Luca Corderò di Montezemolo vuole fare politica da trent’anni. Ma adesso sembra pronto, anche perché potrebbe essere la sua ultima occasione. Mentre l’era berlusconiana si avvia alla fine, una parte del Paese guarda a Montezemolo e si chiede: sarebbe un buon premier? È in grado di prendere in mano l’Italia e trasformarla in una Ferrari, come ha promesso? Pochi sanno chi è davvero. Tutti lo associano alla presidenza della Ferrari, ma la sua carriera è iniziata quarant’anni fa. Questo libro è la biografia non autorizzata di uno dei manager e uomini pubblici più famosi d’Italia: dagli inizi in Ferrari alla campagna elettorale di Umberto Agnelli, dagli anni alla guida della comunicazione Fiat all’esilio alla Cinzano spumanti, fino agli sprechi di Italia ’90 e ai flop con la Juventus e la Rcs Video. Poi la rinascita, gli anni della Ferrari vincente, la presidenza di Confindustria e la poltrona più alta della Fiat, dopo la morte del suo grande protettore, Gianni Agnelli. E infine la creazione di Italia Futura, un’associazione che potrebbe diventare partito, sempre che Montezemolo non preferisca dedicarsi solo al grande affare dei treni privati Ntv. Mentre aspettiamo di vederlo alla prova, possiamo cercare nella sua biografia le premesse di un successo o gli indizi di un flop.
- 20:33 - **Fisco: Meloni vede Leo e 'congela' redditometro, verso modifica radicale decreto**
Roma, 22 mag. (Adnkronos) - Il colpo di scena arriva in serata, con un video sui social in cui Giorgia Meloni annuncia di aver messo in 'stand-by' il decreto ministeriale firmato da Maurizio Leo, e che, di fatto, resuscita il redditometro reso dormiente dal 2018. Il 'radar' del fisco per stanare furbi e furbetti fa ballare per 24 ore la maggioranza, e attiva il fuoco amico verso Fdi e la sua leader, che di redditometro non ha mai voluto sentir parlare. Un fuoco incrociato che parte nella mattinata di ieri e che, a distanza di un giorno, non accenna ad arrestarsi. E' così che il decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale lunedì scorso genera un vero e proprio terremoto, con Lega e Fi che si intestano la battaglia per sbianchettare la norma, le opposizioni che attaccano e la premier, ma anche Fdi, che arrancano, con l'aggravante, o meglio la convinzione, che la norma si trasformi in un boomerang ad appena due settimane dal voto.
Bisogna correre ai ripari. E così di buon mattina la premier, sempre sui social, assicura che mai "nessun grande fratello fiscale verrà introdotto da questo governo". E apre spiragli su imminenti modifiche. "Mi confronterò personalmente con il Vice Ministro Leo, al quale ho chiesto anche di venirne a riferire al prossimo Consiglio dei Ministri. E se saranno necessari cambiamenti sarò io la prima a chiederli", mette in chiaro. Il Cdm è in programma venerdì, all'odg anche il 'salva case' su cui Matteo Salvini punta le sue fiche, alla lista delle misure si aggiunge la 'resa dei conti' sul redditometro. Ma Meloni, consapevole del 'pasticcio', accelera: riceve Leo a Palazzo Chigi, di certo indispettita per un incidente di percorso evitabile. Insieme decidono di mettere in stand-by la misura. Se non addirittura in soffitta.
Una virata che segna un deciso cambio di rotta, anche se, nel video sui social, Meloni non sconfessa la norma. "Abbiamo ereditato una situazione molto pericolosa - mette in chiaro - nella quale non c'è alcun limite al potere discrezionale dell'amministrazione finanziaria di contestare incongruenze tra il tenore di vita e il reddito dichiarato. Da qui la necessità di emanare un decreto ministeriale che prevedesse precise garanzie per i contribuenti. Quel decreto ha però prodotto diverse polemiche", dunque "meglio sospendere" il provvedimento "in attesa di ulteriori approfondimenti, perché il nostro obiettivo è e rimane quello di contrastare la grande evasione e il fenomeno inaccettabile, ad esempio, di chi si finge nullatenente ma gira con il suv o va in vacanza con lo yacht senza però per questo vessare con norme invasive le persone comuni''. Ed è questa la rotta. Un 'restyling' "ci sarà e sarà radicale", riferiscono beninformati all'Adnkronos. Il che si traduce, in soldoni, nella volontà di smantellare la norma, limandola fino all'osso. E 'sforbiciando' in maniera netta gli indicatori che faranno scattare l'allarme.
Via dal 'radar' del fisco -stando ai rumors che circolano in queste ore- le spese per abbigliamento e calzature, men che meno saranno passate sotto la lente di ingrandimento quelle sostenute per medicinali e visite, bollette e spese del mutuo o del telefono. Il campo dovrebbe essere circoscritto in "maniera sostanziale", lasciando in piedi solo quelle variabili che consentano all''accertamento sintetico' -così la norma nel gergo tecnico- di stanare chi dichiara redditi 'da fame' ma di fatto vive nel lusso: leggi suv, barche o seconde case in località di grido.
E fatta salva, ça va sans dire, la facoltà per i contribuenti di difendersi e di dimostrare che il finanziamento delle spese è avvenuto con redditi diversi da quelli posseduti nel periodo d’imposta. O che le spese attribuite hanno un diverso ammontare o sono state finanziate con un reddito messo su nel corso di anni precedenti. Per cambiare la norma in corsa tecnicamente "viene differita l’attività applicativa" del decreto ministeriale firmato da Leo, "nelle more di un successivo provvedimento normativo di revisione dell’istituto", spiegano fonti di governo in serata.
E dovrebbe essere questa la direzione che il governo, nella persona di Leo, imboccherà per avviare la 'revisione' della norma, che, per ora, dovrebbe comunque restare in 'ghiacciaia'. Guadagnando tempo anche per rassicurare gli elettori -l'ordine di scuderia di via della Scrofa- sulle reali intenzioni del governo "per un fisco amico", slogan sbandierato per mesi e mesi salvo finire nella morsa del redditometro.
- 20:19 - **Fisco: fonti governo, 'differito decreto Leo, ne arriverà un altro di revisione'**
Roma, 22 mag. (Adnkronos) - Con la messa in 'stand by' del decreto ministeriale firmato da Maurizio Leo tecnicamente "viene differita l’attività applicativa" della misura "riguardante la determinazione sintetica del reddito, nelle more di un successivo provvedimento normativo di revisione dell’istituto". Lo puntualizzano fonti di governo.
- 20:17 - Corruzione: domani Toti è pronto a difendersi davanti ai pm
Milano, 23 mag. (Adnkronos) - Giovanni Toti, ai domiciliari dallo scorso 7 maggio, è pronto a difendersi davanti ai magistrati di Genova. Domani, accompagnato dal difensore Stefano Savi, risponderà - dopo il silenzio nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip Paola Faggioni - alle domande dei pm Luca Monteverde e Federico Manotti, titolari dell'inchiesta sulla corruzione elettorale, il falso e il voto di scambio, i capi di accusa che gli vengono contestati nell'indagine che ha segnato un terremoto nella politica ligure. Un confronto che inizierà alle 11, in procura, salvo cambi dell'ultima ora, e che avrà ripercussioni non solo sul piano giudiziario ma anche politico.
Dopo l'interrogatorio il difensore presenterà istanza per revocare i domiciliari, primo passo per un confronto con la maggioranza che per Toti è la condizione necessaria per valutare le dimissioni che l'opposizione continua a chiedere a gran voce. Ai magistrati Toti dovrà chiarire i rapporti con l'imprenditore Aldo Spinelli, le presunte pressioni nelle concessioni sul futuro del porto di Genova, e i bonifici sospetti al Comitato che porta il suo nome, alcuni forse dirottati sul suo conto personale, ma usati - per la difesa - solo per spese politiche.
Il governatore ligure dovrà rispondere anche di corruzione elettorale per l'accusa di voto di scambio alle Regionali del 2020 con la comunità dei Riesini: sono quattro le competizioni in 18 mesi (amministrative di Savona e Genova, le nazionali del settembre 2022 e le elezioni di Ventimiglia e Sarzana) in cui Toti "pressato dalla necessità di reperire fondi per affrontare la campagna elettorale, ha messo a disposizione la propria funzione, i propri poteri e il proprio ruolo, in favore di interessi privati, in cambio di finanziamenti, reiterando il meccanismo con diversi imprenditori" si legge nell'ordinanza. Per "ottenere l'elezione o la rielezione, per il raggiungimento del quale è stata 'svenduta' la propria funzione e la propria attività in cambio di finanziamenti, abdicando in tal modo ai propri importanti doveri istituzionali". Una rinuncia alla poltrona che dopo l'interrogatorio Toti potrebbe essere costretto formalmente a fare.
- 20:16 - Meteo: in Lombardia fino a sabato instabilità e pioggia, domenica torna il sole
Milano, 22 mag. (Adnkronos) - Il Nord Italia continua ad essere investito da masse d'aria umide e instabili di origine atlantica, collegate alla persistente azione di un'area di bassa pressione sull'Europa occidentale. Il bollettino meteo di Arpa Lombardia indica fino a sabato 25 tempo inaffidabile e con piogge frequenti, anche di tipo temporalesco con locali accumuli abbondanti.
Proprio durante il weekend, però, è atteso un tentativo di rimonta dell'alta pressione che, con buona probabilità, ci regalerà una domenica asciutta, ben soleggiata e con temperature massime gradevoli.
- 19:45 - Milano-Cortina: faro su Deloitte, da progetto 'ingente debito' per Fondazione
Milano, 23 mag. (Adnkronos) - Non solo i rapporti con le società dell'imprenditore Luca Tomassini, indagato per corruzione e turbativa d'asta, ma anche un focus su Deloitte, che subentra come sponsor, e sugli altri contratti che riguardano i servizi digitali. E' in questi ambiti che si muove la procura di Milano nell'inchiesta che riguarda l'organizzazione dei Giochi invernali del 2026. Sul sito di dell'evento Milano- Cortina a partire dal 29 aprile scorso sparisce il legame tecnologico con Quibyt (società riconducibile a Tomassini) e appare il riferimento alla società Deloitte come sponsor tecnico "per contribuire a migliorare e proteggere l'ecosistema digitale del Cio a supporto del movimento olimpico".
Circostanza che, si legge in un decreto eseguito ieri dalla Guardia di finanza di Milano, "emerge anche da un passaggio della nota integrativa a corredo del bilancio di Fondazione al 31 dicembre 2022 nel quale si fa riferimento ad un accordo già in essere con Deloitte e finalizzato alla realizzazione di un progetto denominato 'Pisa' (contratto di cui sono in attesa i pm, ndr) nell'ambito del quale risulta programmata l'erogazione di 'servizi tecnologici e di cyber security' da parte di Deloitte Usa, attraverso proprie società, a favore di Milano Cortina 2026 complessivamente contrattualizzati per circa 176 milioni di dollari". Un programma che, per la Gdf, già a fine del 2022, "pare aver provocato un ingente stato debitorio in capo a Fondazione. E che peraltro sembrerebbe avere ad oggetto servizi tecnologici in parte sovrapponibili con quelli già erogati a Fondazione da Vetrya e Quibyt e pertanto meritevole di approfondimento investigativo".
"E' la stessa Gdf di Milano evidenzia come Deloitte consulting srl società benefit sia abituale fornitore di Fondazione (insieme a Deloitte consulting llp e Deloitte & touche llp) per oltre 74 milioni di euro dal 2022 al 2023 mentre Deloitte Italy spa società benefit risulti come società cliente (sponsor) per 7 milioni di euro e pertanto occorre, anche sotto questo ulteriore profilo, verificare l'oggetto di tali prestazioni contrattuali". Acquisite anche le mail, in Deloitte e in Fondazione, su cui la richiesta è di procedere con la ricerca per parole chiave.
- 19:42 - Lombardia: la luna di Tony Dallara a Palazzo Pirelli, inaugurata mostra 'The Moon'
Milano, 22 mag. (Adnkronos) - Pianeti, stelle, buchi neri, la Luna e Marilyn Monroe. È stata inaugurata questa mattina nel foyer di Palazzo Pirelli 'The Moon', la mostra di Tony Dallara. Una quindicina di tele, colorate e fantascientifiche, che mostrano il talento artistico di Tony Dallara. Opere a tecnica mista che raccontano il mondo che affascina maggiormente l’artista: lo spazio e la luna.
"Sono sempre stato attratto dalla luna -racconta Tony Dallara-. Quel mistero senza fine che è lo spazio ho cercato di portarlo nella mia arte, partendo dai buchi neri che immaginavo, sognavo. Nell’esposizione non potevano mancare due opere dedicate a Marilyn Monroe, esempio di bellezza e fascino, che Dallara conobbe a New York nel 1962.
Antonio Lardera, in arte Tony Dallara, classe 1936, originario di Campobasso, ma milanese d’adozione, nel 1960 vinse il Festival di Sanremo con 'Romantica' di Renato Rascel, introducendo nella musica leggera italiana il cosiddetto 'urlo' dopo anni di melodie. Cantante popolare negli anni Cinquanta e Sessanta grazie a grandi successi come 'Ti dirò' o 'Come prima', Dallara è stato capace di soddisfare la sua necessità interiore di espressività anche attraverso la pittura. "Non avevo soldi per frequentare l’Accademia di Brera -ricorda Dallara- ma la pittura è sempre stata dentro di me, non mi sono mai chiesto la ragione di ciò. Le passioni nascono con un’impronta precisa, un segno, un colore".
La sua prima mostra fu realizzata subito dopo la vittoria al Festival di Sanremo del 1960, alla Galleria Cairola, in via della Spiga a Milano. La prima personale di Dallara fu introdotta da un 'mostro sacro' della cultura italiana come Dino Buzzati che scrisse: "Dallara non dipinge per posa artistica, per snobismo, per arricchire con un hobby di qualità il repertorio dei suoi biografi. Dipinge […] per inseguire certe sue fantasie, per trovare sé stesso. E dipinge con assoluta libertà, senza curare la ricerca di uno stile o di un a formuletta personale. Come fanno tanti, a caccia di una originalità ad ogni costo". Inizia, così, la sua seconda carriera, quella di pittore astrattista, che lo porterà ad essere riconosciuto da Lucio Fontana, Roberto Crippa, Renato Guttuso e Andy Warhol.
All’inaugurazione erano presenti la moglie Patrizia e l'assessore ai Trasporti e Mobilità Sostenibile Franco Lucente, che ha promosso l’iniziativa. A margine dell’inaugurazione, il presidente del Consiglio regionale Federico Romani ha sottolineato che l’arte e la musica di Tony Dallara sono, prima di tutto, emozione. Sono un linguaggio universale capace di rivolgersi a tutti, senza distinzioni e hanno la forza dirompete di mettere in connessione le persone, di interpretare il nostro mondo. Tony Dallara, nella sua lunga carriera artistica, è stato capace di attraversare la musica e l’arte con la stessa forza, la stessa passione, la stessa energia e, naturalmente, lo stesso talento.
La mostra potrà essere visitata fino a giovedì 30 maggio nei seguenti orari: da lunedì a giovedì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.30 e venerdì dalle 9.30 alle 12.30. Ingresso libero.
- 19:33 - Lodi: furti ai danni di negozi telefonia e informatica, 2 arresti e 1 denuncia
Milano, 22 mag. (Adnkronos) - Personale della squadra mobile della questura di Lodi, coordinato dalla locale procura, ha sgominato un sodalizio criminale ritenuto responsabile di diversi furti e tentativi di furto ai danni di esercizi commerciali nel settore della telefonia e dell'informatica avvenuti lo scorso mese di dicembre.
A finire in arresto, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Lodi, un soggetto di origine rumena individuato come uno degli autori di tre furti, il primo commesso il 2 dicembre a San Colombano al Lambro, nel milanese, un secondo in data 11 dicembre a Lodi e un terzo il 15 dicembre a Codogno, oltre che di un tentativo di furto perpetrato lo stesso giorno, sempre a Codogno. Un secondo cittadino rumeno, destinatario di un analogo provvedimento di custodia cautelare in carcere, è stato rintracciato e arrestato questa mattina a Milano. Gli agenti hanno inoltre eseguito delle perquisizioni, che hanno riguardato anche un cittadino italiano residente in provincia di Lodi, indagato in stato di libertà poiché ritenuto il ricettatore dei telefoni e dei dispositivi provento dei furti oggetto di indagine.
Il sodalizio criminale aveva preso di mira diversi negozi di telefonia della provincia di Lodi e Milano, con colpi mirati portati a segno che avevano consentito alla banda di asportare moltissimi smartphone, tablet, smartwatch e pc portatili dall'ingente valore commerciale. Le indagini hanno consentito di accertare che il gruppo agiva secondo uno schema preciso, ovvero effettuando prima sopralluoghi mirati, per poi portare a termine i furti di notte, suddividendosi i ruoli operativi tra chi fungeva da autista e chi commetteva materialmente i colpi, avvenuti sempre con lo stesso modus operandi.
L'acquisizione dei filmati di video sorveglianza dei negozi destinatari dei furti e dei transiti dei sistemi di lettura targhe delle località dove sono stati perpetrati hanno permesso di individuare il mezzo sul quale gli autori viaggiavano, consentendo l'individuazione del primo responsabile e, attraverso mirati accertamenti presso le banche dati in uso alle forze di polizia, quella del complice. La svolta nelle indagini è stata la perquisizione effettuata a carico di uno dei due responsabili, che ha permesso di far emergere indizi a carico dell'italiano che, di fatto, aveva commissionato i furti e si era occupato di ricettare gli smartphone e i dispositivi rubati.
La ricostruzione investigativa effettuata dalla squadra mobile di Lodi, coordinata dalla procura, è stata pienamente accolta dal tribunale che ha emesso a carico di due dei tre indagati altrettante misure di custodia cautelare in carcere; il complice italiano è stato deferito per ricettazione.