Non è la prima volta che la realtà, soprattutto se triste, supera l’immaginazione, ovvero il cinema.

Venerdì esce in sala Qualunquemente con Antonio Albanese – intelligentemente a Vieni via con me aveva ricordato a Saviano: “Io sono la realtà, voi siete la fiction” – alias Cetto Laqualunque, ma la sensazione è che il Partito du pilu esista già, e non su celluloide.

Le ennesime “rivelazioni” sui festini del presidente del Consiglio – carica per lui paradossale… – confermano che l’imperativo per la settima arte è morale e categorico: tocca farci un film, e al più presto. Non è facile, beninteso, e Marco Bellocchio può confermare: per ora non ha trovato alcun produttore disposto a finanziargli un film sull’Italia oggi, che darebbe ampio spazio alle gesta di Mr. B(unga Bunga) e della sua corte dei miracoli.

Che possiamo fare noi? Quasi nulla, se non lanciare un sondaggio sul titolo del film che l’Italia (non tutta) vorrebbe, nella speranza che qualche regista – Garrone, Sorrentino, Bellocchio nella nostra pole-position – accolga l’invito. E soprattutto che lo facciano i produttori. Insomma, il nostro titolo? HarDcore. E il vostro?

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