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La parentopoli che fa vacillare il posto di Alemanno
Lo scandalo della parentopoli Atac, l’azienda municipalizzata dei trasporti pubblici di Roma, sta provocando seri imbarazzi al sindaco di Roma, Gianni Alemanno. La Corte dei conti indaga e anche la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta. Il fascicolo ipotizza, allo stato contro ignoti, il reato di abuso d’ufficio. L’indagine punta ad accertare se dietro alle 854 assunzioni a chiamata diretta effettuate da Atac e Trambus negli ultimi due anni si celino eventuali illeciti penali. Repubblica e Corriere nei giorni scorsi hanno svelato come dietro le assunzioni a chiamata diretta e senza concorso all’Atac vi sia una folta schiera di parenti e amici dell’entourage del centro destra. C’è la moglie, ad esempio, dell’Assessore comunale all’Ambiente, Fabio De Lillo, c’è la compagna del deputato del Pdl ed ex An Marco Marsilio, c’è la compagna dell’Assessore comunale ai Trasporti, Sergio Marchi; c’è il figlio del caposcorta del sindaco, Giorgio Martinelli, che si è dimesso dopo la diffusione della notizia dell’assunzione del primogenito all’Atac e della figlia in Ama, altra azienda municipalizzata romana sui rifiuti, dove sono state assunte negli due anni 1400 persone e dove non si esclude che possa venire aperte un’altra indagine. Ilfattoquotidiano.it ha intercettato Alemanno alla manifestazione del Pdl al centro congressi dell’Eur a Roma e sullo scandalo delle raccomandazioni prima attacca la sinistra “che non può permettersi di dare giudizi” dopodiché sulle assunzioni dei parenti degli assessori si difende dicendo “che la questione non riguarda le sue competenze”.
Servizio di David Perluigi, riprese e montaggio Paolo Dimalio
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