Ucraina, la diretta – Accordo sul grano in crisi, Erdogan di nuovo mediatore. Razov: “Uomini dall’Italia a Kiev? Non lo escludo”

Ripetuti messaggi e avvertimenti da Mosca, l'ultimo di Medvedev: "Pronti all'uso di armi nucleari (leggi). Peskov accusa di nuovo Londra del sabotaggio del Nord Stream. Il vice capo dell'intelligence militare ucraina parla di un "30% di possibilità che Mosca usi l'atomica" e sottolinea che "negoziare è una minaccia". Papa Francesco: "La pace non è mai armata né violenta, Occidente e Oriente si vengano incontro" (leggi)

Aggiornato: 11:27

  • 10:41

    Stoltenberg sente al telefono Marin e Kristersson

    “Buone telefonate con il premier finlandese Sanna Marin e il primo ministro svedese Ulf Kristersson in questo momento critico. In quanto Paesi invitati nella NATO, Finlandia e Svezia hanno dimostrato che ogni Paese ha il diritto di scegliere la propria strada. La Russia deve rispettare i diritti degli altri Paesi e fermare la sua guerra di aggressione in Ucraina”. Lo ha scritto su Twitter il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

  • 10:39

    Missili su Kramatorsk e Mykolaiv

    Nella notte le truppe russe hanno lanciato attacchi missilistici su Kramatorsk e Mykolaiv e hanno attaccato le regioni di Poltava e Dnipropetrovsk con droni. Lo riferisce ‘Ukrainska Pravda’ che cita le amministrazioni militari regionali. Nella Regione di Dnipropetrovsk questa notte, le forze di difesa aerea ucraine hanno abbattuto tre droni kamikaze russi sulla regione.

  • 10:38

    Ripristinate forniture di acqua e luce a Kiev

    “Le forniture di acqua ed energia elettrica a Kiev sono state completamente ripristinate“. Lo ha annunciato su Telegram il sindaco di Kiev Vitali Klitschko. “Grazie agli specialisti di Kyivvodokanal e DTEK, che hanno lavorato per quasi un giorno per restituire acqua ed elettricità ai residenti della capitale – scrive – Lo spegnimento viene applicato perché il deficit del sistema energetico, dopo i barbari attacchi dell’aggressore, è significativo”. Il sindaco spiega che si è trattato del “più massiccio bombardamento da inizio guerra”. 

  • 10:36

    La Turchia all’Ucraina: separare esportazione di grano dalla guerra

    L’iniziativa che ha permesso l’esportazione di grano dai porti dell’Ucraina dovrebbe essere tenuta separata dalle condizioni del conflitto. Lo ha affermato il ministro della Difesa turco Hulusi Akar, come riporta Anadolu, durante una telefonata con il ministro delle Infrastrutture ucraino Oleksandr Kubrakov, in cui hanno discusso dell’uscita della Russia dall’accordo che ha sbloccato le esportazioni di cereali e altri prodotti alimentari dai porti dell’Ucraina.

    Per la Turchia è importante che l’iniziativa sul grano continui, ha detto Akar a Kubrakov sottolineando l’aspetto “umanitario” dell’intesa e dichiarando che i problemi possono essere risolti attraverso “cooperazione e dialogo”. Ankara continuerà a fare la sua parte affinché si possa arrivare alla pace nella regione e continuino gli aiuti umanitari, ha affermato il ministro della Difesa turco.

  • 10:32

    Kiev: “Mosca ieri ha lanciato 60 missili”

    Le forze russe hanno lanciato ieri 60 missili ed hanno effettuato 15 raid aerei: lo ha reso noto lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, come riporta Ukrinform. Nel corso della giornata, si legge inoltre nel rapporto, le truppe di mosca hanno usato lanciarazzi multipli per più di 45 volte. Nel complesso sono state colpite le aree di oltre 50 insediamenti, tra cui Soledar, Vuhledar, Yakovlivka e Vesele nella regione di Donetsk (est).

  • 10:29

    “Droni russi hanno colpito la città di Poltava”

    Quattro droni russi hanno colpito la notte scorsa siti civili nella città di Poltava, nell’Ucraina orientale, provocando incendi: lo ha reso noto il governatore dell’omonima regione, Dmytro Lunin, come riporta il Kyiv Independent.Non è chiaro ancora quanti droni siano stati lanciati nell’attacco ma Lunin ha sottolineato che tre sono stati abbattuti dalle forze ucraine. Secondo le prime informazioni non ci sono feriti o vittime.

  • 10:27

    Aiea: “Un reattore di Zaporizhzhia è senza energia”

    L’esplosione di una mina ha interrotto il collegamento di alimentazione principale a uno dei reattori della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia. Lo rende noto l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) in un comunicato.

    Si tratta “dell’ultimo incidente che sottolinea la fragile situazione di sicurezza e protezione nucleare dell’impianto durante l’attuale conflitto militare”, afferma il direttore generale dell’Aiea, Rafael Mariano Grossi. L’esplosione è avvenuta la sera del 30 ottobre all’esterno della recinzione perimetrale della centrale, scollegando la linea elettrica esterna da 750 kilovolt tra il quadro dell’impianto e il trasformatore elettrico principale dell’unità del reattore 4.

    Tale unità sta ricevendo l’elettricità necessaria per il raffreddamento e altre funzioni essenziali di sicurezza e protezione nucleare da una linea di riserva che collega la centrale al piazzale della vicina centrale termica, spiega Grossi riferendosi alle informazioni fornite dal team di esperti dell’Aiea presenti presso la più grande centrale nucleare d’Europa.

  • 10:14

    Kiev: “Forze russe occupano le abitazioni nella regione di Kherson”

    Le forze russe stanno occupando abitazioni nella regione di Kherson, nell’Ucraina meridionale, rimuovendo i residenti con la forza: lo rende noto su Facebook lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, come riporta la Ukrainska Pravda.

    “Gli occupanti stanno sfollando con la forza i civili. Nella città di Kakhovka, nella regione di Kherson, i civili che vivono vicino alla riva del fiume Dnipro vengono allontanati con la forza dalle loro case. Le forze russe stanno costruendo fortificazioni e piazzando mine vicino alle abitazioni dei civili”, si legge nel rapporto dell’esercito.

  • 10:13

    Mosca lancia una nuova campagna di arruolamento

    “Oggi la Federazione Russa ha lanciato un’altra campagna di arruolamento nella Repubblica Autonoma di Crimea, annessa illegalmente, e nella città di Sebastopoli, per arruolare i residenti della Crimea nelle Forze Armate della Federazione Russa: questa campagna arriva poco dopo la mobilitazione annunciata dalla Russia il 21 settembre, che comprendeva la presa di mira dei residenti della Crimea”. Lo riporta il servizio esterno dell’Ue (Eeas) in una nota.

    “I tatari di Crimea sono stati deliberatamente e sproporzionatamente presi di mira nell’attuazione dell’ordine di mobilitazione della Russia e, a quanto pare, sono stati coinvolti con la forza nella guerra contro l’Ucraina, la loro patria tradizionale. Il passo odierno costituisce l’ennesima violazione del diritto internazionale da parte della Russia”.

  • 10:10

    IL PUNTO DI IERI – I raid russi e il fronte del grano

    Un attacco russo su tutta l’Ucraina ha aperto l’ennesima settimana di guerra, con decine di missili lanciati sulle infrastrutture energetiche, già gravemente danneggiate. Il bersaglio principale è stato Kiev, con il risultato di lasciare interi quartieri senza luce e acqua, ma la pioggia di raid è stata talmente intensa che i pezzi di un missile intercettato dalla contraerea sono caduti anche in Moldavia. In questo scenario di escalation quasi permanente, si moltiplicano gli sforzi di mediazione di Onu e Turchia per far rientrare Mosca nell’accordo sul grano. Ed evitare di riaprire un altro fronte di crisi.

    I raid russi – Tra gli obiettivi colpiti a Kiev anche una centrale elettrica, ha riferito il sindaco Vitali Klitschko, denunciando che “l’80% dei cittadini è rimasto senz’acqua e 350mila famiglie senza corrente” per diverse ore, prima che si riuscisse a riattivare la rete idrica. Ancora il 40% dei residenti però è senza acqua. L’attacco russo è stato “massiccio” perché si è abbattuto su “10 regioni con missili e droni”, ha spiegato il premier Denys Shmyhal, aggiungendo che “centinaia di insediamenti” sono rimasti al buio. Nei raid precedenti, soltanto nel mese di ottobre, era già stato distrutto circa un terzo delle centrali elettriche ucraine e in tutto il Paese da settimane si convive con i blackout di 4-6 ore al giorno. La portata di questo attacco fa pensare anche a una rappresaglia contro gli ucraini all’indomani dei raid sulla flotta russa nel Mar Nero.

    Il fronte del grano – Oggi 12 navi cariche di cereali sono partite dai porti ucraini, nonostante Mosca si sia tirata fuori dall’intesa di luglio, ma il suo strappo ha già provocato contraccolpi con l’impennata dei prezzi. Mentre il Cremlino ha sottolineato che senza di loro la ripresa dell’export sarebbe “molto più pericolosa e non garantita”. La mediazione ancora una volta è affidata a Recep Tayyp Erdogan. Il leader turco si è impegnato “proseguire i suoi sforzi” per difendere gli accordi, mentre il suo ministro della Difesa ha avuto un colloquio telefonico con il collega russo Serghiei Shoigu. Anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, sta lavorando affinché Mosca ci ripensi. La posizione di Mosca, riassunta dal ministero della Difesa, resta la stessa: se Kiev non smetterà di utilizzare i corridoi “per scopi militari“, sarà impossibile consentire il traffico in sicurezza dei mercantili.