La candidatura di Gianni Pittella, eurodeputato Pd e presidente del gruppo S&D, alla presidenza del Parlamento europeo pone tutti gli eurodeputati italiani di fronte a una scelta di campo.

A gennaio il Parlamento europeo eleggerà il suo nuovo presidente dopo il quinquennio di Martin Schulz. Con la candidatura per i socialisti e democratici di Gianni Pittella si celebra la fine della grande coalizione tra Ppe e S&D a Bruxelles, coalizione mai ammessa a parole ma celebrata nei fatti e che ha visto in questi primi due anni e mezzo di legislatura una più o meno equa divisione delle cariche che contano in seno alle istituzioni europee. Oggi i socialisti non accettano che il prossimo presidente del Parlamento europeo sia popolare come vorrebbe una sorta di gentlemen agreement tra le due famiglie politiche più importanti d’Europa, che dopo un mandato socialista ne vorrebbero uno popolare – e soprattutto alla luce del doppio mandato di Schulz. La candidatura di Pittella, attualmente presidente del gruppo S&D, suggella la fine dell’idillio popolari-socialisti.

In casa popolare non c’è ancora un candidato ufficiale. Circolano i nomi di Antonio Tajani, del francese e dell’irlandese, ma ‘in famiglia’ aleggia ancora un sostanziale disaccordo. Gli italiani cercano da tempo la presidenza del Parlamento europeo, almeno da quando saltò l’elezione di Mario Mauro nel 2009, ex eurodeputato piuttosto stimato a Bruxelles ma sul quale pesava l’ingombrante patrocinio di Silvio Berlusconi, meno apprezzato in Europa. A riunificare il gruppo poteva essere lo stesso presidente del Ppe, il tedesco Manfred Weber, uomo forte di Angela Merkel all’Europarlamento e super falco della delegazione tedesca, che però ha annunciato di non volersi candidare.

Ufficialmente gli altri gruppi – conservatori, liberali, verdi, Efdd, sinistra e destra estreme – presenteranno un proprio candidato ma non avranno mai i numeri per portalo alla vittoria. Ricordiamo il peso dei gruppi politici al Parlamento europeo, dove gli eurodeputati sono in tutto 751: popolari 215, socialisti 189, conservatori 74, liberali 69, verdi 50, sinistra 52, destra 39, Efdd 44 e non iscritti 19.

Insomma la partita vera si gioca tra Pittella e il candidato del Ppe. Tenuto conto che il presidente si elegge a maggioranza semplice e che gli eurodeputati non hanno vincolo di mandato, i popolari non hanno la vittoria in tasca e i socialisti potrebbero anche farcela, ma la partita politica si sposta nelle singole delegazioni. Insomma i due candidati dovranno cercare voti all’interno degli altri gruppi politici a partire proprio dalle delegazioni della propria nazionalità. Gli italiani al Parlamento europeo sono 73, dei quali 30 del Pd, 17 del M5S, 14 nel Ppe, 5 nella destra nazionalista, nella sinistra unita, 2 nell’Ecr e 2 tra i non iscritti. Gli eurodeputati italiani potranno scegliere se appoggiare il candidato del proprio gruppo (anche se non vincente) oppure il connazionale Gianni Pittella. Nella prima ipotesi ne trarrà vantaggio il candidato del Ppe che, anche se non fosse Weber in persona, si iscriverà nella stessa direzione politica di rigore e austerità tanto criticata in Italia da tutti i partiti politici. Nella seconda ipotesi, eurodeputati forzisti, pentastellati, leghisti e di sinistra si dovrebbero ‘turare il naso’ e votare per Pittella, che pur essendo un ‘odiato rivale del Pd’ incarna posizioni politiche senza dubbio più vicine, anche se non uguali, a quelle sostenute da quasi tutti i partiti italiani, ovvero fine dell’austerità, un’Europa più sociale e così via.

Dall’altra parte un eventuale Weber candidato avrebbe potuto contare sull’appoggio della nutrita delegazione tedesca del gruppo S&D (27 deputati) per due semplici motivi: prima di tutto i tedeschi sono molto più abituati degli italiani a ‘fare sistema’ in Europa andando al di là delle divisioni nazionali. In secondo luogo perché il partito socialista Spd tedesco a Berlino è al governo con quello popolare della Cdu di Angela Merkel, quindi molto difficilmente vorrà farle uno sgambetto in Europa.

Aggiornato da redazioneweb alle ore 19,30

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