La parola chiave è armonia: quella conoscenza di se stesse e del mondo che permette di vivere serene. Sicure, consapevoli dei propri limiti e dei propri punti di forza, senza avere il chiodo fisso del fisico da ragazzine. Sono le donne italiane tra i 45 e i 60 anni su cui un team della Scuola di direzione aziendale (Sda) dell’Università Bocconi di Milano ha condotto uno studio coordinato da Stefania Borghini, Antonella Carù e Maria Carmela Ostilio. Un target cospicuo: si tratta di almeno sei milioni e trecentomila persone, circa il 27 per cento dell’intera popolazione. Sono le figlie del post-femminismo, tre le prime a vivere l’emancipazione e l’indipendenza economica: lavorano fuori casa, hanno un loro reddito e una vita piena, molto di più di quella delle loro madri. Come indica il titolo dello studio, non sono “mai state così bene”.

A fare da spartiacque e inaugurare la nuova fase di “armonia” nella vita della donna sembrerebbero essere i cinquant’anni: “Quest’età segna un cambiamento notevole – spiega Ostilio – Prima di allora le donne vogliono ancora sentirsi giovani, fare cose nuove. Solo dopo i cinquanta riescono a mettere a frutto le esperienze avute fino a quel momento e a vivere “in ordine”, rispettando i propri principi e riferimenti personali”. In una parola, la propria singolarità. E dunque a vivere bene, a casa e al lavoro, con mariti, figli e colleghi. “E anche il rapporto con il proprio corpo”, aggiunge Ostilio.

La ricerca si propone infatti di capire chi sono e che cosa vogliono, come vedono la loro vita, i loro progetti, le loro relazioni le over 45 di oggi a partire dalla percezione che hanno del proprio aspetto esteriore.

Già, perché per iniziare la giornata con il piede giusto, sentendosi belle e sicure di sé, appunto “in ordine”, fondamentale è star bene con quello che si indossa. Forse lo sapevamo già, ebbene le donne intervistate dal team di studiosi della Bocconi – che nel loro lavoro hanno condotto anche un’accurata content analysis di articoli di testate periodiche femminili e di campagne pubblicitarie dagli anni Sessanta a oggi – lo hanno confermato.

“La maturità fa sì che la consapevolezza del proprio fisico aumenti. Le cinquantenni sanno quali sono i loro pregi e soprattutto i loro difetti, non più percepiti come problemi ma accettati con grande ironia”, prosegue la ricercatrice. Anche se il rapporto con lo specchio – a cui è stata dedicata una parte dello studio – rimane difficoltoso per la maggior parte delle intervistate. I casi sono diversi: “Una signora ci ha raccontato di non fidarsi dello specchio tanto da chiedere un parere sul proprio aspetto alla baby-sitter della figlia – spiega Ostilio – un’altra dice di usare prima uno specchio ingranditore e poi uno normale perché le diminuisce i difetti e la fa sentire meglio, altre ancora addirittura non ne possiedono uno”.

Maturità e consapevolezza a parte, la cinquantenne italiana non ha affatto gettato la spugna rinunciando per sempre a migliorare il proprio aspetto esteriore: nemici numero uno sono vita, pancia, glutei e gambe, spesso lontani dai desideri di molte over 45. Tuttavia diete, palestra, creme e anche piccoli ritocchi estetici vengono visti come un gioco, “a cui la donna decide liberamente come e quando prenderne parte”, senza essere influenzata dai giudizi negativi altrui. Anche un po’ contraddittorie queste cinquantenni. Ma comunque felici.

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