Ieri le polemiche tra le opposizioni e il presidente Ignazio La Russa che ha deciso di dare un piccolo colpo all’ostruzionismo delle migliaia di emendamenti applicando già alle prime votazioni il cosiddetto “canguro che consente di bocciare con un voto tutte le proposte di modifica analoghe. Oggi, nell’esame della riforma costituzionale sul premierato, i problemi sembra averli il centrodestra: in Senato non c’era il numero legale e quindi – dopo le verifiche richieste da Stefano Patuanelli, capogruppo del M5s – la presidente di turno Anna Rossomando ha dovuto sospendere la seduta. Una circostanza che non agevola le tempistiche di approvazione del provvedimento sul quale le opposizioni hanno giurato battaglia parlamentare. Il sogno della maggioranza di centrodestra sarebbe dare il primo ok in una Camera entro la data delle elezioni europee ma al momento è una prospettiva che si fa più remota. Alla ripresa della seduta il numero legale c’era, anche se – come sottolineano fonti del Pd – per un solo voto.

Patuanelli commenta: “Questa maggioranza è davvero allo sbando. Su un provvedimento come il premierato che sta spaccando il Paese non sono in grado nemmeno di garantire il numero legale in aula. È un comportamento vergognoso ed indicativo di quanto tengano in poco conto il rispetto del Parlamento e delle istituzioni”.

In apertura di seduta i capigruppo di opposizione sono tornati a chiedere – così come hanno fatto in chiusura di quella di ieri – una conferenza dei presidenti di gruppo nella quale venga chiarito preventivamente e non al momento del voto, quali emendamenti vengono saltati in base al meccanismo del “canguro” . “E’ necessaria e urgente una capigruppo – ha detto Francesco Boccia del Pd -. Rischiamo uno scontro in Aula, se dovessero esserci forzatura, ci riteniamo liberi di qualsiasi schema nelle modalità di opposizione”. La richiesta della capigruppo è stata sostenuta anche da Patuanelli, Ivan Scalfarotto di Iv e Tino Magni di Verdi-Sinistra.

Ma il centrodestra non pare granché disposto a stare sullo stesso terreno. La maggioranza potrebbe ricorrere al contingentamento dei tempi se le opposizioni continueranno a praticare l’ostruzionismo, ha detto papale papale il capogruppo di Forza Italia Maurizio Gasparri intervenendo in Aula. “C’è anche il contingentamento dei tempi – ha detto Gasparri -. Noi abbiamo diritto di decidere, le minoranze si possono opporre, ma non ci possono impedire di legiferare su provvedimenti su cui ci siamo impegnati nel nostro programma elettorale”.

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