“Queste belle donne hanno salvato Berlusconi”, titolava ieri il giornale scandalistico tedesco Bild Zeitung, pubblicando le foto del duo Siliquori & Poliquini. Nelle immagini scelte dalla Bild, Frau Polidori sembra una cameriera dell’Oktoberfest, con i lunghi capelli biondi che le cadono sulle spalle e la camicetta bianca scollata. La Siliquini invece ha un piglio grintoso, a metà tra Irene Pivetti e Nancy Pelosi. Da una parte lo stereotipo della donna-velina, dall’altra quello della donna in carriera. Dalla Bild, del resto, non ci si poteva aspettare tanto di più.
Il quotidiano più letto dai tedeschi (oltre 3 milioni le copie vendute ogni giorno) ha comunque un pregio: quello di richiamare l’attenzione su una questione di genere. Ironia della sorte, a salvare l’uomo del Bunga-Bunga, che frequenta ragazzine minorenni e ha contribuito a rendere l’Italia il paese più maschilista d’Europa (citando Caterina Soffici), sono state anche due donne.
“Non ci posso credere che proprio due donne abbiano contribuito a far vincere B.”, mi ha detto stupita la mia compagna, nata e cresciuta a nord delle Alpi. A dire il vero i motivi per non votarlo sarebbero più che sufficienti anche per un maschio sano di mente. Ma le donne hanno una ragione in più: Berlusconi offende la dignità femminile, promuove la “cultura dell’harem”, come ha scritto un mese fa il settimanale americano Newsweek, “ricordando che la seduzione conta di più di un curriculum con i fiocchi”. Nessuna sorpresa, quindi, se “nelle classifiche sulle pari opportunità l’Italia è agli ultimi posti al mondo”, continua Newsweek.
In effetti siamo all’87° posto per partecipazione delle donne al mondo del lavoro, 121° per parità di salario, 97° per la possibilità di raggiungere posizioni di leadership e 74° per il trattamento delle donne in generale: dietro a Colombia, Perù e Vietnam e indietro di sette posti rispetto al 2008, quando Berlusconi è tornato al governo.
Ma i dati di fatto a quanto pare non bastano. Buona parte delle donne continua a tifare per lui, a votarlo, a onorarlo. Gli interessi di bottega prevalgono sull’orgoglio di genere. I soldi hanno la meglio sulla dignità. Niente di nuovo. Solo che da due donne impegnate, determinate, intelligenti ci si aspettava forse qualcosa di più.
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