Angelo Onorato è stato ucciso o si è suicidato? Con il passare delle ore continua a essere un giallo il caso del marito dell’europarlamentare Francesca Donato. L’uomo, 55 anni, architetto e imprenditore, è stato trovato morto sabato 25 maggio intorno alle ore 15 all’interno della sua auto, parcheggiata nei pressi di viale Regione Siciliana, la tangenziale di Palermo. Stretta alla gola aveva una fascetta di plastica, di quelle che si usano nell’edilizia.

“Lo sportello era aperto” – La vicenda è complessa, con tanti interrogativi tutti da risolvere. Gli esiti dei primi accertamenti fatti dagli investigatori della Squadra Mobile, però, farebbero pensare a un gesto estremo. Ipotesi smentita con forza dalla famiglia, anche con un comunicato stampa dell’avvocato Vincenzo Lo Re. A trovare il cadavere di Onorato sono state la moglie e la figlia ventunenne Carolina. Preoccupate che il familiare, uscito per un appuntamento, non fosse rincasato, l’hanno localizzato attraverso l’Iphone e hanno rintracciato il veicolo, un suv, parcheggiato sul ciglio di via Minutilla, una strada piuttosto trafficata che corre parallela all’autostrada per Mazara del Vallo. “Mio marito non si è tolto la vita“, ha ribadito l’eurodeputata Donato, che sabato sera è stata sentita alla Squadra Mobile. Netta è stata anche la figlia del professionista che domenica, in un post sui social, ha scritto: “Mio padre non si è suicidato. Non era una persona che avrebbe mai lasciato la sua famiglia così, e soprattutto, per come io stessa insieme a mia madre l’abbiamo trovato, vi dico che non è stato un suicidio ma un omicidio”. Le due donne saranno nuovamente ascoltate nei prossimi giorni. “Quando siamo arrivate, lo sportello posteriore era aperto”, ha raccontato la figlia di Onorato.

“C’è gente che mi vuole male” – Gli inquirenti non tralasciano alcuna pista: a cominciare dalla lettera che un avvocato, amico della vittima, ha consegnato alla polizia. “Se succede qualcosa consegnala a mia moglie”, gli aveva detto Onorato. Il quotidiano Repubblica racconta che quella lettera l’architetto l’aveva scritta a febbraio, ma l’aveva affidata al legale soltanto giovedì, quindi appena due giorni prima di morire. In tre pagine l’imprenditore aveva scritto parole d’amore alla moglie e ai figli. Poi faceva il quadro della situazione economica della famiglia: proprietà, pochi debiti e alcuni crediti da riscuotere. Le indagini hanno accertato che l’imprenditore non aveva particolari sofferenze economiche. In quella lettera, però, spiegava di essersi fidato di “persone sbagliate“. E aggiungeva: “C’è gente che mi vuole male“. Frasi che gli investigatori incrociano con le testimonianze di amici e parenti. “Negli ultimi tempi era molto preoccupato — hanno raccontato alcuni familiari — aveva anche cercato una pistola“. Alcune persone vicine alla vittima sostengono che i guai fossero cominciati con un cantiere a Capaci. “Forse, c’erano state delle lamentele sui lavori svolti. Forse, pretendevano la restituzione di ingenti somme di denaro con modi sbrigativi”, è l’ipotesi. Pure il giorno in cui è morto, l’architetto aveva spiegato a suo cognato di essere diretto a un appuntamento: “Vado a risolvere una questione con una persona di Capaci, spero in maniera bonaria

Nessuna auto in sosta nelle immagini – Tra le circostanze che hanno avvaloratol’ipotesi del suicidio, oltre all’assenza di segni di violenza sul corpo o di colluttazione probabili in caso di aggressione, anche l’esito delle analisi delle telecamere della zona in cui l’auto è stata ritrovato. Il suv Range Rover era parcheggiato in un punto cieco tra due videocamere. Dalle registrazioni delle immagini è evidente che nessun veicolo si è fermato nei pressi dell’auto dell’architetto perché tutte le macchine “filmate” sono passate in un tempo incompatibile con una sosta. Né è stato ripreso alcun passante a piedi. L’unica ipotesi è che per evitare di essere filmato l’assassino si sia allontanato arrampicandosi sul muro, alto circa due metri, che delimita l’autostrada. Intanto le indagini della Mobile guidata da Marco Basile e coordinata dal procuratore capo di Palermo Maurizio De Lucia proseguono. In serata potrebbe essere eseguita l’autopsia sul corpo di Onorato. La salma, sotto sequestro, si trova in ospedale, al Policlinico di Palermo.

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La morte del marito dell’eurodeputata Donato, l’avvocato: “Non è un suicidio”. Ma le immagini delle telecamere avvalorano questa tesi

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La morte di Angelo Onorato: la procura ha aperto un fascicolo per omicidio. L’uomo è arrivato da solo sul luogo del ritrovamento

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