Vicinanza ai più fragili e uno sforzo per contrastare lo sfruttamento e aumentare la sicurezza sui luoghi di lavoro. Alla vigilia della festa della Repubblica Sergio Mattarella scrive ai prefetti italiani. E ricorda che “la vicinanza alle fasce più fragili della popolazione, alle situazioni di marginalità – per migliorare, a partire dai contesti più difficili, la qualità della vita nei territori – con un’attenzione particolare ai fenomeni di degrado e alle situazioni di disagio sociale, soprattutto dei giovani e degli anziani, è tema che interpella le Prefetture, con effetti positivi sulla coesione sociale e la sicurezza delle comunità”.

Una lunga lettera quella del presidente della Repubblica ai rappresentanti dello Stato nei territori. Un’occasione utile a Mattarella per elencare le priorità delle Istituzioni: “La mediazione sociale, l’ascolto e il dialogo con tutti gli attori sono preziosi per affrontare la questione del lavoro oggi, per l’affermazione della legalità, nel contrasto a ogni forma di sfruttamento, assicurando ogni sforzo per elevare la sicurezza delle condizioni lavorative”, scrive l’inquilino del Quirinale, aggiungendo: “Promuovere la realizzazione in concreto dei principi di buon andamento e di imparzialità, favorendo la cooperazione burocratica e il funzionamento degli apparati pubblici, è compito di impulso che appartiene di buon diritto alle Prefetture, Uffici Territoriali del Governo”.

Nel suo messaggio ai prefetti Mattarella torna a ringraziare i prefetti per il lavoro svolto durante l’alluvione dell’Emilia Romagna. “Desidero esprimere la riconoscenza della Repubblica per il prezioso contributo che offrite, nei diversi contesti territoriali, alla concreta attuazione dei valori costituzionali di libertà, eguaglianza e solidarietà – si legge nel messaggio – Ancora nelle scorse settimane, con instancabile impegno, in occasione dell’emergenza alluvionale che ha colpito così duramente l’Emilia-Romagna e territori della Toscana e delle Marche, i Prefetti, insieme agli enti regionali e provinciali, ai sindaci, alle Forze di polizia, ai Vigili del Fuoco, agli enti di soccorso, al mondo del volontariato, al fianco dei territori feriti dagli eventi, hanno dato testimonianza della vicinanza solidale e operosa delle istituzioni ai bisogni e al dolore delle persone e delle comunità”. Il capo dello Stato ne ha approfittato anche per ricordare che quest’anno “ricorrono anche 75 anni dall’entrata in vigore della Costituzione, riferimento sicuro, Carta fondamentale che garantisce la libertà e definisce diritti e doveri nella nostra comunità”, e ricorda che domani cadrà dunque “il settantasettesimo anniversario della scelta operata dal popolo italiano all’insegna del rinnovamento della democrazia”.

Nella sua lettera ai prefetti Mattarella parla anche di Pnrr, nei giorni in cui il governo prova a esautorare la Corte dei Conti dal controllo preventivo sull’utilizzo dei fondi: “È il fare rete tra Stato, autonomie locali, istituzioni e componenti della società civile che consente di affrontare e superare le sfide e le crisi – scrive il presidente – Con uno sguardo che sappia, sempre, guardare oltre l’emergenza per dare risposte efficaci e durevoli ai cittadini. Il dotarsi di una visione condivisa, essere capaci di un lavoro ben coordinato, sono ingredienti indispensabili, così come la disponibilità a operare concordemente per un efficace utilizzo delle risorse disponibili, a partire da quelle messe a disposizione dal Pnrr in una logica di orizzonte ampio”.

Proprio oggi, tra l’altro, Mattarella ha rilasciato intervista alla rivista Postenews e anticipata dal Foglio in cui tocca altri temi fondamentali. A cominciare dalla guerra in Ucraina. “La pace non è solo assenza di guerra, ma un progetto generale di convivenza tra esseri umani che caratterizza tutto l’impianto della Costituzione”, ha detto il capo dello Stato intervistato dal giornalista Paolo Pagliaro. Sul ruolo dell’Ue Mattarella ha detto che “l’unità europea rappresenta uno degli eventi di maggior successo della storia del nostro Continente. Nel mondo globalizzato affermare che nessuno si salva da solo non è una mera affermazione di rito. Il prossimo anno ci saranno le elezioni del Parlamento europeo. Una straordinaria occasione di democrazia per i cittadini di ventisette Paesi”.

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