Gaza-Israele, la diretta – Usa: “Temiamo escalation e intervento dell’Iran”. Contatti Pechino-Teheran: “La Cina sostiene i paesi islamici sulla Palestina”

Questa mattina tre ore di corridoio per la fuga dei civili da Gaza. Una mossa di Israele interpretata come preludio all’invasione di terra. Ma successivamente è arrivata la notizia di un raid che ha colpito un ospedale. Un razzo colpisce la base Unifil in Libano con mille militari italiani: nessun ferito

Aggiornato: 11:15

I fatti più importanti

  • 10:04

    Israele vieta ai civili l’accesso al confine col Libano

    L’esercito israeliano ha proibito l’ingresso di tutti i civili fino a quattro chilometri dal confine con il Libano. La decisione – secondo i media – è stata spiegata con l’aumento degli attacchi da oltre frontiera. Al tempo stesso l’esercito ha ordinato ai residenti delle zone di confine all’interno dei 4 chilometri di restare vicino ai rifugi.

  • 09:48

    Hezbollah ha rivendicato l’attacco contro un tank israeliano

    Hezbollah, il partito armato libanese filo-iraniano, ha rivendicato stamani l’attacco contro un carro armato israeliano nel settore centrale della Linea Blu di demarcazione tra i due paesi. Lo riferisce la tv al Manar degli stessi jihadisti sciiti libanesi.

  • 09:17

    Tre israeliani feriti in un attacco dal Libano

    Tre civili israeliani sono stati feriti da un missile anti tank a Shtula, nel nord di Israele, al confine con il Libano. Lo ha fatto sapere l’esercito, citato dai media. L’esercito sta ora rispondendo all’attacco colpendo da dove è partito il fuoco.

  • 08:56

    Israele: “Corridoi per i civili dalle 10 alle 13 a Gaza”

    “Abitanti di Gaza, negli ultimi giorni vi abbiamo esortato a lasciare Gaza City ed il nord della Striscia e di spostarvi a sud del Wadi Gaza per la vostra sicurezza. Oggi vi informiamo che fra le ore 10:00 e le 13:00 (ora locale, ndr) Israele non colpirà l’itinerario indicato dalla nostra cartina per raggiungere quella zona”: lo ha reso noto su X il lingua araba il portavoce militare, Avichay Adraee. “Per la vostra sicurezza sfruttate questo breve lasso di tempo per andare a sud. Potete essere certi – conclude Adraee – che i dirigenti di Hamas hanno già provveduto alla protezione loro e delle loro famiglie”.

  • 08:55

    Sgomberata la città di Sderot

    L’esercito israeliano ha iniziato oggi lo sgombero della città di Sderot, situata a ridosso della striscia di Gaza, che è stata teatro di efferatezze da parte di commando di Hamas e che è stata colpita ripetutamente dai lanci di razzi. “Non è questo il momento di restare in città”, ha detto il sindaco Allon Davidi. La città conta 30mila abitanti che avranno diritto di soggiornare in pensioni a spese dello Stato in luoghi più sicuri di Israele. Secondo i media, l’evacuazione non è obbligatoria e chi lo ritiene opportuno può restare nella propria abitazione.

  • 08:55

    Ministero sanità Gaza: “Vittime superano le 2.300”

    Il bilancio dei morti a Gaza per gli attacchi di Israele è salito a 2.329, mentre i feriti sono 9.714. Lo ha fatto sapere il ministero della Sanità locale.

  • 08:54

    Israele: “Ostaggi tenuti sotto terra a Gaza”

    “La maggior parte degli ostaggi sono tenuti sotto terra in varie località” della Striscia di Gaza. Lo ha riferito alla Cnn il portavoce delle forze armate israeliane, Jonathan Conricus, precisando che la priorità dello Stato ebraico è salvare le persone sequestrate nonostante le difficoltà legate ai combattimenti in un’area urbana densamente popolata. “E’ estremamente difficile per qualsiasi esercito moderno combattere in un’area urbana così densamente popolata”, ha affermato Conricus, spiegando che “sappiamo che Hamas dispone di un’elaborata rete di tunnel sia per scopi difensivi che offensivi, che sicuramente aumenta la complessità dei combattimenti, ma siamo preparati per questo”. “I combattimenti saranno lenti. I progressi saranno lenti e noi saremo cauti, ma siamo molto determinati a trovare i terroristi di Hamas che attualmente si nascondono dietro i nostri civili nel sistema di tunnel di cui dispongono”, ha aggiunto.

  • 08:53

    Raisi: “Fermare la macchina omicida israeliana”

    “I Paesi musulmani e le nazioni libere del mondo dovrebbero intraprendere un’azione decisiva e immediata per fermare la macchina omicida israeliana contro l’indifeso popolo palestinese nella Striscia di Gaza”: lo ha detto ieri il presidente iraniano Ebrahim Raisi durante un colloquio telefonico con il sultano dell’Oman, Haitham bin Tarik. Secondo Press Tv, il leader iraniano ha anche lanciato l’allarme sui “complotti di Israele e dei suoi alleati per compiere un massacro a Gaza e costringere i palestinesi a evacuare la città”. In un colloquio telefonico separato con l’emiro del Qatar Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani, Raisi ha sottolineato: “I sionisti e i loro sostenitori dovrebbero sapere che nulla può fermare i palestinesi. Nessun ordine sarà stabilito nella regione, senza considerare i diritti dei palestinesi”. Ieri il presidente ha anche parlato al telefono con il primo ministro iracheno Mohammed Shia Al-Sudani. Le due parti hanno chiesto che gli organismi internazionali adottino misure per contrastare gli attacchi israeliani, rimuovere l’assedio di Gaza e creare passaggi sicuri per i civili e per gli aiuti umanitari in quella zona.

  • 08:52

    Ucciso un altro comandante responsabile della strage nei kibbutz

    Israele ha ucciso la scorsa notte nel sud della striscia di Gaza uno dei responsabili della strage avvenuta la settimana scorsa nel Kibbutz Nirim. Lo ha reso noto l’esercito israeliano, secondo cui si tratta di Billal al-Kedra, comandante dell’unità di elite di Hamas nota come ‘Nukhbà nella zona di Khan Yunes, nel sud della Striscia. In questo attacco, condotto da aerei da combattimento, ha precisato il portavoce, ‘”sono stati uccisi altri terroristi di Hamas e della Jihad islamica”.

  • 08:51

    Cina: “Le azioni di Israele vanno oltre l’autodifesa”

    Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha avuto ieri un colloquio telefonico con l’omologo saudita Faisal bin Farhan Al Saud sulla crisi in Medio Oriente, rilevando che che le azioni di Israele “sono andate oltre l’ambito dell’autodifesa”. Mentre Tel Aviv “dovrebbe ascoltare seriamente gli appelli della comunità internazionale e del Segretario generale dell’Onu sullo stop alle punizioni collettive del popolo di Gaza”. Entrambi, ha riferito una nota della diplomazia di Pechino diffusa oggi, “hanno espresso preoccupazione per la situazione in Israele e Gaza”. Tutte le parti, ha aggiunto Wang, “non dovrebbero intraprendere alcuna azione per aggravare la situazione e dovrebbero tornare al tavolo delle trattative il prima possibile”, avendo come “priorità assoluta” ogni sforzo per garantire la sicurezza dei civili, per aprire canali di soccorso umanitario il prima e per salvaguardare i bisogni fondamentali della popolazione di Gaza. “La Cina ritiene che l’ingiustizia storica contro la Palestina duri da più di mezzo secolo e che non possa continuare: tutti i paesi amanti della pace e della giustizia dovrebbero parlare apertamente e chiedere l’attuazione della ‘soluzione dei due Statì il prima possibile”, ha notato il capo della diplomazia cinese, assicurando che Pechino “è disposta a collaborare con l’Arabia Saudita e gli altri Paesi arabi per continuare a sostenere la giusta causa palestinese e per raggiungere una soluzione globale, giusta e duratura”. Faisal, sempre nel resoconto cinese, ha detto che l’Arabia Saudita “condanna tutti gli attacchi contro i civili e si oppone al trasferimento forzato da parte di Israele dei residenti di Gaza al di fuori della regione”, sollecitando una rete di aiuti umanitari e assicurando che l’Arabia Saudita è disposta a collaborare con la Cina “affinché tutte le parti rispettino il diritto internazionale umanitario a tutela dei civili dai danni e nel rispetto delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza sulla questione palestinese”.