In una sola giornata 11.500 migranti entrati in Croazia. Il record di ingressi è stato riferito dal portavoce del ministero dell’Interno Domagoj Dzigulovic, precisando che il numero di persone arrivate ieri è il più alto mai registrato in un unico giorno da quando, a metà settembre, è cominciato lo straordinario flusso di migranti sulla nuova rotta per aggirare l’Ungheria.

Per cercare di coordinare l’arrivo delle migliaia di migranti dai Balcani e diretti verso l’Europa ed evitare la creazione di nuove barriere sul modello sostenuto dal governo di Budapest, è stato convocato oggi un vertice speciale a Bruxelles. Al summit ristretto, convocato su richiesta di Berlino dal presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, parteciperanno i capi di Stato e di governo dei Paesi più coinvolti dal fenomeno migratorio attraverso i Balcani occidentali.

Nel summit sarà discusso un piano operativo costituito da 16 punti per cercare di coordinare l’arrivo dei profughi e accordarsi su misure immediate che pongano fine alle risposte unilaterali e alle accuse reciproche dei governi più colpiti dall’arrivo dei rifugiati. La Commissione europea presenterà una dichiarazione con la speranza che sia sostenuta da tutti i partecipanti, nella quale proporrà l’impiego di 400 poliziotti alle frontiere della Slovenia, più controlli a quelle della Croazia e un registro dei rifugiati che arrivano passando dalla Grecia in Macedonia e Albania. L’esecutivo Ue, inoltre, chiederà ai Paesi di “astenersi dal facilitare” l’avanzata di queste persone, in particolare gli arrivi dalla Turchia con l’intenzione di recarsi in territorio tedesco, attraverso altri stati della regione, senza il loro consenso.

Faranno parte del meeting oltre ad Austria, Germania, Grecia, Croazia, Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovenia e, fra i Paesi non aderenti all’Unione europea, Serbia e Macedonia, anche il Lussemburgo, come presidente di turno del Consiglio Ue, i presidenti della Commissione Ue, del Consiglio europeo e dell’Europarlamento, i direttori di Frontex, dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo e l’Alto commissario dell’Onu per i rifugiati. Assente l’Italia perché – almeno nelle versioni ufficiali – non direttamente coinvolta dal flusso dei migranti provenienti dalla rotta Balcanica.

Tra i tanti primi ministri che hanno rilasciato dichiarazioni all’arrivo al vertice di Bruxelles, il premier greco Alexis Tsipras ha sottolineato che doveva essere chiamata a partecipare anche una delegazione di Ankara. “Il problema – ha detto il leader di Syriza – è che la Turchia non è stata invitata, quindi la discussione sarà solo tra i Paesi che fanno parte del corridoio balcanico ma tutti sappiamo che questo flusso di migranti ha un ingresso che è proprio il territorio turco. Se non siamo in grado di trovare un accordo con questo Paese – ha aggiunto – sarà difficile trovare una soluzione”.

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