Gaza-Israele, la diretta – Usa: “Temiamo escalation e intervento dell’Iran”. Contatti Pechino-Teheran: “La Cina sostiene i paesi islamici sulla Palestina”

Questa mattina tre ore di corridoio per la fuga dei civili da Gaza. Una mossa di Israele interpretata come preludio all’invasione di terra. Ma successivamente è arrivata la notizia di un raid che ha colpito un ospedale. Un razzo colpisce la base Unifil in Libano con mille militari italiani: nessun ferito

Aggiornato: 11:15

I fatti più importanti

  • 08:50

    Inviato cinese in Medio Oriente per chiedere il cessate il fuoco

    L’inviato speciale cinese Zhai Jun sarà in Medio Oriente la prossima settimana per premere su un cessate il fuoco nel conflitto tra Israele e Hamas e per promuovere i colloqui di pace. Zhai, ha riferito il network statale Cctv, “visiterà il Medio Oriente allo scopo di coordinarsi con le varie parti per un cessate il fuoco, per proteggere i civili, per alleviare la situazione e per promuovere colloqui di pace”. La missione di Zhai era stata anticipata venerdì dal ministro degli Esteri cinese Wang Yi, durante la conferenza stampa con l’omologo Ue Josep Borrell, al termine del Dialogo strategico Cina-Ue. La partenza di Zhai è maturata mentre Israele è sul punto di lanciare un’offensiva di terra contro i militanti di Hamas a Gaza, dopo che a più di un milione di persone nella parte settentrionale dell’enclave è stato ordinato di evacuare, in un esodo che rischia di sfociare in un potenziale disastro umanitario. Zhai, in un’intervista alla Cctv, ha affermato che “la prospettiva di un ulteriore ampliamento e di una ricaduta verso l’esterno del conflitto è profondamente preoccupante. Ieri, in una telefonata con l’omologo americano Antony Blinken, Wang ha invitato gli Stati Uniti a “svolgere un ruolo costruttivo e responsabile” nel conflitto, e ha sollecitato “la convocazione di un incontro internazionale di pace il più presto possibile per promuovere il raggiungimento di un ampio consenso” intorno alla creazione dei due Stati, unica soluzione per gettare le basi di una pace stabile e duratura. Le dichiarazioni ufficiali cinesi continuano a non menzionare in modo specifico Hamas nella condanna delle violenze, definendo quello in corso un conflitto tra palestinesi e israeliani.

  • 08:49

    Usa inviano aerei d’attacco in Medio Oriente

    Il Comando Centrale degli Stati Uniti ha affermato in un post sui social media che aerei A-10, velivoli di supporto per l’attacco al suolo, si uniranno presto agli F-15 già dispiegati nell’area. Lo riporta la Cnn. “Dotandoci di mezzi avanzati e integrandoci con le forze congiunte e di coalizione, stiamo rafforzando le nostre partnership e la sicurezza nella regione”, ha dichiarato in una nota il tenente generale Alexus Grynkewich, comandante della Nona Air Force. Il movimento degli aerei da guerra “rafforza la posizione degli Stati Uniti e migliora le operazioni aeree in tutto il Medio Oriente”, ha detto.

  • 08:44

    Israele: “Raid solo dopo le evacuazioni”

    Israele avvierà “operazioni militari significative” solo una volta che i civili avranno lasciato Gaza: lo ha detto alla CNN il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (IDF). “La cosa importante su cui concentrarsi è che inizieremo operazioni militari significative solo quando vedremo che i civili avranno lasciato l’area”, ha detto il tenente colonnello Jonathan Conricus. “È davvero importante che la gente a Gaza sappia che siamo stati molto, molto generosi con il tempo. Abbiamo dato ampio preavviso, più di 25 ore”. Un altro portavoce, il colonnello Richard Hecht, appare in un videomessaggio sul profilo X dell’Idf invitando la popolazione a non seguire le indicazioni di Hamas a restare. “La nostra guerra non è contro la popolazione di Gaza”, ha detto, e non attaccheremo prima che se se vadano, non per obblighi internazionali ma per la nostra etica”. Tuttavia “Hamas è responsabile della popolazione di Gaza, noi per quella di Israele”, ha concluso.

  • 08:43

    Oms: “Evacuare i malati verso il sud di Gaza sarebbe una condanna a morte”

    L’evacuazione forzata di migliaia di malati dal nord di Gaza verso il sud del territorio potrebbe essere “l’equivalente di una condanna a morte”, ha avvertito ieri sera l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS). “L’OMS condanna fermamente i ripetuti ordini israeliani di evacuare 22 ospedali che curano più di 2.000 pazienti nel nord di Gaza”, ha affermato in una nota. Lo spostamento di 2.000 pazienti nel sud di Gaza, “dove le strutture sanitarie sono già al massimo delle loro capacità e non sono in grado di assorbire un aumento considerevole del numero di pazienti, potrebbe equivalere a una condanna a morte” – afferma.

  • 08:42

    Egitto: “Non evacuiamo gli americani se non fanno passare gli aiuti per Gaza”

    Si arena l’accordo tra Washington e il Cairo per consentire ad oltre 500 americani di uscire da Gaza attraversando il valico di Rafah. L’Egitto ha spiegato che darà disco verde solo se gli aiuti umanitari potranno passare nella direzione opposta, secondo quanto riporta il Wall Street Journal. L’accordo prevedeva le 17 di sabato come termine ultimo per il passaggio ma il valico è rimasto chiuso. Tre dirigenti egiziani hanno affermato che nessuno straniero sarà ammesso, a meno che non venga raggiunto un accordo per consentire la consegna di acqua, cibo, forniture mediche e altri aiuti nella Striscia di Gaza. “Non possiamo consentire l’uscita di pochi stranieri e non permettere l’ingresso di aiuti umanitari per i palestinesi che rimarranno bloccati lì”, ha spiegato uno di loro.

  • 08:41

    Usa: “29 americani uccisi da Hamas”

    Sale da 27 a 29 il numero dei cittadini americani uccisi negli attacchi di Hamas in Israele: lo ha riferito un portavoce del dipartimento di stato Usa, aggiungendo che risultano anche 15 cittadini statunitensi e un residente permanente legale dispersi. “Stiamo lavorando 24 ore su 24 per determinare dove si trovano”, ha assicurato, ricordando la collaborazione con il governo israeliano “su ogni aspetto della crisi degli ostaggi, inclusa la condivisione di informazioni di intelligence”.

  • 08:24

    Fonti: “Iran pronto a intervenire se continua l’offensiva su Gaza”

    L’Iran ha inviato un messaggio a Israele tramite l’inviato Onu in Medio Oriente spiegando che non vuole un’ulteriore escalation nella guerra tra Hamas e Israele, ma che dovrà intervenire se l’operazione israeliana a Gaza continua. Lo riporta in esclusiva il sito Axios, citando due fonti diplomatiche a conoscenza della situazione. Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha incontrato sabato a Beirut l’inviato delle Nazioni Unite in Medio Oriente Tor Wennesland, hanno riferito le due fonti diplomatiche. Wennesland, secondo le stesse fonti, ha esortato Amir-Abdollahian a contribuire a prevenire un allargamento del conflitto a Gaza e in Israele nella più ampia regione del Medio Oriente. Il capo della diplomazia iraniana, sempre stando al resoconto delle fonti, ha risposto che l’Iran non vuole che il conflitto si trasformi in una guerra regionale e vuole cercare di aiutare nel rilascio dei civili tenuti in ostaggio da Hamas a Gaza. Ma Amir-Abdollahian ha sottolineato che l’Iran ha le sue linee rosse, spiegando che se l’operazione militare israeliana continua – e soprattutto se Israele mantiene la sua promessa di un’offensiva di terra a Gaza – l’Iran dovrà rispondere, secondo le fonti. Wennesland ha chiamato il consigliere per la sicurezza nazionale israeliano Tzachi Hanegbi e altri dirigenti, trasmettendo il messaggio dell’Iran.
    L’ufficio di Wennesland ha confermato l’incontro di sabato con Amir-Abdollahian, affermando che i due hanno discusso “gli sforzi diplomatici per rilasciare ostaggi, allentare l’escalation e prevenire una diffusione del conflitto nella più ampia regione” del Medio Oriente. I combattimenti tra Hamas e Israele rischiano di trasformarsi in una guerra regionale se l’Iran verrà coinvolto direttamente o indirettamente, ad esempio attraverso un gruppo militante in Siria o appoggiando qualsiasi decisione di Hezbollah di unirsi completamente ai combattimenti. Il monito dell’Iran arriva mentre l’amministrazione Biden cerca di dissuadere Teheran e gli Hezbollah sostenuti dall’Iran in Libano dall’entrare in guerra. Questa settimana, gli Stati Uniti hanno inviato nella regione un gruppo di portaerei e aerei da combattimento proprio a questo scopo di deterrenza.

  • 08:21

    Raid israeliano sull’aeroporto di Aleppo

    Un raid aereo israeliano ha preso di mira l’aeroporto di Aleppo, città siriana controllata dal governo. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria dopo che un attacco simile ha colpito gli aeroporti di Aleppo e Damasco. “Un raid israeliano proveniente dalla direzione del mare ha colpito l’aeroporto di Aleppo”, ha detto all’Afp Rami Abdel Rahman, responsabile dell’Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh).

  • 08:20

    Biden a Netanyahu: “Lavoriamo per fornire acqua e cibo ai civili”

    Joe Biden ha discusso con il primo ministro Benjamin Netanyahu “il coordinamento Usa con le Nazioni Unite, l’Egitto, la Giordania, Israele e altri nella regione per garantire ai civili innocenti l’accesso all’acqua, al cibo e alle cure mediche”, riaffermando “il suo sostegno a tutti gli sforzi per proteggere i civili”: lo rende noto la Casa Bianca. Nella telefonata, il presidente americano ha ribadito “il fermo sostegno degli Stati Uniti a Israele” e ha aggiornato Netanyahu “sul sostegno militare degli Stati Uniti”, ribadendo “il suo avvertimento contro chiunque cerchi di espandere il conflitto”. “Mano a mano che emergono sempre più informazioni sulle brutali atrocità commesse da Hamas la scorsa settimana, il presidente Biden ha ribadito la necessità che tutti i Paesi condannino inequivocabilmente Hamas come organizzazione terroristica che non rappresenta le aspirazioni del popolo palestinese”, si legge nella nota della Casa Bianca.

  • 08:20

    Abbas a Biden: “Servono corridoi umanitari dalla Striscia”

    Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha avuto un colloquio telefonico, il primo dall’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso, con Joe Biden, che ha parlato anche con il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Secondo l’agenzia di stampa Wafa, Abbas ha sottolineato al presidente americano “la necessità di fermare tutti gli attacchi e rispettare il diritto internazionale e di permettere corridoi umanitari” da Gaza.