Guerra in Ucraina, la diretta – Zelensky: “Auspichiamo mediazione del Vaticano”. E va contro Guterres: “Perché andrà prima a Mosca?”. Blinken e il capo del Pentagono in arrivo a Kiev

Gli ucraini perdono terreno nel Donetsk. Missili su Odessa: “5 morti, anche neonato di 3 mesi”. A Mariupol ripresa l’offensiva all’acciaieria Azovstal. Zelensky: “Voglio vedere Putin per fermare la guerra". E attacca il segretario generale dell'Onu. Poi su Draghi: "Lo aspetto, l'Italia è con noi"

Aggiornato: 11:53

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    IL PUNTO – La cronaca di venerdì

    In un venerdì segnato dal pessimismo diplomatico, l’unico spiraglio è aperto dall’incontro che, martedì al Cremlino, avranno il presidente russo Vladimir Putin e il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. “Pieno sostegno agli sforzi delle Nazioni Unite per una tregua”, ha sottolineato il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, che ha telefonato proprio a Putin: 90 minuti di colloquio per certificare le distanze tra Europa e Russia. “Sulla necessità di una soluzione militare del conflitto, l’Europa è irresponsabile“, è stato l’attacco di Putin.

    Prima del 9 maggio, è la convinzione che serpeggia nei corridoi dei vertici europei, nulla cambierà. Parlare di tregua, ora, sembra più che mai un’utopia. Anche il premier britannico Boris Johnson non solo ha avvertito che la “guerra potrebbe durare fino alla fine del 2023” ma ha ammesso che questa guerra la Russia “la può vincere”. E Mosca ha delineato i nuovi obiettivi militari: “Il pieno controllo” del Donbass e di tutta l’Ucraina meridionale fino a Odessa, prendendo non solo il corridoio di collegamento terrestre con la Crimea ma anche quello che porta alla Transnistria e bloccando così a Kiev l’accesso al mare.

    Nel Donbass, l’offensiva che il Cremlino vuole decisiva entra intanto sempre più nel vivo. Le operazioni d’assalto puntano in particolare su Sloviansk, nell’oblast di Donetsk, continuando a raggruppare unità militari della 41esima Armata di forze combinate dalla Russia. Nel mirino restano i centri strategici di Rubizhne e Popasna, dove le forze di Mosca hanno aperto il fuoco su un autobus che stava evacuando civili. Pesanti raid anche su Kharkiv, dove l’esercito russo ha rivendicato la conquista di un arsenale con migliaia di tonnellate di munizioni. A Mariupol, dopo la conquista dichiarata dal Cremlino, resta lo stallo intorno al fortino dell’acciaieria Azovstal, dove sono ancora barricati circa duemila combattenti ucraini tra forze del reggimento Azov e truppe regolari dei marines insieme a centinaia di civili. “La tregua – ha avvertito il generale russo Mikhail Mizintsev – inizierà quando le forze ucraine alzeranno le bandiere bianche lungo l’intero perimetro o alcune rotte che portano fuori da Azovstal”.

    La prossima settimana toccherà al sesto pacchetto di sanzioni europee vedere la luce. La Commissione dovrebbe prima presentare il suo lavoro alle capitali europee e poi, dopo l’ormai usuale ciclo di riunioni degli ambasciatori dei 27, le nuove misure entro l’inizio di maggio dovrebbero entrare in vigore. L’ipotesi è che ci si muova sullo stop al petrolio russo, magari prevedendo – come è accaduto per il carbone – un periodo di ‘phasing out‘ e non un embargo immediato, impossibile anche per i contratti in essere. Sarà inoltre allargata la lista delle banche russe escluse dal sistema Swift.