Televisione

Verissimo, BigMama: “Mi tagliavo, pensavo al suicidio. Quella fase della mia vita è durata un po’, ero autolesionista e mi davo le colpe per tutto”

La cantante ha rivelato altri aspetti dolorosi della sua vita

di F. Q.
Verissimo, BigMama: “Mi tagliavo, pensavo al suicidio. Quella fase della mia vita è durata un po’, ero autolesionista e mi davo le colpe per tutto”

In occasione del lancio del suo nuovo libro “Cento Occhi”, BigMama ha rivelato altri aspetti dolorosi della sua vita durante l’intervista a “Verissimo” con Silvia Toffanin. Il difficile rapporto con il padre: “Mio papà è stato un po’ lontano da casa a causa del lavoro ma questa è la storia di tanti ragazzi, penso che sia una cosa che tutti i figli soffrono molto. Se potessi tornare indietro nel tempo, vorrei recuperare un po’ il rapporto con lui (…) Io cercavo una sorta di contatto con lui, volevo raccontargli le mie cose e quindi cenare per la seconda volta con lui, a tarda sera, era l’unico modo che avevo ma è stato il primo passo verso lo sviluppo dei disturbi alimentari che sono arrivati dopo e diciamo che questa concezione di legare l’amore al cibo è una cosa che noi al sud abbiamo tanto. Questa cosa, poi, mi ha portato a essere una bambina in carne”.

La cantante ha vissuto periodo terribile legato al bullismo: “Hanno cominciato a prendermi in giro sia a scuola che a casa perché mio fratello mi rivolgeva parole aggressive ma lui era un bambino molto insicuro. Si ha sempre l’idea che ‘il male’ sia fuori ma magari ci sono tanti bambini o ragazzini che soffrono anche all’interno delle mura di casa. Spesso mia mamma difendeva mio fratello ma perché aveva questo senso di protezione nei suoi confronti, ma mi hanno chiesto tutti scusa e io penso che il perdono sia ciò che muove il mondo”.

E ancora: “Quando ero in bici e hanno cominciato a tirarmi delle pietre, ho provato un grande dolore. Non ho mai conosciuto una violenza più forte nei miei confronti e il mio errore è stato di non denunciare ciò che era accaduto ma di odiarmi ancora di più. Mi ero convinta che la colpa fosse mia, che mi meritassi tutto ciò che accadeva. Non avevo detto niente ai miei genitori perché ne avrebbero sofferto, però, dalle cose brutte nascono sempre le cose belle e proprio quel giorno, tornai a casa e scrissi il mio primo pezzo. Avevo 13 anni, ho avuto un bel coraggio. A un certo punto, poi, mi tagliavo, pensavo al suicidio. Quella fase della mia vita è durata un po’, mi autolesionavo, mi davo le colpe per tutto. Mi facevo del male ma, fortunatamente, ne sono uscita. Quando ho cominciato a scrivere ho smesso di avere tutti quegli istinti di farmi male. La musica mi ha salvato davvero la vita”.

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