I sogni della Roma finiscono al San Paolo, dove la Juventus vince e rispedisce i giallorossi a meno tre. Il ‘fatti più in là’ arriva poche ore dopo il momento in cui la squadra di Garcia si era seduta accanto ai campioni d’Italia a quota 40. Il 3-1 confezionato dai bianconeri manda in soffitta l’ultimo successo sotto il Vesuvio, datato 2000. Quindici anni dopo l’ultimo hurrà sul golfo apre una magia di Paul Pogba, l’ennesima, marchia la partita una zampata di Martin Caceres e rifinisce in pieno recupero Arturo Vidal. Tre sberle che sedano le voglie di terzo posto solitario di Benitez, accese dal pareggio della Lazio. Non demerita il Napoli, ma la Juventus è prepotente e con la forza e con i nervi riprende il largo dopo il pareggio di Britos che aveva rinvigorito una gara poco vibrante per lunghi tratti in particolar modo nel primo tempo.

Il primo quarto d’ora è totalmente bloccato. Si sbaglia tanto, soprattutto a centrocampo e senza distinzione. E anche quando si arriva davanti alla porta manca la precisione, come accade a De Guzman che spara alto in corsa dopo un’azione avviata da Hamsik e ‘rifinita’ da un rimpallo su Chiellini. La Juventus annacqua due buone occasioni in contropiede, poi Tevez-Llorente pasticciano alla terza chance ma la palla si impenna e finisce al limite dell’area, dove Pogba inventa una volée che Rafael può solo sfiorare. Come da tradizione, però, i bianconeri si impigriscono dopo il vantaggio. E il Napoli non sta a guardare: alza ritmo e baricentro ma resta ancorata a un Hamsik privo di spunti non crea mai nulla. Per informazioni chiedere a Higuain: l’argentino non ha mai una palla decente con la quale impensierire Buffon. Lasciare spazio agli avversari non è l’unico peccato della Juventus, incapace di infilare il colpo del ko con Caceres  che fallisce il possibile raddoppio poco prima dell’intervallo.

Al rientro, la partita regala più emozioni in dieci minuti che nell’intero primo tempo. Callejon si fa murare da Chiellini, poi Pogba non riesce a deviare un cross teso di Caceres. Il Napoli prende coraggio e stringe la Juventus negli ultimi trenta metri, trovando anche nuova linfa dall’inserimento di Mertens al posto di Hamsik. Il belga impiega cinque minuti a risolvere il rebus: è suo il calcio d’angolo sul quale Britos trova la deviazione di piede nel cuore dell’area piccola. Ma se in quel momento è lecito pensare che gli azzurri prendano il largo, l’insistenza della Juventus, mischiata alla giusta dose di caso, ribaltano le attese. Allegri è già pronto a richiamare in panchina Caceres ma attende che Pirlo batta la punizione. E proprio l’uruguaiano, tutto solo, spara alle spalle di Rafael sull’invito del centrocampista azzurro. Il Napoli protesta per la posizione di Chiellini, attivo nella circostanza, giudicata regolare da Tagliavento. A quel punto è Pogba a tornare in panchina per lasciare spazio a Lichtsteiner. Con la Juventus schierata con cinque difensori, il Napoli aggredisce ma trova pochi spazi nonostante Benitez cerchi il tutto per tutto con l’inserimento di Zapata. È sui suoi piedi che in pieno recupero si materializza la palla migliore, sprecata. Mentre subito Higuain inventa un gioco di prestigio rovinato ancora da Chiellini. Gol sbagliato, gol subito: Morata avvia il contropiede, Vidal fulmina Rafael e lascia che il Napoli resti ancora un’incompiuta. La Juventus invece saluta la Roma. Il primo posto è ancora un affare tutto bianconero.

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