Dagli spazi alla minoranza, ai premi ai più fedeli fino ai segnali in vista della campagna elettorale. Matteo Renzi ha annunciato la sua nuova squadra allargata per cercare di ricompattare i suoi e far superare al Pd scontri interni e sondaggi che li vogliono sempre più in difficoltà. Mentre ancora non esiste una data certa per il voto delle elezioni Politiche e nemmeno tra l’altro una riforma della legge elettorale condivisa, il presidente del Consiglio ha scelto di nominare un gruppo ristretto che sarà “responsabile dei contenuti della conferenza programmatica Italia 2020 di ottobre” e una lista di rappresentanti di singoli dipartimenti. Un modo per distribuire incarichi e stringere a sé le varie anime del partito. Così nel primo gruppo saltano subito all’occhio le presenze di Andrea Orlando, ministro della Giustizia e suo ex sfidante alle primarie, e Michele Emiliano, presidente della Puglia e da sempre suo avversario (per il momento dentro il partito). I due lavoreranno insieme a quello che un tempo fu suo fedelissimo, e ora vive momenti di fortune alterne, ovvero il ministro dei Trasporti Graziano Delrio; al presidente del Piemonte Sergio Chiamparino e alla sottosegretaria Maria Elena Boschi. A rappresentare la segreteria saranno invece Maurizio Martina e Tommaso Nannicini.

Da segnalare anche la scelta di quaranta nomi che guideranno singoli dipartimenti ritenuti “chiave” da Renzi in vista della campagna elettorale. Nello specifico si tratta di 20 donne e 20 uomini tra cui ci sono vecchie conoscenze, fedelissimi, ma anche nomi delle minoranze interne. Ad esempio ci sono: la deputata renzianissima Anna Ascani alla Cultura, l’eurodeputata Simona Bonafè all’Economia circolare e la collega Pina Picerno ai Fondi europei. Alla Giustizia Renzi ha scelto il sindaco di Ercolano Ciro Bonajuto, già presentatore dell’ultima Leopolda e suo fedelissimo. Ercolano è anche uno dei centri dove alle ultime primarie ci sono state polemiche per presunte truppe cammellate ai seggi. Poi due vicine alla Boschi, Silvia Fregolent e Patrizia Prestipino sono andate, rispettivamente, alle Pari opportunità e alla Difesa degli animali. Quest’ultimo dipartimento sembra quasi un ammiccamento a quell’elettorato animalista che già Silvio Berlusconi ha provato a sfruttare durante la campagna delle elezioni amministrative. Un pensiero va naturalmente alla parte più sofferente del partito: la base. Ai Circoli è stata assegnata la renzianissima Alessia Rotta, mentre alle Feste dell’Unità la modenese (e poco più che trentenne) Giuditta Pini. Tra i fedeli di Renzi, ha ottenuto un incarico anche il deputato Emanuele Fiano che va alla Sicurezza, mentre Ernesto Carbone va allo Sviluppo economico.

Da segnalare Anna Grassellino, ricercatrice premiata da Obama per la sua carriera accademica, che viene invece assegnata al dipartimento Italiani all’Estero. E pure Giuseppe Antoci, presidente del parco dei Nebrodi scampato a un attentato mafioso nel 2016, che diventa  responsabile del dipartimento Legalità. Sta facendo invece molto discutere la scelta di affidare il dipartimento Mamme a Titti Di Salvo, deputata e che fu tra le promotrici di Se non ora quando.

Al lavoro va l’orfiniana Chiara Gribaudo, deputata eletta in Piemonte. Sandra Zampa, molto vicina a Romano Prodi e tra le promotrici della legge per l’accoglienza dei minori non accompagnati viene invece nominata al dipartimento Minori. Il fu bersaniano riconvertito Andrea De Maria, già deputato eletto a Bologna, si occuperà di formazione. C’è un posto anche per Stefania Pezzopane, ex presidente de l’Aquila e ora senatrice, che sarà responsabile della Ricostruzione post terremoto. Renzi ha anche voluto che una persona si occupasse della Lotta allo spreco alimentare, campagna assegnata alla deputata Pd che ha seguito una legge sulla materia: Maria Chiara Gadda. Alla scuola naturalmente è finita la deputata Simona Malpezzi, uno dei volti della riforma di Renzi premier.

Infine, tra le donne si contano: la deputata Elisa Mariano va al Commercio; la deputata calabrese Stefania Covello al Mezzogiorno; l’assessora al Bilancio della Regione Emilia Romagna, molto vicina al presidente dem Stefano Bonaccini, Emma Petitti si occuperà della Pubblica Amministrazione. Un’altra assessora, questa volta allo Sviluppo in Puglia, Loredana Capone è invece assegnata al Turismo. Daniela Sbrollini, già responsabile nazionale sport e welfare e deputata, si occuperà di Sport. Mentre la semi-sconosciuta Patrizia Torricelli va all’Editoria.

Per quanto riguarda le quote azzurre, Renzi ha scelto: Gianluca Beneamati all’Energia; Matteo Biffoni all’Immigrazione; Sergio Boccadutri all’Innovazione; il senatore Roberto Cociancich, già coordinatore dei comitati territoriali per il Sì per il referendum sulla Legge Boschi, alla Cooperazione internazionale; Giovanni Epifani all’agricoltura; Andrea Ferrazzi all’Urbanistica; Federico Gelli alla Sanità; Federico Ginato alle Piccole Medie Imprese; Giovanni Lattanzi al Welfare; Salvatore Margiotta alle Infrastrutture; Stefano Mazzetti all’Ambiente; Luciano Nobili alle Città metropolitane; Mattia Palazzi alla Rigenerazione urbana; Francesco Verducci all’Università e ricerca. Infine il deputato Walter Verini si occuperà di partito aperto.

A Piero Fassino è stato attribuita la responsabilità di tutta la proiezione internazionale dell’attività del Partito, a cominciare dalla rappresentanza dentro gli organismi del Partito Socialista Europeo. Come già annunciato il deputato Matteo Richetti coordinerà l’area comunicazione del Pd. Portavoce del segretario e capo ufficio stampa sarà Marco Agnoletti.

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