“Non faremo uno spot con una famiglia gay perché la nostra è una famiglia tradizionale. Non è per mancanza di rispetto agli omossessuali, che hanno diritto di fare quello che vogliono senza disturbare gli altri, ma perché non la penso come loro”. Guido Barilla, presidente dell’azienda conosciuta in tutto il mondo per pasta e prodotti dolciari, alla Zanzara di Radio 24 spiega la sua visione della pubblicità per il gruppo, e in Rete scoppia il caos per le sue affermazioni. Nel giro di 24 ore su Twitter nasce la campagna di boicottaggio con l’hashtag #boicottabarilla, con centinaia di messaggi contro il numero uno dell’azienda di Pedrignano (Parma). “Dove c’è Barilla non c’è casa” scrive un utente. “E comunque quella tra Banderas e la gallina non è una famiglia tradizionale” ironizza un altro. Ma anche veri e propri inviti a non comprare più la pasta Barilla e a servirsi dalle marche concorrenti: “Mai più pasta Barilla”, o ancora: “Questi i marchi di Barilla Group, se vogliamo boicottare, boicottiamo bene”. Intanto Barilla fa una mezza retromarcia: “Mi scuso se sono stato frainteso, ho il massimo rispetto”.

Ospite della trasmissione di Radio 24, Barilla all’inizio commenta le affermazioni del presidente della Camera Laura Boldrini sul ruolo della donna nella pubblicità. La chiacchierata poi prosegue, e alla domanda del conduttore Giuseppe Cruciani su un possibile spot con una famiglia omosessuale seduta a tavola per pubblicizzare i prodotti Barilla, il presidente risponde con fermezza: “Noi abbiamo una cultura vagamente differente, per noi il concetto di famiglia sacrale è uno dei valori fondamentali dell’azienda, come la salute e la famiglia, il concetto di famiglia unita. Non lo faremo perché la nostra è una famiglia tradizionale”.

“Uno non può piacere sempre a tutti. Non lo farei uno spot con i gay”
Quando il conduttore però fa notare all’imprenditore che anche i gay mangiano la pasta, Barilla risponde: “Se ai gay piace la nostra pasta e la nostra comunicazione, la mangiano, se non gli piace quello che diciamo, faranno a meno di mangiarla e ne mangeranno un’altra. Ma uno non può piacere sempre a tutti, perché piacere a tutti vuol dire non piacere a nessuno”. Barilla poi, incalzato dalle domande, va avanti e ribadisce il concetto di non avere intenzione di fare uno spot con omosessuali: “Non lo farei. Non è per mancanza di rispetto agli omossessuali, che hanno diritto di fare quello che vogliono senza disturbare gli altri, ma perché non la penso come loro e penso che la famiglia a cui ci rivolgiamo noi è una famiglia classica, dove la donna ha un ruolo fondamentale, è la madre ed è un centro concettuale e strutturale”.

A questo punto Cruciani chiede a Barilla di chiarire meglio l’aspetto del “non disturbare gli altri” e lui spiega: “Un essere umano è un essere che può essere disturbato dalle decisioni di altri. Io rispetto tutti, ognuno ha diritto di fare quello che vuole a casa sua senza disturbare gli altri. Il matrimonio omosessuale lo rispetto perché riguarda due persone che vogliono contrarre il matrimonio, invece non rispetto l’adozione delle famiglie gay perché riguarda una persona che non è quella che decide”. Quando gli si fa notare che i bambini possono crescere serenamente anche in una famiglia omosessuale, il presidente chiarisce: “Certamente, ma io sono padre plurimo e conosco le complessità che ci sono nel tirare su dei figli. Mi domando quali altre complessità possano esserci in una coppia dello stesso sesso”.

Il discorso poi verte su altri argomenti, dalla Boldrini a Silvio Berlusconi, un politico che Barilla sceglierebbe per una pubblicità futura: “Sicuramente è stato un grande comunicatore di questi anni, lo sceglierei perché sa dire le cose molto meglio degli altri”. Barilla coglie anche l’occasione per smentire di avere ricevuto proposte dalla politica, come quella che lo voleva erede di Berlusconi: “Non mi è mai stato chiesto da nessuno, ma non potrei fare la politica perché dico sempre quello che penso”. Sulla Boldrini invece Barilla esprime un giudizio negativo: “La pubblicità è una cosa molto seria e va discussa in genere da persone che ne capiscono. La Boldrini facendo così danneggia se stessa e non la mia azienda”.

Tornando poi nuovamente a Berlusconi e alla sua famiglia, l’imprenditore parmigiano sconsiglia alle figlie Marina e Barbara di scendere in politica, e commenta gli ultimi avvenimenti giudiziari. “I magistrati si sono dedicati molto a Berlusconi. Forse ha fatto cose che forse poteva evitare di fare, ma che ci sia un’attenzione particolare nei suoi confronti e nelle sue aziende è indubbio”. Sulla vicenda però non si sbilancia, e quando il conduttore gli chiede se il reato per cui è stato condannato Berlusconi lo possano commettere tutte le aziende, risponde: “Io non conosco i fatti, ma penso che con tutti i problemi che abbiamo dobbiamo rigare dritto, ma anche continuare a chiedere al Paese dove abitiamo di rigare dritto anche lui. Non ho paura dei magistrati perché sono della vecchia idea che ‘male non fare, paura non avere’. Che tutto sommato rende”.

Le associazioni contro: “Faccia lo spot con Giovanardi…”
Le parole di Barilla sugli omosessuali scatenano le associazioni Lgbt. Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center, ironizza: “Se dovesse scegliere come testimonial tra Obama e Giovanardi, chi sceglierebbe? Il primo è a favore dei matrimoni gay, il secondo è un omofobo. Alla Barilla scegliere le strategie di comunicazione migliori”. “Tra i tanti tipi di omofobia cimancava quella alimentare – aggiunge Franco Grillini, presidente Gaynet – Ci ha pensato Guido Barilla a colmare il vuoto invitando addirittura a boicottare il marchio se al gentile pubblico non piace la sua politica familista basata sugli spot zuccherosi che rappresentano una famigliola sempre felice e senza macchia, rigorosamente etero”. Così Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, rompe gli indugi: “Raccogliendo l’invito del proprietario della Barilla a non mangiare la sua pasta, rilanciamo con una campagna di boicottaggio di tutti i suoi prodotti” e lancia su Twitter l’hastag #boicottabarilla. Alessandro Zan, parlamentare di Sinistra ecologia e libertà, chiama i colleghi a partecipare al boicottaggio.

L’appello è subito raccolto da Arcigay, che lancia la campagna “Siamo tutti della stessa pasta”. “Se per il signor Barilla – commenta il presidente Flavio Romani – le famiglie formate da gay e lesbiche non fanno parte della sua tavola, siamo noi a voltargli le spalle e a scegliere altri prodotti, culturalmente più sani e sicuramente più degni di stare sulle tavole degli italiani”. E spiega il contenuto dell’iniziativa: “Stiamo organizzando azioni di volantinaggio davanti ai supermercati per informare i consumatori. Il pensiero di Barilla introduce la discriminazione perfino a tavola, e sembra voler negare quel desco ideale alle nostre famiglie, ‘sgradite’ come negli anni furono quelle di neri ed ebrei. Barilla è il rigurgito di un’Italia che non c’è più: glielo dimostreremo”.

E del passo falso di Barilla approfittano subito i concorrenti. “A casa Buitoni c’è posto per tutti”, compare sulla pagina Facebook dell’azienda rivale. Sempre sul social network, rincara la dose la Garofalo, impresa produttrice di pasta: “Le uniche famiglie che non sono Garofalo sono quelle che non amano la buona pasta”.

Le associazioni a favore: “Attacchi liberticidi”
Ma c’è anche chi difende Barilla. Innanzitutto Paola Ferrari De Benedetti – nota conduttrice di RaiSport – che in qualità di portavoce dell’Osservatorio nazionale bullismo e doping parla di omofobia. “Ormai – dichiara – affermare che si crede solo nella famiglia sacrale, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, diventa addirittura una espressione, un esempio di omofobia. Ogni giorno, ormai, le associazioni gay, settori della sinistra, come una goccia cinese, tentano di far passare l’assunto che manifestare posizioni o opinioni in contrasto con quelle da loro sostenute, sia da condannare e sia un atteggiamento omofobo”. Sulla stessa linea d’onda il Moige, il “movimento dei genitori”. “Solidarietà a Barilla – commenta Maria Rita Munizzi, la presidente – per gli attacchi liberticidi in merito alle modalità di comunicare i propri prodotti”. Dello stesso avviso Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. “Difendo il diritto di Guido Barilla a essere ‘diverso’ rispetto al pensiero unico dominante che si vorrebbe imporre nella società italiana. Sono convinta che milioni di italiani che sono d’accordo con lui continueranno a acquistare un prodotto tradizionale, apprezzato in tutto il mondo e che per l’Italia rappresenta un’eccellenza”.

Barilla: “Mi scuso se le mie parole hanno generato fraintendimenti”
Con il polverone ancora alto lo stesso Barilla tenta di precisare le sue parole: “Con riferimento alle dichiarazioni rese ieri alla Zanzara – scrive in una nota – mi scuso se le mie parole hanno generato fraintendimenti o polemiche, o se hanno urtato la sensibilità di alcune persone. Nell’intervista volevo semplicemente sottolineare la centralità del ruolo della donna all’interno della famiglia”. L’imprenditore precisa di avere “il massimo rispetto per qualunque persona, senza distinzione alcuna”, “il massimo rispetto per i gay e per la libertà di espressione di chiunque. Ho anche detto che rispetto i matrimoni tra gay”. Infine, conclude la nota, “Barilla nelle sue pubblicità rappresenta la famiglia perché questa accoglie chiunque, e da sempre si identifica con la nostra marca”.

Articolo aggiornato dalla redazione web

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