Mentre il governo in consiglio dei ministri prepara il ddl per la riforma nelle scuola che sarà alla prova del Parlamento, una sentenza di un tribunale rovina i piani del ministero: il Consiglio di Stato ha ammesso con riserva nelle Graduatorie ad esaurimento (GaE) 3mila docenti precari, in prevalenza diplomati magistrali, che sarebbero stati esclusi ingiustamente. Adesso potranno chiedere la stabilizzazione, e presto altri potrebbero seguire il loro esempio. Un imprevisto che sembra aver colto impreparato Matteo Renzi: “Stiamo verificando”, ha detto nella conferenza stampa sul consiglio dei ministri che ha approvato il ddl scuola, rispondendo a specifica domanda del fattoquotidiano.it. “Bisogna capire se sono stati inseriti nelle Graduatorie d’Istituto o in quelle ad Esaurimento, c’è una grande differenza”. Ma in realtà l’ammissione con riserva riguarda proprio le GaE. Mentre dal ministro Stefania Giannini è arrivata una parziale conferma allo scenario prospettato: “Saranno interessati dal piano di assunzioni tutti coloro che, al momento dell’approvazione del ddl da parte del Parlamento, faranno parte delle graduatorie, anche su impulso di azioni legali”. 

Le GaE sono le liste per cui per legge fino ad oggi sono state fatte il 50 per cento delle assunzioni previste ogni anno nel mondo della scuola. E costituiscono uno dei punti principali della riforma di Matteo Renzi e Stefania Giannini: il Ministero vorrebbe svuotarle (se non del tutto almeno in gran parte), attraverso il famoso piano straordinario di assunzioni), per poi procedere in futuro alle immissioni in ruolo solo tramite concorso. Il rischio, però, è che il numero degli iscritti in queste graduatorie torni inaspettatamente a crescere. Nel maggio del 2014 il Miur aveva concesso dopo anni di contenzioso l’abilitazione all’insegnamento a tutti ai diplomati magistrali entro il 2001/2002. Questi docenti avevano così potuto iscriversi nelle Graduatorie d’Istituto (le liste che assegnano le supplenze), ma non nelle Graduatorie ad Esaurimento (quelle per i contratti a tempo indeterminato). Peccato, però, che se il Ministero avesse riconosciuto loro il titolo sin dal primo momento, i diplomati magistrali avrebbero avuto la facoltà di entrare nelle GaE, e quindi aspirare ad essere assunti.

Le Graduatorie a Esaurimento, infatti, sono ufficialmente chiuse dal 2006. Ma non è la prima volta che azioni legali riescono a riaprirle. Nel 2008, ad esempio, erano stati ammessi anche i frequentanti del nono ciclo delle Ssis (le vecchie Scuole di specializzazione all’insegnamento secondario, il canale di abilitazione precedente all’attuale Tfa), e gli iscritti a conservatori, accademie e alla facoltà di Scienze della formazione primaria. Per quest’ultimi corsi nel 2012 era stata creata anche una fascia aggiuntiva, per gli iscritti agli anni accademici compresi tra il 2008 e il 2011. Adesso il caso dei diplomati magistrali può aprire una breccia nelle maglie delle GaE. E anche nei piani di riforma del governo.

“Oggi ci sono 3mila precari in più da stabilizzare rispetto a ieri”, spiega Michele Bonetti, l’avvocato che insieme al collega Santi Delia ha curato il ricorso promosso dall’associazione Adida. “Il provvedimento del Consiglio di Stato è immediatamente esecutivo, e un ammesso con riserva ha gli stessi identici diritti degli altri iscritti. Anche loro beneficeranno del piano di Renzi”. Le parole del ministro Giannini sembrano confermare la posizione del legale; anche se bisognerà vedere se il Dicastero non cercherà di far leva sulla “riserva” per non includerli nel piano. Anche perché

Altri potrebbero seguire la stessa strada: lo studio legale si sta già attrezzando per estendere l’azione a chi ne farà richiesta. Poi c’è un ricorso simile per 4mila insegnanti presentato dal sindacato Anief, che ha già discusso l’udienza di merito. Potenzialmente, la platea dei diplomati magistrali conta tra le 25mila e le 50mila unità, che presto potrebbero avere dei precedenti importanti da far valere in tribunale. Senza dimenticare che all’orizzonte (giugno, per la precisione), ci sono anche i ricorsi legati agli abilitati Tfa e Pas: lì la partita è più complicata e le speranze di riuscita sono minori. Anche se il presidente dell’Anief resta ottimista: “Se si apre una porta, si spalanca un portone”, è convinto Marcello Pacifico. Il Ministero punta ad abolire le GaE, svuotandole con il piano straordinario di assunzioni. Ma se i precari da stabilizzare fossero all’improvviso più del previsto, è evidente che i conti (già delicati) non tornerebbero più. Un’altra variabile che il governo dovrà tenere in considerazione.

Twitter: @lVendemiale
Aggiornato alle ore 21

Articolo Precedente

Riforma scuola, ok cdm. Renzi: ‘Camere faranno in tempo in un modo o nell’altro’

next
Articolo Successivo

Precari scuola, Renzi dimentica gli idonei di Profumo. E la riforma rischia di saltare

next