale incerta situazione in Africa settentrionale offre alla criminalita’ organizzata “maggiori occasioni per le sue attività”, ha spiegato al settimanale tedesco, “facendo transitare ancora piu’ migranti clandestini e droga”. “Siamo convinti che siano già in atto tentativi di sfruttare la situazione”, ha spiegato Wainwright, “per questo abbiamo inviato due team in Italia con l’incarico di verificare se la crescente ondata migratoria possa essere utilizzata per attività del crimine organizzato o dai terroristi”. Per Europol è in particolare molto preoccupante “in che misura Al Qaeda e gruppi analoghi potrebbero sfruttare la situazione attuale per infiltrare gente”, anche se al momento non esistono conferme in questo senso. “Ci troviamo però ancora in una fase iniziale”, ha messo in guardia il direttore di Europol.

12.09 – Al Jazeera: “Carri armati ribelli avanzano su Al Ajdabiya”

I carri armati dei ribelli libici stanno avanzando verso la città di Ajdabiya, in Cirenaica, dove hanno ripiegato le brigate di Muammar Gheddafi dopo i raid aerei subiti ieri dalle loro postazioni nella periferia di Bengasi. Lo riferisce la tv araba ‘al-Jazeerà. Intanto i siti dell’opposizione libica in internet annunciano che i rivoltosi di Misurata sarebbero riusciti a mettere fuori uso due carri armati che da questa mattina sparavano verso il centro cittadino.

12.08 – In arrivo a base militare Trapani Euro Fighters

E’ previsto per le 13 di oggi l’arrivo nella base militare di Trapani Birgi, che ospita il 37° estormo dell’Aeronautica militare, l’arrivo degli aerei Euro Fighter 2000 utilizzati per la difesa. Sulla pista continua, intanto, il decollo e l’atterraggio degli aerei Awacks, gli aerei radar utilizzati dall’Aeronautica militare. Schierati in pista anche i Tornado Ecr arrivati ieri da Piacenza e che sono specializzati nella distruzione delle difese missilistiche e radar, i Tornado Ids di Ghedi e i caccia arrivati da Grosseto e gli elicotteri. “Siamo pronti a decollare con gli elicotteri – dice il capitano Angelo Mosca, pilota elicotterista di stanza al 37° stormo di Trapani Birgi – anche per prestare eventuali aiuti agli equipaggi che potrebbero essere in difficoltà o colpiti dal nemico”. L’attenzione a Trapani Birgi resta comunque “massima” in attesa di eventuali ordini di attacco.

12.08 – USa: “Imposta la ‘no fly zone’

L’ammiraglio americano Mike Mullen, capo degli stati maggiori congiunti ha annunciato che la no fly zone è stata effettivamente imposta sui cieli libici.

11.52 – Stampa Gb, bombardato aeroporto per voli dei gerarchi del regime

Tra gli obiettivi colpiti nei primiraid di Odissey Dawn c’è anche un aeroporto vicino a Tripoli usato per i voli dei gerarchi del regime. Sarebbe stato preso di mira per impedire ai fedelissimi di Gheddafi di fuggire, scrive il Sunday Times. Colpita anche, secondo il Times, una base aerea vicino a  Misurata che sarebbe diventato un centro per le forze favorevoli al colonnello.

11.46 – Cbs: “3  aerei Usa B2 sganciano 40 ordigni su base aerea”

Tre bombardieri invisibili ai radar, decollati da una base negli Stati Uniti, hanno sganciato 40 ordigni su una delle principali basi aeree del colonnello Gheddafi. Lo rende noto l’emittente televisiva Cbs. Allo stesso tempo, sempre secondo Cbs, caccia dell’aviazione Usa hanno condotto missioni di ricognizione per individuare forze di terra libiche.

11.27 – Gheddafi: “Preparatevi a una lunga guerra”

Muammar Gheddafi ha avvertito in un discorso radiofonico che “a tutti i libici sono state distribuite armi” e la Libia è pronta ad affrontare “una lunga guerra”. Nel suo secondo intervento dall’inizio degli attacchi dell’operazione Alba dell’Odissea, il Colonnello ha assicurato che le forze governative sconfiggeranno i ribelli sul terreno. Poi ha definito “terroristico” l’attacco delle forze straniere, assicurando che la vittoria è “inevitabile”. “Non lasceremo la nostra terra e la libereremo”, ha scandito. “Tutto il popolo libico è unito”, ha assicurato Gheddafi, “alle donne e agli uomini libici sono state date armi e bombe. Non avanzerete, non mettere piede su questa terra”. “Vi promettiamo una lunga, estenuante guerra senza limiti”, ha aggiunto il Colonnello rivolgendosi ai Paesi che hanno attaccato il suo Paese, “voi non siete pronti per una guerra lunga, noi lo siamo ed eèun momento molto felice quello che stiamo vivendo”.  Gheddafi ha anche minacciato i leader di Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti affermando che “cadranno come Hitler e Mussolini, tutti i tiranni cadono sotto la pressione delle masse popolari”. “L’America, la Francia, la Gran Bretagna, i cristiani che si sono alleati contro di noi non si godranno il nostro petrolio”, ha promesso il Colonnello, “siete aggressori, siete animali”. Poi l’appello finale al popolo libico: “Non dobbiamo ritirarci dal campo di battaglia perche’ stiamo difendendo la nostra terra e la nostra dignita’”.

11.23 – Londra, missili da crociera lanciati anche da Gb

Hanno iniziato a effettuare raid sulla Libia anche i Tornado britannici. Lo ha reso noto questa mattina un portavoce della difesa a Londra, il generale John Lorimer. “Posso ora confermare che anche la Raf ha lanciato missili da crociaere Storm Shadow da alcuni aerei Tornado GR4”, ha precisato Lorimer.

11.23 – Fonti mediche: “Nell’assalto di Bengasi morte 94 persone”

Più di 90 persone hanno perso la vita ieri durante l’assalto dato a Bengasi dalle forze di Gheddafi: è quanto riferiscono oggi fonti ospedaliere locali.

11.12 – Riprese incursioni aeree francesi

L’intervento delle forze di Parigiera cominciato ieri con il sorvolo del territorio libico da parte di caccia Rafale e Mirage 2000, che hanno distrutto diversi blindati delle forze di Gheddafi.
In serata, le forze americane e inglesi hanno dato il cambio, con i primi raid aerei britannici e il lancio di missili da crociera dalle navi e dai sottomarini americani al largo della Libia.

11.02 – Parte alle 13 la portaerei francese C. De Gaulle

La portaerei francese “Charles de Gaulle” con a bordo aerei Rafale e Super salpa alle 13 dal porto di Tolone per prendere parte all’intervento militare contro la Libia. Lo rendono noto fonti del ministero della difesa francese citate dal quotidiano le Figaro. La Charles de Gaulle è scortata dalle unità Dupleix e Aconit e dalla nave cisterna La Meuse

10.57 – Gheddafi: “Crociata contro l’Islam perderà”

”L’attacco alla Libia e’ una nuova crociata contro l’Islam, ma sarete sconfitti, come già siete stati sconfitti in Iraq e in Somalia, come vi ha sconfitto Bin Laden“: è quanto ha detto il colonnello Muammar Gheddafi rivolgendosi alla coalizione occidentale, in un messaggio teletrasmesso dalla Tv di Stato libica oggi.

10.57 – Gheddafi: “Vinceremo contro partito di Satana”

“Noi vinceremo contro il partito di Satana col permesso di Allah”. E’ con queste parole che il colonnello libico Muammar Gheddafi ha concluso il suo messaggio audio trasmesso oggi dalla tv di stato libica. Rivolgendosi all’alleanza che sta conducendo i raid aerei contro il suo paese ha avvertito: “non rallegrtevi presto. L’occidente ci ha dato la possibilità di condurre una rivoluzione mondiale”.

10.49 – Gheddafi: “Pronti a una lunga guerra”

”Voi (occidentali) volete il nostro petrolio, ma la nostra terra ci è stata data da Dio. Noi siamo oppressi e colui che è oppresso vincerà, mentre coloro che opprimono saranno sconfitti”: lo ha detto il leader libico Muammar Gheddafi in un messaggio audio ritrasmesso in diretta dal varie tv, fra cui Al Jazira.

10.34 – La Russa: “Nessuno dei nostri aerei è ancora partito”

“Finora nessun nostro aereo ha partecipato alle azioni”. A confermarlo è il ministro della Difesa, Ignazio La russa, che è a Milano ad attendere il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla sede del comune del capoluogo lombardo.

10.30 – Sequestrato a Tripoli rimorchiatore italiano

Un’imbarcazione italiana è attualmente trattenuta nel porto della capitale libica da personale italiano. La nave ha a bordo un equipaggio di undici persone di cui otto italiani. Il sequestro è avvenuto alle 17.00 di ieri mentre erano in corso le operazioni di sbarco di personale libico dell’Eni. Il natante è di proprietà della società Augusta Offshore Spa con sede a Napoli specializzata nell’assistenza e manutenzione di piattaforme petrolifere

10.27 – Ribelli: “Gheddafi bombarda Misurata”

Le brigate di Muammar Gheddafi stanno bombardando il centro di Misurata. E’ quanto si legge sui siti dell’opposizione libica in rete. La notizia è stata confermata anche da un testimone interpellato dalla tv araba
‘al-Jazeerà secondo il quale “siamo certi che le esplosioni che si sentono in città sono la conseguenza degli attacchi delle brigate di Gheddafi e non dei raid aerei delle forze internazionali. I soldati del regime circondano ancora la città con i loro carri armati”.

10.00 – Cessati bomabradamenti su Tripoli e Bengasi

I bombardamenti condottidalle forze della coalizione anti-Gheddafi contro obiettivi militari libici su Tripoli e Bengasi, sono cessati questa mattina. Lo affermano testimoni e giornalisti secondo i quali all’inizio di giornata Tripoli e Bengasi – bastione della ribellione – appaiono calme. Gli abitanti che nella notte si erano rifugiati nelle case per i violenti bombardamenti della coalizione e delle forze di Gheddafi, cominciano a uscire per le strade.

09.40 – Cina esprime “rammarico” per azione militare

In una dichiarazione, il ministro degli Esteri cinese Yang Jiechi ha ribadito la ferma opposizione della Cina all’uso della forza in generale e in Libia in particolare, temendo perdite di vite umane. La Cina, ha detto Yang, “non concorda con il ricorso alla forza nelle relazioni internazionali”. Pechino si era astenuta, in sede di consiglio di sicurezza dell’Onu, sul voto alla risoluzione 1973 del 17 marzo scorso sul’istituzione della No Fly Zone, dichiarando di avere “serie riserve” sulla bozza presentata da Francia, Gran Bretagna, Usa e Libano (quest’ultimo in rappresentanza della Lega araba).
La Cina ha sempre chiesto di evitare l’intervento armato, sperando in una risoluzione diplomatica del conflitto. La risoluzione 1973 tuttavia è passata anche perchè la Cina e la Russia si sono astenute e non hanno esercitato il diritto di veto

08.30 – Colpite diverse aree della Capitale libica

La tv di Stato ha reso noto che nell’attacco aereo nelle prime ore del mattino a Tripoli sono state colpite diverse aree della capitale

08.00 – Tripoli: “Stop collaborazione Ue su migranti”

“La Libia ha deciso che non si farà più carico di fermare l’immigrazione illegale verso l’Europa”, ha dichiarato il funzionario del regime di Tripoli alla tv di Stato. Nei mesi scorsi Muammar Gheddafi aveva chiesto prima 5 miliardi di euro per fermare i migranti e più recentemente aveva minacciato di usare le flotte di barconi dei disperati come arma di pressione sull’Ue. Il tutto malgrado gli accordi sottoscritti con l’Italia. Lo scorso ottobre l’Ue aveva offerto a Tripoli fino a 50 milioni di euro in aiuti per fermare il flusso migratorio

01.30 – Autorità Tripoli: “Quasi cinquanta vittime”

E’ di almeno 48 morti e 150 feriti il bilancio provvisorio dei raid aerei francesi e britannici e dai 112 missili da crociera Tomahawk lanciati dai sottomarini e dalle navi da guerra Usa e di Londra. E’ quanto sostiene il regime di Gheddafi

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