L’Anm di Milano ha votato un documento in cui si chiede sostanzialmente al presidente della Corte d’Appello, Alfonso Marra, di fare un passo indietro e si esprime “un forte disagio” per la vicenda che lo ha coinvolto. La giunta, che si e’ riunita oggi a Palazzo di Giustizia, ha richiamato il documento dell’Anm nazionale dello scorso 14 luglio nel quale il sindacato dei magistrati scriveva: “il tema della questione morale non può ammettere più compromessi, tentennamenti o incertezze. E le istituzioni giudiziarie hanno il dovere, a tutti i livelli, di dimostrare la propria capacità di risposta e di reazione”.

L’assemblea dei magistrati, prosegue il documento, ha inoltre sollecitato ”il più fermo intervento degli organi associativi a questo deputati di fronte a violazioni delle norme del codice, adottando le sanzioni previste dallo statuto dell’associazione” e  ”la più veloce definizione dei procedimenti pendenti davanti al Consiglio superiore della magistratura, sia il più completo accertamento dei fatti sia per l’adozione dei provvedimenti conseguenti”.

Nei confronti di Alfonso Marra, il cui nome è comparso nelle telefonate intercettate nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta P3, è stato avviato da Palazzo dei Marescialli un procedimento amministrativo per l’eventuale trasferimento per incompatibilità ambientale.

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