C’è una nuova data da cerchiare sul calendario per chi ha aderito alla rottamazione delle cartelle esattoriali: il 2 ottobre. L’agenzia delle Entrate – Rottamazione, ex Equitalia, fa sapere che la seconda rata della definizione agevolata, con scadenza il 30 settembre cade di sabato e quindi, come previsto dalla legge, i pagamenti possono essere effettuati entro il primo giorno lavorativo successivo. Ovvero, lunedì 2 ottobre.

Una dead line importante perché il mancato o tardivo pagamento fa perdere i benefici della rottamazioni: il taglio di sanzionimore e interessi. In tal caso l’Agenzia riprenderà le procedura di riscossione da dove la si era lasciata. Dunque, se il contribuente aveva precedentemente attivato un piano di rateizzazione, riceverà una comunicazione dalla ex Equitalia con la ripresa del piano di pagamento non agevolato, basato sul numero di rate già concordato con l’Agenzia. Se il cittadino ha pagato solo la prima rata del 31 luglio e salta quella del 2 ottobre, sarà l’Agenzia ad inviare il nuovo piano scomputando la parte rottamata.

Per il calcolo delle cartelle rottamate, i contribuenti non hanno nulla di cui preoccuparsi. Chi ha aderito alla definizione agevolata – si legge in una nota dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione, ha ricevuto i bollettini delle rate scelte con la domanda di adesione. Su ogni bollettino sono indicati: l’importo, il numero della rata, la scadenza del pagamento e il codice Rav. Per la rata in scadenza il 30 settembre, quindi, dovrà essere utilizzato il bollettino che riporta tale data. Per quanto riguarda come pagare, sono molte le modalità per i contribuenti: sportelli bancari, internet banking, domiciliazione bancaria, sportelli bancomat, uffici postali, tabaccai, sito e sportelli dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione.

Per quanto riguarda gli sportelli bancari, presentando il bollettino RAV ricevuto dall’Agente della riscossione, si potrà procedere con il pagamento. Il contribuente può chiedere l’addebito sul conto corrente –  se si è rivolto alla propria filiale – o  pagare con carta di credito o prepagata, bancomat. Anche in contanti ma solo per importi sotto i 3 mila euro, nel rispetto della normativa antiriciclaggio.

C’è poi, il sito Agenzia delle entrate-Riscossione, l’App Equiclick. Ma anche l’internet banking: una volta collegati al sito della propria banca basta  inserire il numero del bollettino e l’importo da pagare, senza indicare la causale che è automatica con il RAV.
Con la domiciliazione bancaria, invece, si possono pagare le rate della definizione agevolata anche con l’addebito diretto sul proprio conto corrente. È sufficiente completare il modulo allegato alla comunicazione delle somme dovute, inviata dall’Agente della riscossione, e presentarlo in banca presso la propria filiale. Per aderire  però, bisogna attivare il mandato almeno 20 giorni prima della scadenza della rata, pertanto per la seconda rata il termine di sottoscrizione e consegna in banca era previsto per il giorno 12 settembre. Anche agli sportelli bancomat è possibile pagare i bollettini utilizzando la propria tessera  e accedendo al servizio per il pagamento dei RAV. In ufficio postale, invece, è sufficiente presentare il bollettino e pagare. Il contribuente può chiedere l’addebito sul proprio conto anche se è cliente Banco Posta. Tutto più semplice presso gli sportelli dell’Agenzia dove non è necessario portare il bollettino, ma si può richiedere di pagare indicando anche solo il proprio codice fiscale. Il contribuente può pagare con carte di credito o prepagate, carte bancomat  e con titoli di credito, quali assegni circolari, assegni postali vidimati, vaglia cambiari emessi dalla Banca d’Italia e assegni di conto corrente bancario e postale, nel limite di 20 mila euro, intestati all’ex Equitalia.

C’è poi la possibilità di saldare il proprio debito con l’agenzia delle Entrate-Riscossione anche presso i tabaccai convenzionati con Banca 5 SpA, punti vendita Sisal e Lottomatica. Il contribuente deve presentare come sempre il bollettino per procedere. Attenzione ai contanti però, presso i tabaccai convenzionati si può pagare solo fino a mille euro. Mentre con il bancomat o con la carta di credito fino a 5mila euro dai tabaccai e fino a 1.500 euro nei punti Sisal e Lottomatica.

Articolo Precedente

Popolare di Vicenza, multa 11,2 milioni della Bce per violazione degli obblighi di segnalazione e informativa al pubblico

next
Articolo Successivo

Welfare, l’ex consigliera di Renzi: “Spesa pubblica avvantaggia gli anziani. Italia fanalino di coda per mobilità sociale”

next