Mariassunta D'Alessio
Giornalista e scrittrice
Giornalista, comunicatore pubblico, autarchica e… multitasking. Per circa 18 anni ho lavorato negli uffici stampa di vari Ministri, ottenendo anche degli importanti riconoscimenti, come il premio miglior Addetto Stampa nella Pubblica Amministrazione e quello come miglior corrispondente locale. Nel mio percorso professionale ho intervistato varie e importanti personalità della ricerca (mia l’ultima intervista alla professoressa Montalcini), della cultura, della politica e soprattutto a tante donne per la collana “Le Protagoniste”. Ho pubblicato qualche libro…uno sull’imprenditoria femminile e uno sugli Ogm….”conoscere per decidere da che parte stare con tanti pro e contro”!
Su tutto però una passione: la cura del mio piccolo orto-giardino cittadino, passione che mi ha portato a vincere il primo premio per l’orto più bello del sito di Agraria. Ma questo ed altro è raccontato nel mio blog personale…ladonnaincorriera!
Articoli di Mariassunta D'Alessio →
- 10:04 - Patto stabilità, Follini: "Partiti uniti nell'astensione ma in silenzio"
Roma, 28 apr. (Adnkronos) - "Quello che colpisce di più, nel voto di astensione al Parlamento di Strasburgo di quasi tutti i partiti italiani sul nuovo patto di stabilità europeo, è il silenzio. Nessuna avvisaglia il giorno prima. Nessun commento il giorno dopo. Quasi ad avvalorare l’ironico commento di Paolo Gentiloni compiaciuto (si fa per dire) di aver concorso alla più larga unità della politica italiana.
Si dirà che il voto di astensione è una prudente via di mezzo. E che non esclude affatto che più in là ci possa essere un voto a favore. Tanto più che se il nuovo patto non sembra troppo favorevole alle ragioni del nostro paese, l’ipotesi che si torni alle regole di prima suona molto ma molto meno propizia. E così, giocoforza, ci si dovrà adattare all’inesorabilità dei numeri. Laddove il peso del nostro debito non consentirà di fare grandi cambiamenti oggi né di fare grandi manovre di spesa domani o dopo.
Resta il fatto che i partiti italiani, quasi tutti, hanno dato voce sommessa al loro mugugno. Espresso quasi con gli stessi argomenti, prettamente “nazionali”, dai partiti di maggioranza e da quelli di opposizione. Tutti astenuti, tranne il M5S che ha pensato bene di votare contro. E così, forze politiche che danno vita quotidianamente a conflitti fin troppo aspri hanno deciso di attestarsi tutte quante sulla trincea dell’astensione, come a voler dire ai loro elettori, ognuno per proprio conto, che sarebbero stati strenui e combattivi nel difendere gli interessi dell’economia italiana. Pazienza se quella scelta era stata la stessa per quasi tutti. L’importante era poi far passare la cosa sotto silenzio.
Ora, si può discutere se quel voto sia stato giusto o sbagliato. E se magari possa rendere più forte oppure no la nostra posizione negoziale di qui in avanti. Ma quello che stupisce è che questa decisione sia stata presa quasi alla chetichella. Da parte della maggioranza smentendo la fatica del suo stesso ministro dell’economia. E da parte dell’opposizione smentendo l’altrettanta fatica del “suo” commissario europeo. Circostanza che ovviamente entrambi i fronti negano a gran voce. Ma che risulta quantomeno implicita se solo si confrontano le opinioni del giorno prima e i voti del giorno dopo. Realpolitik, si dirà. Salvo il fatto che non si intravede davvero un margine per ottenere che vengano riscritte quelle regole che prima o poi anche a noi toccherà sottoscrivere.
Ma la cosa che colpisce di più, insisto, è come il giorno dopo si sia voluto far calare un fitto sipario sull’argomento. Siamo abituati ad ascoltare proclami stentorei, annunci di guerra, bollettini di vittoria. Non c’è giornata in cui non si sentano i partiti far la voce grossa enfatizzando a dismisura le svolte, le novità, le buone intenzioni che accompagnano il loro cammino. E contestualmente mettendo alla berlina i loro avversari, spesso e volentieri deformandone le posizioni come se ci trovassimo dentro una apocalittica e permanente campagna elettorale.
E quando invece sarebbe il caso di richiamare l’attenzione, di spiegare le cose, di dar conto di una novità importante -condivisibile o meno che sia- ci si trincera in un silenzio imbarazzato e imbarazzante. Magari confidando che i loro elettori non si avvedano che i propri partiti, divisi, divisissimi il giorno prima, hanno fatto tutti il giorno dopo la stessa, stessissima scelta. Nascosta prudentemente in attesa che la cronaca politica potesse restituire ciascuno alla propria trincea, magari drammatizzando l’ultima disputa sulla Rai o il controverso conteggio dei voti in qualche lontana contrada presto archiviata.
Insisto, il punto non è tanto se quel voto sia stato giusto o sbagliato, se esso serva a tutelare meglio o rischi invece di mettere più a repentaglio i nostri interessi nazionali. Il punto è che questi passaggi andrebbero costruiti, spiegati, socializzati. E se per una volta capita che ci si ritrovi a votare tutti insieme, anche di questo sarebbe giusto mettere a parte l’opinione pubblica. Confidare nella poca memoria delle persone non è mai un buon investimento per una grande democrazia". (di Marco Follini)
- 09:52 - Europee: C. De Luca, 'pronti ad aiutare Santoro con firme, ma rifiuti aiuto Cuffaro'
Pescara, 28 apr. (Adnkronos) - "Se Michele Santoro ci fa sapere quante firme gli mancano in Sicilia noi siamo pronti a sostenerlo ma non si faccia mascariare da Totò Cuffaro che poteva non rivelare questa vicenda invece l’ha fatto nel puro stile di un retaggio culturale del quale i siciliani si vogliono liberare. Se Santoro rifiuterà pubblicamente l’aiuto di Cuffaro, siamo pronti a chiedere ai nostri soci ed ai nostri sindaci di firmare la lista di Santoro per il collegio Isole diversamente … prendiamo atto che anche per Santoro i voti non puzzano e neanche le firme …". Lo scrive su Facebook Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord e federatore della lista per le europee 'Libertà'.
- 07:29 - Il Papa oggi a Venezia, le tappe della visita lampo
Città del Vaticano, 28 apr. - (Adnkronos) - Il Papa oggi sarà a Venezia per una visita lampo. Per il Pontefice la visita inizierà alle 6.30 con il decollo dell'elicottero dall'eliporto del Vaticano. Il viaggio, informa il Patriarcato di Venezia, durerà 90 minuti e alle 8 è previsto l'arrivo del Papa nel piazzale interno della Casa di Reclusione femminile alla Giudecca. Qui lo accoglieranno il Patriarca monsignor Francesco Moraglia, il Provveditore regionale del Ministero della Giustizia Maria Milano Franco D’Aragona, il direttore del carcere Mariagrazia Felicita Bregoli e il Comandante della Polizia Penitenziaria Lara Boco.
Alle 8,15 è previsto l'incontro di Papa Francesco con le detenute, che si terrà nel cortile interno del carcere. Il Pontefice terrà il primo discorso della giornata. Al termine il Papa saluterà personalmente le detenute, un'ottantina. Quindi raggiungerà la chiesa di Santa Maria Maddalena delle Convertite, che fa sempre parte del grande complesso trasformato in epoca recente in casa di reclusione. In chiesa Papa Francesco sarà accolto dal card. José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, Curatore del Padiglione della Santa Sede alla Biennale d’Arte di Venezia. In occasione della 60a edizione della Biennale di Venezia, infatti, il Padiglione della Santa Sede è stato collocato all’interno del carcere femminile e Papa Francesco è stato invitato a visitarlo. Qui, dunque, alle ore 9 il Santo Padre incontrerà gli artisti che hanno realizzato le loro opere per il Padiglione e rivolgerà loro un discorso.
Alle 9,30 è previsto che il Papa lasci la Giudecca a bordo di un motoscafo della Guardia di Finanza che lo trasporterà fino alla Basilica della Madonna della Salute: qui sul piazzale antistante l'ingresso sarà montato un palco da dove il Papa si rivolgerà ai giovani. L'incontro con i giovani – prevalentemente della diocesi di Venezia, ma anche con una delegazione proveniente da tutto il Veneto – è previsto per le 10. Al termine del discorso, accompagnato dagli stessi giovani che poi prenderanno posto in San Marco, il Pontefice in papamobile attraverserà il ponte galleggiante che collegherà la Salute con la riva di San Marco, all'altezza dei Giardinetti Reali. All'imbocco di San Marco sarà accolto da Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, da Darco Pellos, Prefetto di Venezia e da Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia.
Una volta raggiunto il palco, posizionato davanti all'Ala Napoleonica delle Procuratie, alle 11 Francesco celebrerà la messa che sarà concelebrata dal Patriarca di Venezia e dai Vescovi del Nordest. Papa Francesco pronuncerà l'omelia e, al termine, il Regina Coeli. Alle 12,30 il Papa entrerà in Basilica di San Marco per sostare – in forma privata – in preghiera dinanzi alle reliquie di San Marco.
Una volta lasciata San Marco, risalirà a bordo del motoscafo della Guardia di Finanza che lo condurrà nuovamente alla Giudecca. Qui il Papa si congederà da autorità civili e religiose prima di fare ritorno in Vaticano.
- 21:14 - Fdi: salta presenza Salvini a Pescara, Meloni verso corsa europee con campagna 'ristretta'/Adnkronos
Pescara, 27 apr. (Adnkronos) - Salta la presenza di Matteo Salvini a Pescara, alla chiusura della 'tre giorni' di Fdi domani affidata a Giorgia Meloni. Mentre sale l'attesa sull'annuncio della candidatura della premier alle elezioni europee, il leader della Lega fa sapere che ci sarà, ma in videocollegamento. "Impegni personali inderogabili", tengono a precisare dallo staff del vicepremier, una precisazione che trova conferma in ambienti Fdi, mentre fonti vicine al leader della Lega si affannano a spiegare che l'assenza del responsabile del Mit, in realtà, era già cosa nota, anche se comunicata alla stampa soltanto a stretto giro dell'ora X. All'appuntamento nella centralissima Piazza Primo Maggio domani non mancheranno tutti gli altri leader del centrodestra, a partire dall'altro vicepremier, Antonio Tajani, che nel pomeriggio approfitterà della 'capatina' a Pescara per presentare i candidati abruzzesi in quota Fi.
Nessuna frizione o malumore dunque, stando almeno alle versioni ufficiali dei due partiti di maggioranza. Ma fatto sta che, ricalcando il vecchio dilemma di 'Ecce Bombo' -mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente- di certo l'assenza di Salvini crea parecchio rumore nella grande tecnostruttura affacciata sul mare, con vista che si presta a scatti e riprese per annunci importanti. Tanto più che la notizia della presenza derubricata a videocollegamento arriva in ore in cui la corsa alle europee, in casa Lega e più in generale nel centrodestra, è terremotata dalle dichiarazioni 'strong' del generale Roberto Vannacci -ufficialmente candidato in quota Carroccio- a cominciare dalle parole sulle classi separate per i disabili che hanno finito per far tuonare persino la Cei.
I dirigenti di Fdi presenti a Pescara, incalzati dai cronisti, marcano le distanze, ma senza mai forzare la mano ed evitando così scontri e polemiche. L'attenzione, del resto, è calamitata da Meloni, già arrivata a Pescara ma rimasta lontana dal 'quartier generale' messo in piedi alle spalle della nave di Cascella. Dove tutto ormai lascia presagire che la premier, salvo sorprese, annuncerà di essere pronta a indossare l'elmetto -metafora usata proprio a Pescara- e a scendere in campo per l'appuntamento elettorale dell'8 e 9 giugno, anche se non in prima linea in campagna elettorale, che per lei si annuncia 'ristretta', o meglio 'light'. Già lo fece Silvio Berlusconi nel 2009, quando, al timone di Palazzo Chigi ma capolista di Fi per la sfida di Bruxelles, tenne basso profilo in campagna elettorale, forte della posizione di rendita del ruolo alla guida del Paese.
Pur tenendo coperte le carte, fonti vicine alla premier spiegano che Meloni si limiterà ad aprire e a far calare il sipario della campagna elettorale, lasciando trapelare il messaggio di essere impegnata a lavorare per l'Italia, dunque costretta lontana dalla 'benzina' delle piazze, come lei ama definire il sostegno dei suoi sostenitori. A cui chiederà l'assist alle urne per 'cambiare l'Europa' -spot della campagna dei Fratelli d'Italia-: 'sto lavorando per gli italiani, dateci la forza di cambiare le cose', il messaggio che partirà dall'Abruzzo ma che diventerà il 'must' della corsa europea del partito di via della Scrofa.
Meloni alla presidenza del G7, impegnata nei consessi internazionali per far contare l'Italia di più nel mondo- è il messaggio che Fdi vuole consegnare agli elettori. La campagna la giocheranno i ministri e i volti più noti del partito, replicando in tutta Italia i panel di discussione che hanno animato la 'tre giorni' pescarese. Dove tra i protagonisti indiscussi spicca Arianna Meloni, responsabile della segreteria del partito e del tesseramento di Fdi, restia con i cronisti ma disponibilissima ai selfie e allo scambio di battute con i militanti. Questa mattina ha preso parte in prima fila alla tavola rotonda sulla violenza sulle donne, sul palco anche l'attrice Claudia Gerini, in platea lo zio di Giulia Cecchettin, con cui ha scambiato un saluto commosso.
Le voci su una sua possibile discesa in campo, non per un seggio a Bruxelles ma per eventuali suppletive a Roma per i seggi che rischiano di restare vacanti, vengono stroncate in ambienti Fdi: "Se avesse voluto candidarsi lo avrebbe fatto 30 volte negli ultimi 20 anni -tagliano corto-. A lei piace lavorare, dare una mano, è stata sempre una dirigente di partito, poi se cambierà idea in futuro vedremo, ma per ora non è aria..". Almeno per lei, che più di una volta si è definita un soldato ma sempre disposta, e di buon grado, a stare un passo indietro. Mentre la sorella domani, salvo colpi di scena, tornerà a calzare l'elmetto.
- 20:17 - **Fdi: Donzelli, 'su maglietta polemica sterile, regalata anche a esponenti Pd'**
Pescara, 27 apr. (Adnkronos) - “Mentre Fratelli d’Italia discute alla sua Conferenza programmatica dei progetti per cambiare l’Europa, la sinistra si impegna come sempre in una polemica sterile. In tutte le nostre iniziative, come accade per esempio ogni anno ad Atreju, i ragazzi di Gioventù nazionale consegnano una maglietta a tutti i partecipanti. Nel tempo, dunque, l’hanno ricevuta in dono anche noti esponenti del Pd, che grazie al cielo non hanno per questo aderito a FdI”. Lo scrive in una nota il deputato e responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, circa la polemica per la t-shirt della kermesse mostrata dal capo della Cybersicurezza Bruno Frattasi e dal presidente di Leonardo Stefano Pontecorvo, ospiti di un panel di discussione alla conferenza programmatica di Fdi.
- 19:28 - **Editoria: Descalzi, 'nulla deciso su Agi, non ho firmato nessun preliminare'**
Pescara, 27 apr. (Adnkronos) - Avete deciso cosa fare dell'Agi? "Non ancora, stiamo facendo ancora valutazioni". Quanto alla presunta firma di un preliminare di vendita, "io non ho firmato nulla". Così il numero uno di Eni, Claudio Descalzi, lasciando la conferenza programmatica di Fdi a Pescara dove ha preso parte a un panel sul Piano Mattei.
- 19:08 - Africa: Descalzi, 'priorità data da piano Mattei va capita, ma Italia può fare anche sola'
Pescara, 27 apr. (Adnkronos) - "Il discorso che si sta facendo col Piano Mattei copre la povertà, l'immigrazione, l'energia. Però, se parliamo di Europa", e la mettiamo a confronto con "quanto fatto dalla Cina con il gas o con i metalli rari", si constata che "l'Europa non ha nessun progetto energetico, né tantomeno ne ha sui microchip -il nuovo petrolio- né sull'energia né sui metalli rari. La priorità che il Piano Mattei sta dando va capita, ma io credo che l'Italia possa fare anche da sola, possiamo se ci impegnamo e facciamo le cose che stiamo facendo in questo momento". A sostenerlo è il numero uno di Eni Claudio Descalzi, a Pescara per la conferenza programmatica di Fdi, ospite di un panel sul Piano Mattei.