Geo Barents e Humanity, tensione tra i migranti sulle navi ong bloccate a Catania. Piantedosi: “Da noi umanità e fermezza” – la giornata

Sulla nave di Msf ancora 214 persone. In tre si tuffano in mare: "Chiederanno asilo". In 35 sull'imbarcazione di Sos Humanity: i legali si rivolgono al Tar e al giudice civile. Gli 89 a bordo della Rise Above sbarcheranno a Reggio. Tajani: "L'Ue sostenga l'Italia, con le ong dobbiamo essere duri"

Aggiornato: 22:58

  • 18:12

    Unhcr e Oim: “Urgente trovare un porto sicuro per lo sbarco”

    L’Unhcr (agenzia Onu per i rifugiati), e l’Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) continuano a sollecitare i governi europei affinché offrano rapidamente un porto sicuro e permettano lo sbarco immediato di quasi seicento persone rimaste sulle navi delle Ong dopo essere state salvate nelle zone di ricerca e soccorso (Sar) maltesi e libiche, nel Mediterraneo centrale. “Abbiamo accolto con favore  gli sforzi dell’Italia per lo sbarco di circa 400 persone, le più vulnerabili a bordo di Humanity 1 e Geo Barents, tra cui minori che viaggiavano da soli e altre persone che avevano bisogno di cure mediche urgenti. Tuttavia, è urgente trovare una soluzione per tutti gli altri sopravvissuti su tutte e quattro le navi in mare. Nonostante i continui sforzi di advocacy, i sopravvissuti, alcuni dei quali sono in mare da due settimane, rimangono bloccati a bordo delle quattro navi Sar delle ong. 234 persone sono rimaste sull’Ocean Viking, 217 sulla Geo Barents, 35 sull’Humanity 1 e altre 88 sulla Rise Above”, ricordano le organizzazioni, chiedendo “agli Stati della regione di proteggere le vite delle persone soccorse ponendo fine all’attuale impasse e offrendo un porto sicuro per lo sbarco”.

  • 18:01

    Legale Humanity: “Diritto di chiedere asilo non può essere negato”

    Oltre al ricorso al Tar del Lazio per l’annullamento del decreto interministeriale, il collegio legale della Sos Humanity ha presentato un secondo ricorso al tribunale civile di Catania per ottenere lo sbarco dei 35 migranti rimasti sulla nave Humanity 1. La richiesta, spiega a LaPresse l’avvocata Giulia Crescini (una dei componenti del collegio) punta sul fatto che “nel momento in cui ci sono dei richiedenti asilo a bordo della nave che hanno manifestato la loro volontà di presentare richiesta d’asilo, la pubblica amministrazione è obbligata a farli sbarcare perché non è possibile frapporre nessuno ostacolo all’esercizio del loro diritto”. A questo scopo sono state compilate delle richieste di manifestazione della volontà per ognuna delle 35 persone rimaste a bordo. “Dopo un’approfondita informativa legale alla presenza degli interpreti e con le linee guida dell’Unhcr, hanno tutti espresso per iscritto la volontà di presentare richiesta d’asilo in Italia”, proseue l’avvocato. Le richieste sono state inoltrate sia alla questura di Catania sia ai ministeri di Interni, Infrastrutture e Difesa, “per chiedere che vengano tolti gli ostacoli che impediscono a queste persone di recarsi in questura a chiedere asilo. Perché la normativa su questo è chiara: nessun ostacolo all’esercizio del diritto d’asilo. Ma il punto fondamentale è che, come naufraghi, dovrebbero scendere tutti”.

  • 17:50

    Tavolo asilo e immigrazione: “L’Italia rischia condanna per respingimenti illegali”

    “Ci rivolgiamo ai ministri dell’Interno, della Difesa e delle Infrastrutture del governo italiano, perché sia immediatamente consentito lo sbarco di tutti i naufraghi soccorsi negli scorsi giorni nel Mediterraneo Centrale, da giorni in attesa a bordo delle navi di salvataggio. Il decreto del ministero dell’Interno del 4 novembre 2022, scritto di concerto con il ministero della Difesa e il ministero delle Infrastrutture, con il quale si pretende di riservare lo sbarco alle sole persone “che versino in condizioni emergenziali” e di respingere le altre fuori dalle acque territoriali, si pone decisamente in contrasto con il divieto di respingimento collettivo, e potrebbe portare a una nuova condanna dell’Italia per respingimenti illegali, come già fu nel 2012″. Lo scrivono in una nota decine di sigle e associazioni – tra cui Oxfam, Acli, Arci, Caritas, Medici senza frontiere e Save the children – riunite nel “Tavolo asilo e immigrazione”.

  • 17:44

    Guardia costiera: nel 2022 sbarcati 43mila migranti, 9mila da navi ong

    Nel corso del 2022, 43.796 migranti partiti dalla Libia sono sbarcati in Italia. Di questi, 9.713, pari al 22%, sono arrivati tramite le navi delle ong. È quanto emerge da un grafico mostrato oggi al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, nella sua visita alla centrale operativa della Guardia costiera. Il flusso totale partito dalla Libia consiste di 62.596 persone, ma 18.800 (il 31%) sono state riportate indietro. Altri 24.666 sono invece partiti dalla Tunisia: in questo caso il contributo delle ong è stato minimo, solo 86 salvati. Ulteriori 16.118 migranti sbarcati in Italia sono giunti infine dal Mediterraneo orientale.

  • 17:40

    Cinquecento migranti salvati da nave italiana

    Circa cinquecento migranti sono stati salvati in un’operazione di ricerca e soccorso gestita dall’Italia al largo della Sicilia. Oltre 250 sono stati portati dalle motovedette ad Augusta e stanno già sbarcando mentre altri 220 circa, soprattutto donne e minori, saranno trasferiti a Pozzallo. È già scattato il piano coordinato dalla prefettura di Siracusa per l’accoglienza, le verifiche sanitarie e le procedure di identificazione. Questa mattina Alarm Phone aveva segnalato un’imbarcazione in difficoltà a largo di Malta, con 500 persone a bordo, partita dalla Libia tre giorni fa.

  • 17:35

    Legale Humanity: “Porto sicuro non può valere solo per alcuni”

    “Non si può dare il Pos (Place of safety, il porto sicuro, ndr) solo ad alcune persone. Nel momento in cui viene dato, tutti i naufraghi devono poter scendere da quella nave”. Così l’avvocato Giulia Crescini, del collegio difensivo della nave Sos Humanity. Domani verrà presentato il ricorso al Tar del Lazio, contro il decreto interministeriale del 4 novembre scorso, e Crescini spiega le argomentazioni su cui sarà basato: la prima è appunto “lo sbarco di tutti i naufraghi, senza fare una distinzione tra alcuni e altri. La seconda questione è che il decreto prevede che la nave non possa entrare nel porto per ragioni di sicurezza. Ma nel momento in cui entra e sbarca alcuni dei naufraghi, evidentemente queste ragioni di sicurezza non esistono, perché una parte dei naufraghi è sbarcata”, dice a LaPresse.

  • 17:25

    I cori degli attivisti: “Assassini in giacca e cravatta”

    “Assassini in giacca e cravatta”, “se non scende l’ultimo noi non ce ne andiamo”. Questi alcuni dei cori urlati dal centinaio di attivisti che protestano appena fuori dal molo dove è ormeggiata la nave Geo Barents di Msf con 211 migranti a bordo, chiedendo lo sbarco dei naufraghi. I manifestanti hanno fatto sapere che il presidio sarà permanente.

  • 17:10

    “Help us” i cartelli e le grida di aiuto dei migranti sulla Geo Barents

    Dalla nave Geo Barents, che si trova al porto di Catania con i 215 naufraghi a bordo, i migranti non sbarcati hanno realizzato cartelli con pezzi di cartone su cui hanno scritto ‘Help Us’, esponendoli all’esterno e lanciando una sorta di sos in inglese alle persone sul molo: “aiutateci”, urlano in inglese.

  • 16:25

    Humanity, la ong: “Migranti mangiano poco o saltano pasti”

    Un gran numero di naufraghi ha cominciato a mangiare poco o saltare i pasti a causa della fase depressiva che ora stanno attraversando. Lo riferiscono gli attivisti della ong Sos Humanity, che si trovano a bordo della Humanity 1, la nave nel porto di Catania con a bordo 35 migranti che non sono sbarcati. 

  • 16:22

    Geo Barents, una delle tre persone che si sono buttate in mare è risalita a bordo

    Una delle tre persone che si sono buttate in mare è risalita a bordo della Geo Barents, la nave di Medici Senza Frontiere ormeggiata al porto di Catania. “Ha spiegato di essersi buttato per aiutare uno degli altri, ha compiuto questo gesto per raggiungere la banchina sano e salvo”, fa sapere la Ong Medici Senza Frontiere. Gli altri due migranti che si sono gettati dalla nave sono al molo e stanno ricevendo assistenza.