Il cda della Fondazione Carige si è riunito oggi per discutere ancora una volta come risolvere impellenti problemi di liquidità. Non sono state prese decisioni operative, neppure riguardo alla scelta di un advisor che deve dare “assistenza tecnica” ai consiglieri per decidere le prossime operazioni. Una nuova riunione è in programma entro l’anno.

In particolare il consiglio di amministrazione dell’ente ligure deve stabilire al più presto come reperire risorse necessarie a erogare i contributi al territorio, a liquidare le spese di gestione e a mettere da parte riserve per saldare una rata del prestito con Mediobanca in scadenza a giugno. L’ipotesi più probabile è la vendita di azioni ma bisogna decidere quali in un portafoglio composto da titoli Banca Carige e Cassa depositi e Prestiti.

Il ministero dell’Economia e delle finanze ha già suggerito di non vendere le Cdp. “Abbiamo bisogno di riunirci con frequenza in questa fase – ha spiegato il presidente Paolo Momigliano – anche per conoscerci meglio essendo quasi tutti nuovi. Stiamo definendo meglio i ruoli e stiamo già affrontando i problemi più urgenti”.

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