Entra nel vivo la stagione della dichiarazione dei redditi. Già dal 2 maggio per 30 milioni di contribuenti è possibile inviare alle Entrate sia il modello 730/2017 che quello Redditi persone fisiche, corrispondente all’Unico dello scorso anno. Due le soluzioni in mano al contribuente: l’invio telematico “fai da te” oppure la spedizione attraverso intermediari come Caf o commercialisti. La scelta non è immune da conseguenze: la responsabilità di eventuali errori ricade infatti su chi materialmente invia la dichiarazione. Occhio quindi alle modifiche “fai da te” nella precompilata perché, se si sbaglia, si rischia una multa del 30% del dovuto più gli interessi, oltre naturalmente al pagamento dell’importo non versato.

Qualunque sia l’opzione prescelta, è sempre bene gettare comunque un occhio alla precompilata messa a disposizione dall’Agenzia delle entrate dallo scorso 18 aprile all’interno dell’area riservata a ciascun contribuente. Per accedere autonomamente al sistema telematico sarà necessario registrarsi al portale delle Entrate Fisconline usando, oltre al codice fiscale, la Carta nazionale servizi, l’identità digitale (spid), i pin dispositivi rilasciati dall’Inps o, solo per i dipendenti pubblici il portale Noipa. Una volta all’interno del sistema, il primo passo consiste nella selezione del modello da utilizzare per la dichiarazione: il sito del fisco suggerisce il formato sulla base delle informazioni disponibili relative al contribuente, ma è possibile modificare l’opzione se il modello non corrisponde alle esigenze del dichiarante. Il 730 è, ad esempio, destinato a tutti coloro che abbiano percepito redditi da lavoro dipendente o assimilati (cococo, pensioni), agli autonomi, senza partita Iva o coloro abbiano incassato redditi provenienti da terreni e fabbricati presenti in Italia o all’estero. Il modello Redditi persone fisiche è invece studiato per chi ha redditi d’impresa, lavoro autonomo o redditi diversi come usufrutti di aziende, plusvalenze da cessione e per i residenti all’estero.

In entrambi i casi, l’Agenzia delle Entrate ha predisposto una precompilata che il contribuente potrà decidere di modificare oppure accettare così come è. E’ comunque sempre bene verificare i dati che compaiono nella dichiarazione prima di inviarla al fisco. Per questo è opportuno scaricare il pdf e guardare con calma tutte le cifre riportate. Sarà in ogni caso possibile sapere subito l’importo a credito o a debito attraverso un calcolatore predisposto dall’agenzia proprio accanto alla dichiarazione da scaricare. Nella precompilata 730 le detrazioni compariranno in automatico e, in assenza di modifiche, esulano da successivi controlli. Situazione diversa per il modello Redditi: l’agenzia ha predisposto la precompilata con i dati disponibili in anagrafe tributaria, ma il contribuente dovrà completarla con i dati che non sono in possesso del fisco prima dell’invio. In questo caso, l’Agenzia potrà comunque fare controlli anche nel caso in cui il modello precompilato sia inviato senza modifiche.

Quali sono le spese che il contribuente potrà portare in detrazione? I Caf e l’Agenzia delle Entrate hanno stilato per la prima volta una guida puntuale sul tema sciogliendo diversi dubbi dei contribuenti (SCARICA QUI LA GUIDA). Ad ogni modo, in automatico, nella precompilata, compariranno le spese sanitarie sostenute in farmacie, parafarmacie e per visite specialistiche. In più da quest’anno vengono inserite anche le spese veterinarie. E poi saranno anche presenti le spese sostenute per interventi del patrimonio edilizio, nonché tutti i dati ricavati dalla dichiarazione precedente relativamente a detrazioni spalmate su più anni. Inoltre la precompilata dovrebbe includere anche i familiari fiscalmente a carico e le spese detraibili sostenute per questi ultimi. Se alcune spese sanitarie non dovessero risultare allora sarà necessario modificare la dichiarazione. Bisognerà farlo anche nel caso in cui non risultino le spese per ristrutturazione. Il contribuente dovrà fare particolare attenzione alla voce per interventi su parti comuni condominiali che non sempre sono direttamente inserite in dichiarazione. Andranno infine inserite manualmente le spese per la frequenza scolastica (nel quadro E codice 12) per un importo non superiore a 564 euro per figlio.

Nel caso ci si affidi ad un intermediario, il contribuente dovrà presentare tutta la documentazione relativa alle spese da detrarre presentate al Caf o al commercialista. Non si tratta di un mero adempimento procedurale, ma di un passo sostanziale che consente all’intermediario di verificare che i dati del fisco siano corretti e al contribuente di scaricare la responsabilità di eventuali errori. Qualunque sia l’opzione prescelta dal contribuente, il tempo a disposizione per i dovuti controlli c’è. Ma con scadenze diverse: per chi usa la precompilata l’ultimo giorno utile per inviare la dichiarazione è il 24 luglio, per chi invece si rivolge ai Caf la scadenza è anticipata al 7 luglio. Ma è bene fissare un appuntamento il più rapidamente possibile per evitare i consueti ingorghi delle scadenze.

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