Una recentissima ricerca realizzata dalla società di executive search AMROP, pubblicata dal quotidiano Il Sole 24 Ore il 28 gennaio, fornisce alcuni dati di sicuro interesse per chi decida di investire su un futuro ‘manageriale e ‘sociale’ al tempo stesso.

Si stima che il terzo settore aprirà posizioni per 500 nuovi manager nel 2013-14. Li cercherà non solo mediante meccanismi (classici ed usurati) di ‘cooptazione’ ma soprattutto ‘freschi’ e dotati delle competenze più adeguate. Il rinnovamento – a detta di Antonella Severino, senior consultant del network- è legato al fatto che molte figure direttive si ritireranno, lasciando spazio a nuove figure professionali. In prevalenza tra i 40 ed i 50 anni (il 50%), under 40 (20%) ed il resto over 50 (incredibile dictu, è proprio uno strano settore!)

Da un mio approfondimento sulle condizioni di questo rinnovamento ho ricevuto conferma che le ‘500 posizioni’ si riferissero a figure retribuite, non volontarie…immagino che il lettore interessato tiri un sospiro di sollievo.

Ma non vorrei farla troppo facile o deludere le aspettative dei 500 (mila?) che passerebbero volentieri a lavorare nel settore.

In primis, cito un grande professionista, Luigi Zampi, uno tra i più bravi formatori per le nostre organizzazioni che dice: ‘Il non profit ha bisogno di persone di valore. Persone, prima che di professionisti.’ L’aspetto ‘vocazionale’ e di ‘engagement’ è necessario per lavorarvi. Devo essere più chiaro? Se non avete un sogno, un fortissimo desiderio di spendervi per il sociale, per l’ambiente, per il territorio, e cercate solo ‘un altro lavoro’ lasciate perdere. Tutta l’umanità che avete (che vi rimane…) dovete giocarvela: sguardi brillanti, calore, sorrisi. Cinici e delusi dalla vita trovino altri impieghi.

Secondo: dopo 15 anni di esperienza nei ‘traghettamenti’ di manager e professionisti dal for profit al no profit (saranno almeno 300), posso assicurare che è troppo rischioso il ‘passaggio secco’ senza un percorso di avvicinamento: volontariato e formazione sono essenziali. Perché?

Perché sono diverse le organizzazioni (democratiche-orizzontali), diverso il modo di costruire gli obiettivi (meno sequenziale e più consensuale), perchè si discute moltissimo di parole e di valori (e per un manager for profit non allenato queste sono ‘disquisizioni inutili’), perchè le organizzazioni vorrebbero, come dico spesso prendendo affettuosamente in giro i colleghi “fare tutto, per tutti, in tutto il mondo, presto e…senza risorse!” e quindi l’organizzazione va riportata con dolcezza nella sfera del reale potenziale, non dell’immaginario platonico.

Perchè sono diversi i linguaggi (‘persone’ e non ‘target’, ‘pubblici’, ‘consumatori’), sono diversi gli stili (informali, paritari, -troppo- confidenziali), la gestione del potere (spesso basata su piccoli ricatti valoriali), la gestione di ‘sé nell’ecosistema’ (es. della propria disponibilità e time management)

Persino in ambiti più ‘freddi’ come quello della direzione amministrativa, personaggi di taglio ‘for profit’ hanno sollevato vespai entrando come elefanti a fare tagli senza comprenderne le ripercussioni esistenziali e valoriali: non che i tagli non si debbano fare, ma alla base ci devono essere una intelligenza e lungimiranza…emotiva. Un dirigente che delude le aspettative di chi ha investito tanto, rischia reazioni devastanti.

Terzo: nelle ricerche a nostra volta svolte, abbiamo visto come le posizioni più richieste, come quelle di direzione operativa, finanziaria, marketing e raccolta fondi, vengono ricercate spesso mediante passaparola: il che vuol dire far parte di un network, poter dare referenze.

Quindi coraggio, avanti, sognate pure ma…con prudenza!

Segnalazioni utili: approfondisci tema del ‘cambio vita’ dal for profit al no profit;

Ps. Riprendo come promesso anche quest’anno il confronto con i lettori (gratuito). Per chi vuole, incontro open gratuito “manager professionisti del no profit” presso sede ASVI Social Change, venerdì 8 Febbraio, dalle 16 alle 18, Viale Dell’Umanesimo 12 Roma. Prenotazione obbligatoria su M.Crescenzi@asvi.it Oggetto Mail : ‘Manager Professionisti nel Non profit’.  

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