“Lo Stato non c’è, da oggi in poi vado in giro armato”. A dirlo, la settimana scorsa, non era stato qualche vip che aveva scoperto i ladri in casa, bensì il giudice di Treviso Angelo Mascolo. Il suo nome era comparso sulle pagine dei giornali, la sua presa di posizione aveva fatto molto discutere. Oggi Mascolo rischia il trasferimento per incompatibilità ambientale. Il Consiglio superiore della magistratura, infatti, tramite il Comitato di presidenza ha disposto l’apertura di una pratica in Prima Commissione proprio per accertare se ricorrano le condizioni per una procedura di trasferimento d’ufficio nei confronti del giudice.

Mascolo aveva inviato una lettera ai giornali locali e aveva rilasciato interviste dopo un episodio di cui era stato protagonista: aveva subito di notte un inseguimento mentre tornava a casa. “Lo Stato non è più in condizioni di garantire la sicurezza dei cittadini, anzi semplicemente non c’è più. D’ora in poi faccio da me: quando esco di casa mi metto in tasca la pistola” sono state le sue parole. In particolare, Mascolo faceva riferimento ad un fatto accadutogli qualche sera prima: ha sorpassato una vettura che per tutta risposta ha cominciato a inseguirlo e a dare colpi di abbaglianti. Il giudice è riuscito a raggiungere una pattuglia di Carabinieri, ai quali gli inseguitori hanno detto che era stato seguito “per esprimere critiche sul suo modo di guidare”. Così Il magistrato ha preso carta e penna e scritto la sua lettera, che è diventata un pamphlet sul diritto di dotarsi di una pistola per “legittima difesa”. Dopo quattro giorni, il Csm ha deciso di aprire una pratica per valutare la sua presunta incompatibilità ambientale.

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